15.

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Quando i suoi amici seppero della rottura con Cho, decisero di non parlarne, una cosa che Harry apprezzò molto.
Non perchè fosse sconvolto, ma perchè non c'era niente di particolare da dire. Semplicemente non stavano più bene insieme. Erano passati ormai dieci giorni ed Harry non aveva mai mostrato alcuna emozione negativa al riguardo. Ron e Hermione credevano che si tenesse tutto dentro, ma in realtà non era così.

Ricordate la lezione di occlumanzia che avrebbe dovuto seguire Mercoledì?
Beh Harry si presentò all'ora stabilita titubante, ma per sua fortuna, Piton non parlò e non gli fece domande, facendogli invece leggere alcuni capitoli sull'occlumanzia, per evitare di scoprire qualcosa che non voleva vedere curiosando nella sua testa.
"Faccia pratica ogni sera. Vada a letto e tenti di svuotare la mente" gli aveva suggerito prima di concludere la lezione.

Per quanto riguarda Malfoy invece, lui aveva cominciato ad evitarlo e a stare più spesso con Pansy Parkinson, come per mostrargli cosa avesse passato durante i mesi di relazione con Cho.
In effetti ad Harry dava molto fastidio vederli insieme, e la cosa lo stupiva molto: cosa gli importava della vita amorosa di Malfoy?
Va bene che avevano passato momenti decisamente intimi, ma rimanevano pur sempre nemici che si usavano a vicenda per il proprio piacere.
Per non parlare dell'evidente gelosia che Malfoy aveva mostrato nei confronti della sua ex ragazza e ,in seguito, di Ginny.
In effetti la rossa aveva provato ad avvicinarsi ad Harry, provando la tattica del consolarlo e stargli accanto dopo la rottura. Harry non ci aveva fatto molto caso, ma Malfoy si.
Anche lui non si spiegava il nuovo stato d'animo che il grifone gli aveva scaturito, sapeva solo che non lo poteva controllare.
Ogni volta che vedeva la Weasley abbracciare il moro , si sentiva le viscere ribollire e lo strano impulso di andare lì a separarli immediatamente. Ovviamente non lo aveva mai fatto, aveva invece cominciato ad usare la sua amica per far provare quella sensazione anche ad Harry.
In cuor suo sperava che funzionasse, semplicemente perché voleva essere sicuro che non fosse una cosa strana che capitava solo a lui.
L'unica che sembrava essersi accorta dell'aria che tirava tra il grifone e la serpe era proprio Pansy Parkinson.
Lei si ritrovava abbracciata al ragazzo che amava solo quando Potter passava accanto a loro o si trovava nei paraggi.
Ciò che aveva capito di questa situazione era che Potter provava qualcosa per lei e Draco voleva farlo ingelosire.
Aveva azzeccato solo per metà ovviamente, ma non le importava poi così tanto, avrebbe fatto qualsiasi cosa per avvicinarsi al suo amato.

"Harry!" Hermione stava scocchiando le dita davanti al viso di Harry, che si era imbambolato a guardare proprio Malfoy che teneva un braccio attorno al collo della Parkinson e la guardava con il viso fastidiosamente vicino al suo.  "Harry! Che cosa stai guardando? Mi ascolti?" Harry sbatté  più volte le palpebre prima di guardare negli occhi la riccia "Che c'è?" Chiese con un po' di rabbia nella voce. "Capisco che sei triste per Cho, ma addirittura provare invidia per Malfoy e la Parkinson!"
I suoi amici si erano accorti di cosa stesse guardando accigliato fino a qualche secondo fa e avevano deciso di farlo smettere prima che Malfoy se ne accorgesse, approfittandone.
"Cosa? Non sono invidioso! Chissene frega con chi sta quello smorfioso!" Esclamò alzandosi in piedi e prendendo le sue cose per uscire dall'aula studio.
Ron alzò gli occhi al cielo e fermò Hermione, che voleva ribattere scontrosa, appoggiando la mano sulla sua. I due arrossirono e lasciarono cosí  Harry libero di andarsene;
Malfoy aveva ascoltato tutto a distanza, tendendo le orecchie e ignorando Pansy che tentava di attirare la sua attenzione.
Aveva visto Harry uscire infuriato e decise di seguirlo, in modo discreto, lasciando la serpeverde a metà del suo racconto.
Harry aveva appena raggiunto la fine del corridoio quando sentì una voce molto famigliare chiamarlo. Non si girò e continuò a camminare con i pugni stretti lungo i fianchi.
"Potter! Fermati e guardami!" Gridò infuriato il biondo, non sopportando di essere ignorato. Harry si fermò, dando la possibilità a Malfoy di raggiungerlo, ma senza girarsi.
"Che ti prende?" Chiese Malfoy intuendo il suo stato d'animo, lo stesso che aveva provato lui stesso le ultime settimane della relazione di Cho e Harry.
"Non lo so! Ok? Non so cosa mi prende, so solo che mi fa incazzare vederti con..." non riuscì a finire la frase è avvampò vistosamente mentre il biondo lo guardava impassibile "sembra che tu lo faccia apposta!" Finì serrando la mascella e sostenendo il suo sguardo di ghiaccio.
Malfoy sospirò e rilassò le spalle "Potter..."
"No, Potter un corno! Non so cosa mi stia succedendo, non so cosa mi hai fatto, ma non mi piace!" Lo aveva interrotto Harry con gli occhi lucidi. Non voleva accettare l'idea di provare qualcosa per Malfoy. Come il biondo non aveva accettato di provare qualcosa per Harry.
Ma forse non lo avevano ancora capito, nessuno dei due.
Malfoy addolcì lo sguardo alla sua affermazione, sollevato del fatto che anche lui provasse ciò che aveva passato.
"Pansy è una copertura. Come la Chang lo era per te. Non possiamo rimanere entrambi scoperti" aveva spiegato Malfoy vedendo il moro veramente confuso e volendo, inconsciamente, farlo sentire meglio.
Harry sbuffò ma evitó di controbattere.
I due per un po' di guardarono incerti sul da farsi, poi si separarono prendendo strade diverse. "Ci vediamo dopo a lezione di Difesa contro le Arti Oscure" ricordò Harry prima di svoltare l'angolo.

Infatti Dopo la lezione di Erbologia, i Serpeverde e i Grifondoro si trovarono a leggere il libro di Difesa Contro le Arti Oscure sotto gli occhietti  vigili della Umbridge.
Una cosa che tutti avevano notato era che Hermione era rimasta immobile al suo posto, senza aprire il libro.
La professoressa cercò di non farci caso, ma alla fine dovette chiedere spazientita "Signorina Granger, perchè non sta leggendo anche lei?"
"Professoressa io ho già letto questo capitolo"
Harry squadrò prima Hermione poi il rospo e trattenne una risata: la Umbridge aveva serrato le labbra rendendole sottilissime e pareva sforzarsi di non gridare
"Cara, allora legga il capitolo seguente" aveva suggerito poi, appoggiando la mano sul mento.
"Veramente...ho già letto tutto il libro"
Rispose Hermione con sguardo di sfida.
La Umbridge sbatté le ciglia, ma recuperò il controllo quasi all'istante.
"Ma veramente? Allora sarà in grado di dirmi cosa dice Slinkhard sulle Controfatture al capitolo 15"
Hermione allora rispose prontamente recitando la teoria dello studioso.
Harry vide che la Professoressa era rimasta impressionata, suo malgrado.
"Ma io non sono d'accordo" riprese Hermione, dando la sua versione delle idee.
Quando ebbe finito la Umbridge rispose con voce smielata "Cara, temo che sia l'opinione di Slinkhard a contare per la classe, non la sua." Quando Hermione provò a controbattere la professoressa la ammutolì togliendo 10 punti a Grifondoro.
Harry decise di intervenire, nonostante la riccia gli avesse pregato con lo sguardo di non immischiarsi.
"Ma perché?"
"Perché, signor Potter, io sono qui per insegnarvi ciò che il ministero approva, magari i vostri precedenti insegnanti vi hanno insegnato a dare le vostre considerazioni, fatta eccezione per il professor Raptor forse che..."
Harry non si trattenne, così la interruppe con fare ironico
"Ah certo, il professor Raptor era un gran insegnante, peccato per il piccolo difetto di avere Lord Voldemort dietro alla nuca!"
Il silenzio che seguì dopo quell'affermazione fu glaciale.
"Bene, credo che una settimana di punizione le farà bene. Cominci oggi venendo nel mio ufficio dopo cena" disse la Umbridge con tono viscido.
Harry Aveva previsto che sarebbe potuta andare a finire così, ma non aveva potuto evitare di controbattere a quella megera.
Inconsapevolmente guardò il banco davanti al suo e scoprì Malfoy dare un'occhiata rabbiosa alla professoressa, prima di ridere alla battuta di Blaise Zabini sul suo conto.

Così Harry quella sera passò una simpatica oretta a scrivere 'non devo dire bugie' con il suo sangue, senza dar segni di cedere al dolore.
La professoressa si era seduta dietro di lui, e Harry sapeva che aveva assunto un'espressione compiaciuta nel guardarlo stringere i denti mentre sulla sua mano comparivano le incisioni.
Strinse forte il pugno della mano ferita e continuò senza esitare finché il rospo non decise di lasciarlo andare.
"Ci vediamo domani alla stessa ora" gli aveva ricordato prima che lasciasse la stanza.
Harry uscì sollevato e si massaggiò la mano guardandola accigliato.
"Hey Potter" a quella voce il moro alzò lo sguardo e vide Malfoy appoggiato al muro con la schiena e il piede destro, a braccia conserte.
"Malfoy..." gli parve molto strano vederlo, oltretutto sembrava che lo avesse aspettato là fuori per tutto quel tempo.
"Sei venuto a sfottermi?" Aveva poi domandato mordendosi l'interno della guancia.
"Forse" rispose il biondo alzando un sopracciglio. Si staccò dal muro e si avvicinò a lui afferrandogli la mano dolorante. Harry trattenne un gemito di dolore e sostenne il suo sguardo.
Malfoy guardò il dorso della sua mano e tentò una risata amara "Quella non scherza".
Harry guardò il pavimento mentre il biondo gli lasciava andare la mano.
"Te lo sei andato a cercare. Fai sempre così, i guai te li cerchi. Sei uno stupido" continuò Malfoy sprezzante.
"Ma stai zitto. Di solito tu sei il primo che comincia una lite con me, per poi piagnucolare se controbatto."
Rispose Harry irritandosi un po'.
Malfoy alzò entrambe le sopracciglia e rispose tranquillo "nervosetto Potter?"
Harry sbuffò e fece per andarsene ma Malfoy lo fermò afferrandogli le spalle "non sono venuto qui per niente" puntualizzò avvicinandosi a lui.
Ormai i due erano così vicini che il moro poteva sentire l'alito mentolato di Malfoy sulla pelle del volto.
"Harry?" Il grifone riconobbe la voce del suo amico Ron e preso dal panico, diede uno spintone a Malfoy che, non aspettandoselo, perse l'equilibrio e cadde all'indietro. Poi urlò "Prova a ripeterlo se hai il coraggio!" Il biondo lo guardava con gli occhi sbarrati.
"Harry Tranquillo. È solo Malfoy, non abboccare alle sue provocazioni"
Esclamò Ron tirandolo per un braccio per allontanarlo dal biondo ancora a terra.
"Si si. Hai ragione" rispose Harry lasciandosi portare via e dando un'ultima occhiata a Malfoy che si stava rialzando lentamente.
"Miseriaccia amico! Dovevi proprio attaccare briga davanti all'ufficio del rospo?" Chiese Ron mentre si allontanavano "Ha cominciato lui..." disse incerto il moro, sentendosi poi, nel profondo, molto infantile.
"Volevi che la settimana di punizione raddoppiasse?"
"No. Hai ragione. È che sono uscito piuttosto suscettibile, sai dopo..." nel parlare aveva mostrato il dorso della mano sinistra, facendo sbiancare il rosso. "Meno male che sono venuto a cercarti" disse infine Ron, dopo aver detto la parola d'ordine alla Signora grassa.

La travolgente verità    -DRARRY-Where stories live. Discover now