Capitolo 5

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-Grace, ma cosa...- inizia a domandarmi Layla.
-Ho capito cosa succede- sento dire ad Anna prima di sparire verso i bagni.
Questo è uno dei bar più frequentato dai giovani in città, ma non pensavo fosse il suo stile, che venisse qua con i suoi amici piuttosto che stare a casa a guardare qualche partita o giocare a qualcosa.
《Grace, è entrato, hai due possibilità》dice il messaggio inviatomi da Anna.
Sospiro passandomi una mano sul viso, appoggiando il telefono sul lavandino e guardandomi allo specchio, in quel momento mi sembrava di essere uscita da un tornado, restava un mistero il come, quindi mi do una sistemata ai capelli e rispondo al messaggio.
《Secondo te mi ha vista? Perché potrei restare qua o uscire dalla finestra del bagno》mando, appoggiandomi al muro.
《Non fare l'idiota, esci, non ti verrà a parlare mentre sei con noi, dai》mi scrive, mandando la faccina con l'aureola in testa.
Diciamo che è strano scriverci in questo modo, farei prima a chiamarla, cosa che in effetti faccio.
-Anna, lui dov'è ora?- domando cercando di capirlo dalla piccola finestrella del bagno.
- Al bancone con un amico, penso stiano ordinando per il gruppo- dice lei.
-Sei sicura che sia abbastanza lontano?- chiedo, sapevo anche io di star esagerando, ma non potevo evitare di fare domande.
-Dio mio Grace- dice, fermandosi di colpo.
-Va bene, va bene arrivo, spero che nessuna di voi abbia finito il mio drink- dico chiudendo la chiamata. Però perché aveva usato quel tono?
Dò un ultimo sguardo al mio riflesso e poi supero la porta, andando con passo deciso, ma le mani tremanti, verso l'angolo al quale ero seduta pochi minuti fa.
-Ora ci devi spiegare perché sei corsa in bagno, non puoi nasconderci nulla- chiede Giada senza mettere il punto di domanda a fine frase.
-E va bene- dico riprendendo in mano il mio bicchiere, iniziando a raccontare l'accaduto e osservando i loro sguardi man mano che il discorso viene fuori.
-Ecco il motivo per il quale era strano oggi, non ha voluto dire niente a nessuno- dice Nadia.
Mi sono momentaneamente scordata che vanno nella stessa classe.
-Era strano?- domando accigliandomi, perché doveva essere strano? Non era obbligato a fare quel commento quando sono uscita dal bagno.
-Si, eravamo nel tuo edificio per la sala video, ed è uscito dalla classe, dopo la ricreazione non ha voluto dire nient'altro- spiega, guardando furtivamente nella sua direzione.
-Almeno domani non c'è scuola- mormoro scuotendo la testa e mordendomi il labbro.
-Balliamo, che ne dite?- domanda Anna tutto d'un tratto, alzando la testa come un bambino che sente la parola caramella.
-Cosa? No, non se ne parla- rispondo scuotendo la testa.
-Dai, tanto ormai sa che sei qua, ricorda cosa ti ho detto prima- risponde facendo il labbruccio.
-Come sa che sono qua?- chiedo aggrottando le sopracciglia e incrociando le braccia al petto.
-Quando parlavamo e ti ho chiamata è passato accanto a noi con dei bicchieri in mano, in più ha visto Nadia- risponde alzando le spalle.
Ora è tutto più chiaro.
-Come volete, mi devi un favore però, e decido io quale- dico alzandomi e porgendo una mano alla mia migliore amica e una a Nadia.
Poco dopo eravamo tutte a ballare in un punto aperto, non eravamo le uniche, quindi ci saremmo divertite il doppio.
-Che vuoi?- domanda Giada ad un ragazzo che le ha toccato la spalla, purtroppo non sento cosa le dice, la musica è troppo alta.
-Grace, è per te- mi dice poi la ragazza, porgendomi un biglietto.
Lo apro e mi fermo a leggerlo, in quel momento ero l'unica ferma in mezzo a tanta gente, sembravo una scema.
Non te la cavi male a ballare.
-GB
Oh cielo, ma è serio?
Rimango a leggerlo per ancora una o due volte e poi lo faccio vedere alle ragazze, che mi guardano come se un alieno avesse appena messo piede sulla terra.
-Non è lo stesso GB che ti ha dato le prevendite per la festa?- mi domanda Giada alzando appena la voce.
-Presumo di si a questo punto- rispondo annuendo e guardandomi intorno, sicuramente era la.
-Ragazze è troppo inquietante, sarà anche uno scherzo, ma è davvero strano- mi dice Giada prendendo un attimo il biglietto in mano.
-Ma non mi dire, la vera domanda è, chi si prende la briga di scrivere un biglietto il venerdì sera?- chiedo quasi sbuffando, passandomi una mano sul viso e poi tra i capelli.
-Ehi, è scritto a mano sta volta, possiamo cercare di capire chi sia GB- ci interrompe Nadia che era in piedi dietro a Giada, ma occupata a leggere il biglietto.
-Tu riconosci quella di qualcuno Nadia?- domando girandomi verso di lei.
-Purtroppo no, è scritto in uno stampatello abbastanza preciso, e c'è poca luce, è abbastanza difficile- risponde prendendo un bel respiro.
-Grace ora mettilo via e divertiti, manca ancora un po' alla fine della serata, non te la vorrai rovinare per un biglietto stupido? Siamo in  sette, anche se fosse un maniaco saremmo in maggioranza no?- mi dice Anna, appoggiando un braccio intorno alle mie spalle.
-Quanta finezza, però si, va bene- rispondo mettendo il biglietto nella tasca posteriore dei jeans, ricominciando successivamente a ballare.
Di per se la serata è andata come le solite, biglietto a parte, abbiamo ballato, bevuto uno o due drink, e parlato più approfonditamente di cosa fare dopo la festa di Halloween.
-Ragazze, ultimo drink?- domanda Layla picchiettando le unghie sul bancone accanto al braccio di Sofia.
-Non lo so, se torno a casa con il fiato troppo pesante mia madre mi uccide- ammetto inclinando la testa su un lato, facendo vagare lo sguardo sulla pista e sulle persone.
In quel momento gli occhi mi cadono su Thomas, che balla con una ragazza ormai accollata, quasi da sembrare un'altra parte di lui, la sfortuna vuole che in quel momento lui faccia lo stesso, incastrando così lo sguardo al mio. Va tutto a rallentatore, lo vedo schiudere le labbra ma senza prestare realmente attenzione alla ragazza davanti a se, però poco dopo li ritrovo a baciarsi con decisamente poco contegno, almeno da parte di lei.
-Anzi, ci sto- dico girandomi verso di loro e il barista che stava aspettando.
Ordinammo tutte uno shot di tequila con sale e limone.
Perché quello sguardo? Non ha nemmeno un senso tutto suo, non aveva nulla di malizioso, nulla di felice o quasi esasperato.
Mentre il barista ci prepara gli shot mi volto di nuovo, lo fa anche lui ma sta volta non mi soffermo e mi rigiro verso i drink, tutti pronti.
-Nadia, prima sulla scalinata avevi ragione...questo gruppo può diventare qualcosa di più, ci conosciamo da anni e credo possa valerne la pena, non solo per una festa quindi...a noi, al gruppo- dico mettendomi il sale su una mano e tenendo il bicchierino con l'altra, le altre mi seguono, chi sorridendo, chi ridacchiando. E in un attimo appoggiamo le labbra dove si trova il sale, bevendo successivamente il drink e addentando il limone alla fine di tutto.
-Ogni volta è sempre più destabilizzante- dice Anna, strizzando gli occhi per il gusto della tequila.
Mi rigiro verso la pista e lo trovo per l'ennesima volta a guardare verso di noi, dopotutto è successo tutto in pochi secondi e, senza nemmeno rendermene conto, quasi per istinto, alzo le sopracciglia e assumo un'espressione quasi sfacciata. Thomas invece mi restituisce una faccia sorpresa seguita da una risata che però non si sente.
-Non potevo chiedere di meglio- ammetto appoggiando i gomiti al bancone e pagando quello che avevo preso in quel momento e in precedenza.
-Nadia, quanti posti hai casa?- domanda Giada sistemandosi i capelli un po'.
-Se è per quello che penso, ci state tutte, tranquille, volete venire da me?- domanda sorridendo e muovendo la testa a ritmo.
Qualche minuto e diamo la conferma, mia madre è anche contenta se esco un po' o rimango a dormire da qualche amica.
Si è fatta quasi mezzanotte e noi siamo ancora la a ballare, nonostante il piano fosse di andare via prima per poter arrivare a casa in tempo. Vuol dire che dormiremo meno del previsto e recupereremo in qualche momento.
-Dov'è finita Sofia?- domando, non mi sono accorta che se n'è andata, o da quanto è uscita.
-Grace, è andata via mezz'ora fa, ci ha anche salutate, stai bene?- mi domanda Anna inclinando la testa su un lato.
Alzo le spalle indifferente, continuando a ballare con le ragazze e muovendo più tranquillamente i fianchi. Vedo sparire Nadia da qualche parte e mi acciglio.
-Ma che prende a tutte?- mormoro tra me e me, stringendo gli occhi per qualche secondo, con l'intento di sistemarmi le lenti a contatto senza dovermi infilzare gli occhi.
Dopo neanche due minuti Nadia torna da noi e ci raggruppa in una cosa che potevamo chiamare, più o meno, un cerchio.

|ANGOLO AUTORE|
Indovinate un po' chi ha pubblicato in ritardo anche oggi?
Se non fosse che le 20 stanno diventando problematiche, pubblicherei puntuale puntuale, ma ecco a voi!
Su spotify trovate anche la playlist numero 5! L'account è sempre quello: Michela Schistad.


Not an ordinary dayWhere stories live. Discover now