Capitolo 11

17 0 0
                                    

PRIMA DI INIZIARE, OGGI E' IL COMPLEANNO DI UNA MIA CARA AMICA (08/04/19), QUINDI VORREI DEDICARLE QUESTO CAPITOLO.

-Grace sei pazza? Perché hai accettato quella sfida?- mi chiede Anna, entrando a casa con me.
Dopo il pomeriggio passato alla pista abbiamo deciso di uscire un po' e rimanere fuori per una pizza, insieme a Lele che ci aspetterà già davanti alla pizzeria scelta da lui.
-Farò i miei soliti salti e lo farò vincere Anna, non è nulla di che, se li ho fatti prima posso farli anche alla sfida, conosciamo Thomas, non bara quando fa queste cose- dico, non so nemmeno perché lo sto difendendo.
-Pensi ancora a quello che è successo vero? Di solito la logica dice che se sei nel giusto e l'altra persona è nel torto, dovresti dare il meglio di te- mi incoraggia lei, appoggiando le mani sulle mie spalle.
-Non è una specie di vendetta Anna, è una sfida solo per soddisfare una personale sensazione di vuoto da riempire, perché non ha nessun altro a quanto pare, disposto a reggergli il gioco, se non avessi accettato, si sarebbe montato la testa, avrebbe influito sul suo comportamento a scuola e ci saremmo andate di mezzo noi più di quanto non lo siamo già- dico riuscendo a prendere fiato solo dopo aver parlato.
-Mi piace quando parli al plurale, sai?- domanda alzando le sopracciglia e trattenendo una risata.
-Lo so, ora prepariamoci, altrimenti facciamo tardi, Ambasciator non porta pena- dico trascinandola davanti all'armadio.
-Sta sera andiamo anche al bar?- mi chiede mentre cerca qualcosa tra i miei vestiti, appoggiando infine alcune cose sul letto.
-Perché no, poi rimani da me o andiamo da qualcuno?- domando prendendo una maglietta grigia stretta, leggermente aperta sulla schiena e dei jeans neri a vita alta.
-Nadia ha ancora la casa libera, che ne dici?- mi domanda squadrandomi un momento.
Io inclino la testa su un lato e poi prendo il telefono per mandare un messaggio a mia madre.
-Chiedo a mamma e ti so dire, se potessi verrei con la moto, ma se l'abbiamo visto ieri al bar figuriamoci oggi- ammetto alzando le spalle prima di mettermi una delle mie collane preferite.
-Per una volta su questo ti posso dare ragione, dai andiamo, o arriveremo tardi, ho visto che Giada ha buttato l'occhio su Lele- dice infine lei ridacchiando e prendendo la sua borsetta.
-Già, le parlerò un po' di lui e farò lo stesso parlando a lui di lei...hai presente il film "Come far perdere la testa al capo"? Sarà solo un po' diverso- ammetto ridendo e uscendo di casa insieme alla mia migliore amica.
-Pensi che prima o poi farai scoprire a quelli della pista che non sanno nulla che ci sei tu sotto al 14?- mi domanda mentre ci incamminiamo verso la metro per andare verso il centro.
Non ci ho mai riflettuto, è stancante nascondersi, però mantiene alta l'adrenalina, o dà quella spinta in più per poter fare cose alle quali non pensavo di poter arrivare.
-Credo che prima o poi succederà, ma se deve succedere...sarà l'ultima volta che salirò su quella moto per un allenamento o un'eventuale gara- rispondo decisa e con un sorriso convinto.
È sabato, ma mancano tre giorni circa alla sfida, e il pensiero che possa succedere qualcosa mi ha assalita da quando ho ricambiato la stretta di quella mano coperta dal guanto. Una stretta così decisa da farti perdere la concentrazione su qualsiasi cosa, deviandola verso chi hai di fronte.
-Terra chiama Grace, a cosa stai pensando?- mi domanda Anna, prendendo il mio biglietto dalla mano e passandolo sul sensore che ci avrebbe lasciate passare.
-Che io vinca o perda, questa cosa prenderà una brutta piega in qualsiasi caso, però posso provare a valutare i danni- rispondo riprendendo il pezzo di carta e scendendo con le scale mobili, guardando la mia amica dal basso.
-La soluzione sarebbe pareggiare, ma non sappiamo cosa gli passerà per la mente quel giorno, o quando si allenerà, se andrà ogni giorno prima di martedì tu non potrai toglierti il casco- dice appoggiandosi al corrimano in plastica, fino a che non arriviamo al piano inferiore.
-Una cosa o due ci sarebbero, ma è rischioso- dico facendo un mezzo sbadiglio prima di fermarmi alla banchina in attesa della metro.
-Che cosa?- mi domanda, evidentemente non si aspettava che proponessi qualcosa.
-O io vado la, ma nessuno sale sulla mia moto e quindi gli sale il sospetto, anche se durante gli anni è capitato che ci incrociassimo, o vado la a vedere e qualcuno prende il mio posto, qualcuno di fidato- spiego girandomi verso di lei, sentendo il mezzo arrivare, ma senza muovermi per poterci salire.
-Ripropongo il: sei completamente fuori di testa Grace? Non salirò sulla moto, è tanto se ho imparato ad usare la bici da piccola- esclama lei quasi sconvolta dalla mia idea.
-Non parlavo di te, so che non sai guidare la moto, tantomeno usare un frullatore...parlo di Riccardo, so che anche lui fa qualcosa ogni tanto, tanto per far vedere che io sono la, se proprio deve vedermi, ma che c'è anche qualcuno sulla moto- rispondo spiegando meglio alla mia amica l'idea, che sembrava davvero una follia.
-Tu vuoi chiedere a DeLuca 2.0 di salire sulla tua moto per confondere il fratello? Non ti riconosco più, e non è ironia, oltretutto la corporatura è diversa- ammette, sta volta seriamente, salendo poi su quel posto affollato che emana una tanfo di smog e una stanza che necessita di essere pulita da almeno una settimana dopo aver tenuto le finestre chiuse.
-Beh...vero, ma sarebbe solo per un momento e da lontano, se dovesse accettare non penso che farebbe avvicinare tanto facilmente Thomas e poi sono più che sicura che Riccardo dirà di si, magari posso dargli qualcosa in cambio...- ipotizzo alzando le spalle, ovviamente rovinando il momento serio che si era creato. Dai, chi può prendere seriamente una cosa del genere e poi pensare che io faccia lo stesso?
-Spero per te che finisca bene, prima succede meglio è- finisce di dire sospirando.
Manca una fermata e poi potremo passare la serata a parlare, mangiare, parlare, bere e bere ancora, il classico sabato cliché che però non stanca mai.
-Lo spero anche io, ah, lunedì dovrebbe arrivarmi il costume per la festa- dico alla fine, cambiando discorso e ampliando il sorriso.
-Spero anche quello, considerato che la festa è mercoledì- dice accennando una risata prima di prendermi a braccetto.
-Stavo pensando...ricordi il diario che tenevo nel periodo tra prima di conoscere Thomas? Che poi ho usato una o due volte e messo via quando abbiamo discusso, per così dire, a causa di Teresa- domando appoggiandomi con il fianco al palo per reggersi.
-Si, perché? Ricordo che ci eri affezionata un sacco- risponde corrucciata.
-Volevo tirarlo fuori e rileggere qualche pagina, è da un po' che non lo tocco- spiego arricciando le labbra, non sapendo nemmeno io se fosse una buona idea o meno.
-Non lo so, Grace ti voglio un mondo di bene, ma sei una persona nostalgica, anche se è passato del tempo non vorrei che rileggendo qualcosa ricominciassi a star male- esorta lei, iniziando probabilmente ad assicurarsi che non faccia qualche stronzata.
-Hai appena detto che è passato del tempo, "soffrirei" di meno come dici tu se non venisse nella nostra stessa scuola, non aiuta di certo vederlo ogni giorno- borbotto in risposta.
-Tu vuoi sempre avere l'ultima parola vero?- domanda ridacchiando e afferrandomi per uscire dalla carrozza, spinte da una massa uniforme di persone.
-Mi conosci, lo faccio sempre- rispondo convinta della risposta, guardando male un passante che mi stava per buttare a terra con una semplice spinta della spalla, ma che dal mio punto di vista è paragonabile ad un tornado.
-Stai bene?- mi chiede Anna, che aveva ovviamente, e non so come, sentito la mia imprecazione detta sottovoce.
-Si, almeno ora sarò sveglia per le prossime ore, la mia spalla inclusa- mi lamento arricciando le labbra in una smorfia contrariata.
-Possiamo considerarlo un lato positivo, non ti addormenterai in una macchina- ribatte, facendo riferimento a come sono crollata sui sedili posteriori dell'auto di Mattia.
-Ah ah ah, molto spiritosa, la prossima volta voglio vedere te- dico scuotendo la testa, risalendo le scale e ritrovandomi nello stesso punto di sempre.
-Scusa- dice, all'inizio la mia mente ha pensato al fatto della battuta, ma poi la vedo tirare fuori il telefono e aprire un'immagine dalla chat del gruppo.
Come ho fatto a non accorgermene?
-Grace, Giada ha mandato una foto della pizzeria, loro sono già li...e c'è anche Teresa- aggiunge dopo aver ingrandito la foto per osservare la persona.
-Lele è arrivato?- chiedo allarmata, è come se una lampadina si fosse accesa sopra la mia testa, ma non ho nessun'idea al momento.
-Si, ma a questo punto dobbiamo valutare cosa fare, abbiamo prenotato, non possiamo cancellare tutto, a quest'ora tutti gli altri ristoranti sono pieni- spiega sospirando e rallentando il passo, camminando tranquillamente.
-Mmh, è da sola?- domando nuovamente, passandomi il pollice sul labbro inferiore in cerca di qualche scappatoia.
-Nella foto si, ma era seduta ad un tavolo per due, provo a chiamare Giada, tieni qua- mi dice poco dopo, passandomi una delle sue cuffiette, già collegate al telefono.
-Da sola non potrà essere di sicuro, ma non voglio che ci veda con Lele, tanto vale sfilare davanti a Thomas con un cartello luminoso- dico con estremo sarcasmo, osservando lo schermo del telefono della mia migliore amica, che rivela la risposta di Giada.
-Anna ehi, siete per strada?- chiede, ma rispondo io subito dopo.
-Giada, ehi, Teresa è da sola o c'è qualcuno?- chiedo di fretta, non che mi preoccupasse realmente la sua compagnia, tutt'altro.
-Adesso...si, è appena tornato un ragazzo, ma non riesco a capire chi sia, c'è una colonna davanti e lo copre parzialmente- risponde, ma non sento le voci delle altre persone.
-Non sei dentro?- domanda Anna.
-No, abbiamo preferito aspettarvi fuori, quanto vi manca?- chiede con voce stanca.
-Siamo dietro l'angolo- risponde sempre la mia amica, e infatti, dopo averlo svoltato le vedo tutte quante, così accelero il passo e mi avvicino all'altro gruppo insieme ad Anna, che chiude la chiamata raggiungendoci subito dopo.
-Entriamo e speriamo che ci diano un tavolo distante- ammetto sospirando, entrando con il gruppo di sette più uno.
-Wow, è abbastanza pieno- dice schiudendo le labbra nel guardarsi intorno.
-Grace quello non è...?- inizia a domandare Anna, ma non fa in tempo a finire la frase che Nadia la interrompe.
-Che ci fa con lei?- domanda corrucciando la fronte.
C'era la possibilità di una persona su tutta Roma che ci trovassimo nello stesso ristorante con Teresa, ma ancora di meno che lei fosse proprio con Riccardo De Luca.

|ANGOLO AUTORE|
Chiedo scusa, tante tante volte scusa, ma oggi ero piena di cose da studiare e ho preso a leggere solo ora, in più Spotify non mi va, quindi credo, purtroppo, che creerò domani la playlist, probabilmente a scuola.
Intanto potete andare sulla pagina Instagram notanordinaryday_ e vedere i vari edit dei personaggi!

Not an ordinary dayWhere stories live. Discover now