Capitolo 12

23 0 0
                                    

Caro diario,
perché sforzarmi di darti un nome se poi sono l'unica a chiamare il proprio diario in questo modo? Non è originale? O forse sono anche l'unica ad avere un diario alla mia età? Sono un cliché se ti scrivo della persona per la quale dicono che ho perso la testa? O forse sono l'unica che finora ha una sola amica che sa quanto gli occhi di Thomas De Luca mi facciano andare fuori di testa? Non importa, oggi lui e Dani erano alla pista, cosa c'è di meglio che un dopo scuola fuori dal centro? Soprattutto se il giorno dopo non c'è scuola.
Ho guardato un allenamento di Thomas insieme ad Anna, Dani, Nadia e Teresa, insomma...un gruppo niente male potrei dire.
Per non parlare di Ric, il fratello di Thom, quando salgono sulla moto sono una coppia fantastica, il freestyle a due mette ancora più adrenalina, ma non ci penserei due volte a mettere le mani su un manubrio e saltare come un'acrobata al circo. Mai. Detto ciò, piccolo pensiero del momento (e forse non l'ultimo), ti lascio, devo andare a mangiare una pizza con Anna.
Un bacio.

Mi salta subito alla mente una pagina di diario che ho scritto tempo fa, quando ancora ero ignara delle intenzioni di Teresa. Ma vederla lì, con Riccardo dopo essere riuscita ad ottenere quello che voleva con Thomas, mi fa pensare che sono stata io la stupida, non lei, almeno sotto certi punti di vista.
-Non ne ho idea, però non prenderò la pizza super farcita, questo è sicuro- ammetto arricciando il naso più volte, quasi contrariata.
-Oh io si, con tutto quello che abbiamo camminato per arrivare qua- esclama la mia amica riccia, mentre mi lascio sfuggire una risata insieme ad Anna.
Poco dopo ci ritroviamo ad un tavolo non molto distante dalla coppia che abbiamo visto all'inizio, ma comunque abbastanza da non pensarci su.
-Allora, Lele vieni anche tu al bar dopo?- domando guardandolo ma lanciando un'occhiatina con la coda dell'occhio a Giada, che non era seduta molto distante dal mio amico meccanico.
-Non credo, domani mattina devo uscire per una cosa che mi ha chiesto di fare mia madre, non vorrei ritrovarmi ad essere uno zombie- ammette alzando le spalle e accennando una risata.
-La cosa ha un suo perché- dice Anna trattenendo una risata, prendendo successivamente il menù.
-Sapete già cosa prendere?- ci chiede Nadia.
-Io una con scamorza affumicata, crudo e rosmarino- risponde Giada, chiudendo il libretto come se fosse un critico da ristoranti.
-Anche a te piace?- domanda Emanuele sorpreso, e la mia amica annuisce sorridendo, facendo muovere così i ricci.
E via così, a ridere e a parlare del più e del meno fino a che non viene tirato in ballo l'argomento della festa di mercoledì.
-Grace quando ti arriva il costume per Halloween?- mi chiede Alice pronta con una fetta di pizza in mano, che addenta subito dopo.
-Considerato che oggi è sabato, credo mart...non sarò a casa per firmare la ricevuta del pacco, a meno che non arrivi nel momento in cui mi devo cambiare, cosa improbabile- dico sbuffando e guardando verso la finestra
-Non sarà un problema Grace, lo avrai comunque, l'importante è che la sfida vada bene, che tu vinca o meno- mi rassicura Anna, generalizzando sulle parole.
Ci rimugino un po' su, arricciando le labbra e finendo la mia pizza, povera vittima che fa la sua fine in poco tempo.
Da quando siamo entrati al ristorante non ho fatto altro che guardare il gruppo di persone intorno a me, come se una bolla invisibile mi separasse da loro solo per il rumore, osservando la finestra e notando come stesse iniziando a piovere.
-Raga come facciamo?- domando all'improvviso, intromettendomi in un discorso che probabilmente la mia mente non ha nemmeno afferrato.
-A fare?- domanda Giada, che distoglie lo sguardo da Lele, strizzando appena gli occhi come se stesse tornando alla realtà.
-Ad andare al bar senza prendere troppa pioggia, prima il tempo non era così brutto- dico indicando il vetro con una mano e facendo così scoprire loro il tempo intorno a noi.
-Se siamo fortunate tra un po' potrebbe migliorare, cappuccio alzato e una corsetta verso la fermata- si aggiunge Layla accennando un sorriso, è una delle prime ad aver finito la pizza davanti a se.
-Possiamo fare così, io non ho minimamente pensato di portarmi l'ombrello- ammetto alzando le spalle e arricciando il naso.
-Se non fossimo ad ottobre ci starebbe una festa all'aperto, tipo quelle a tema come lo schiuma party, avete presente?- chiede Sofia.
-Vero, invece ora puoi prenderti chissà che malanno, anche se il pomeriggio qua ci sono ancora venti gradi e si può girare in maglietta- esclama Alice con tono divertito, facendo ridacchiare tutti noi.
Un'altra mezz'ora per finire la pizza e chi anche un veloce dolce, poi a chiedere il conto e subito ci mettiamo a contare banconote, monete grandi e piccole, i bronzi inclusi.
-Dovremmo esserci tutti- dico prendendo i soldi di tutti e andando verso la cassa per porgerli, aspettandomi qualche strana occhiata.
Siamo tutti raggruppati vicino all'entrata, pronti a pianificare qualcosa per poter prendere meno pioggia possibile nel tragitto da qua al solito bar, ma in quell'istante io e Anna vediamo Riccardo avvicinarsi, senza Teresa. Ovviamente è andato a pagare la cena.
-Ric, ehi- lo saluto con la mano e un tono di voce non troppo alto, anche se l'altra ragazza è ben distante da noi, meglio passare inosservati in questi casi, e con lei.
-Ehi anche a te Ace, come va?- domanda con il suo solito tono allegro.
-Bene, vai al bar anche tu tra poco?- domando infilandomi il giubbotto e tirando su la zip prima di sistemare i capelli perché non si incastrino e vengano tirati.
-Si, sto aspettando Teresa- spiega, ma con un tono che sembrava voler dire "non sapevo che fossi qua fino ad ora", solo che conoscendolo, essendo il fratello di Thomas, si era sicuramente accorto di noi, e che noi ci siamo accorti di lui e della sua compagnia.
-Non ti nasconderò il fatto che vi ho visti, solo che ero al tavolo con gli altri e non credevo fosse giusto...interromperti- ammetto, riferendomi solo a lui.
-In compenso so che Thomas viene a prenderci in macchina, ti serve un passaggio? Sta piovendo abbastanza- chiede, con un'innocenza quasi stupefacente.
-Ti ringrazio della proposta, ma stare in macchina con voi due e Teresa sarebbe un tantino imbarazzante- rispondo con un angolo delle labbra alzato, come a dire "pazienza, sarà per la prossima", ovviamente non ci sarà nessuna prossima volta.
-Giusto, non ci ho pensato, e tantino è un eufemismo da quel che so- mi dice, ho dimenticato il fatto che non sa tutta la storia, non i dettagli almeno.
-Tantino sarebbe minimizzare a livelli da buco nero a formica Ric, ma vorrei chiederti un favore, magari dopo che altrimenti a Teresa vengono dei dubbi- inizio alzando anche il cappuccio.
-Va bene, ci vediamo al bar allora- dice prendendo lo scontrino e salutandomi con un cenno della mano prima di tornare verso il tavolo al quale era seduto poco prima.
-Possiamo andare- dico agli altri, che scopro essere già fuori ma sotto alla tenda, con me è rimasta solo Anna.
-Gli chiederai il favore della moto?- domanda, ricevendo in risposta un semplice cenno della testa.
Uscite dalla pizzeria ci uniamo al gruppo, che ci accoglie con diversi "finalmente", mentre una portiera che si chiude attira la nostra attenzione.
-Ric mi ha proposto un passaggio, ma era abbastanza ovvio che dicessi di no, ora possiamo andare- dico arricciando il naso e incamminandomi insieme alle ragazze una volta salutato Emanuele.
-Non hai torto, insomma...dopo che lei era a cena con il fratello, e dopo quello che è successo, amica mia, lasciatelo dire, è peggio di Il segreto, a Beautiful non ci arriviamo ancora- ammette Anna ridendo.
-Si, ma non voglio che nessuna oltre a voi lo sappia, non deve essere di dominio pubblico come una pubblicità- ammetto sorridendo.
Nonostante l'ombrello gigante di Alice alcune di noi hanno lo stesso preso pioggia, me perché dovrei comunque lavarmi i capelli domani, Sofia che aveva il cappuccio ma la parte inferiore dei capelli allo scoperto e Nadia, che semplicemente voleva fare come me. Alcune volte mi da fastidio stare sotto la pioggia, ma altre invece lo trovo rilassante.
Una volta arrivate al bar, andiamo al bancone per ordinare un primo drink, che aspettiamo senza dove far fare giri al barista visto che c'è già molta gente.
Sta volta non ordino il classico Sex on the beach, ma inizio con uno Screwdriver, seguita a ruota dagli ordini di Anna, Layla e le altre.
-Solito tavolo?- domanda Giada accennando un sorriso e tenendo in mano il suo Cubalibre. Non rientra nei miei gusti.
Rispondiamo un "si" molto in stile coro e ci incamminiamo verso il solito posto, che stranamente, notare l'ironia, troviamo occupato da Re Artù e tutto il suo seguito di cavalieri.
-Non ci posso credere- mormoro deviando in tempo per non dar l'idea di essermi fermata a fissarli.
-Penso che valga la regola del "chi va a Milano perde il divano", nel vero senso della frase- esclama Anna dando un sorso al suo drink.
-Pessima battuta, davvero pessima- dico cercando di rimanere seria, ma poi mi metto a ridacchiare ugualmente.
-Lo so, ma non ho visto Riccardo, eppure è salito con Teresa nella macchina di Thomas- mi fa notare ancora.
-Strano, Teresa era in mezzo ai compari della tavola Rotonda come Ginevra- borbotto divertita per questi riferimenti.
-Solo che se dovessimo fare un controllo, tu sei Artù, lei è Lancillotto e Thomas Ginevra- puntualizza la mia migliore amica guardando me e poi il resto del gruppo.
-Ragazze che dire, siamo la distruzione di Camelot- dico portando il bicchiere in centro e aspettando che le altre facessero lo stesso.
Una risata di gruppo si solleva da noi, facendo voltare solo chi ci sta vicino e attirando lo sguardo di alcuni del gruppo nell'angolo.
-La distruzione di Camelot eh? Ace hai preso tanta pioggia?- domanda improvvisamente Ric alle nostre spalle.
-Ric! No, non molta, anche se ci ho camminato sotto- ammetto inclinando la testa su un lato, mi do un veloce sguardo intorno e catturo quello del fratello del mio interlocutore, come la sera precedente, ma vicino a questo poi si siede la ragazza che poco prima non avevamo notato, e in un nano secondo torno con lo sguardo indietro, aprendo la bocca per chiedere il mio favore a Riccardo, o almeno per proporglielo.

|ANGOLO AUTORE|
Capitolo 12 a voi! E anche playlist 11 e 12.
Account dove ascoltarle: Michela Schistad
Instagram: notanordinaryday_
Detto ciò...
Sono tremendamente sconvolta per quello che è successo a Parigi, posso ritenermi fortunata ad aver visitato Notre Dame due anni fa per i miei 18 anni, anche se non completamente, ma sapere che molta gente non potrà da oggi, mi rattrista e non poco.


Not an ordinary dayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora