Capitolo 10

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-Non venivo qua da un po', ho pensato che vedere un viso conosciuto non sarebbe stato male...non avevo nulla da fare, quindi ho chiesto alle ragazze se volevano accompagnarmi- risponde alzando le spalle e alzando un angolo delle labbra.
-E il tipo con il quale stavate parlando? Avete visto chi fosse?- domanda Thomas tenendo il casco sotto al braccio.
Nadia scuote la testa e poi lancia uno sguardo verso di me, probabilmente per vedere dove fossi.
Finito questo piccolo discorso, mi nascondo e torno da Emanuele, scoprendo i miei occhi, lasciando respirare quel piccolo spazio di pelle.
-Come ti sono sembrati i giri?- chiedo appoggiandomi al palo del tendone.
-Non male, stai provando qualche salto in particolare?- mi chiede dopo aver risposto alla mia domanda.
-Si, ma tanto per fare, anche se mi servirebbe uno spazio diverso per provare- ammetto stringendomi nelle spalle.
-Le piste per le gare sono più adatte di questa, provare non sarebbe male- ammette controllando ancora la moto.
-Prima di partecipare ad una gara devo avere più delle solite mosse Lele, sennò sarebbe una gara vista e rivista- riabbatto sospirando.
-Va bene, provo solo a vedere cosa ne pensi man mano che passa il tempo, ora tocca a DeLuca, vediamo cosa fa- dice passandomi nuovamente la chiave, indicandomi poi la pista con il capo e il ragazzo che si è appena infilato il casco guardando da questa parte, è abbastanza lontano da non riuscire a riconoscermi, quindi posso rimanere senza la mascherina.
-Farà il solito, non è la prima volta che lo vedo, il primo salto come il mio, poi porterà le gambe e il busto in verticale, il salto lasciando completamente la moto, riprendendola subito dopo, e poi le invertirà man mano che fa i giri, di solito fa questo al primo, poi il secondo salto, il terzo e il primo, e al terzo giro farà il secondo salto, il primo e infine il terzo- rispondo infilandomi la chiave in tasca e andando con lui verso la staccionata, appoggiandoci con le braccia per osservare ogni movimento.
E il primo giro è fatto, come previsto ha fatto i salti che ho detto al mio meccanico.
-Ora vediamo gli altri giri- mi dice, quasi stupito dal fatto che ho indovinato i salti del primo giro di pista.
-Come fai a sapere i giri che fa?- mi domanda Lele, girando la testa verso di me e pulendosi le mani con uno straccio.
-Perché prima di iniziare a fare tutto questo venivo già qua, con la mia migliore amica, ma per vederlo, quindi mi sono abituata alla sequenza che ti ho appena detto...poche volte l'ho visto fare salti diversi da questi, e sono andata ad una gara, ma è stata l'ultima- rispondo, spiegando in modo riassunto, decisamente riassunto, la storia che precede me alla parte opposta di questa staccionata.
-Da allora non hai più visto gare di moto?- mi chiede mentre Thomas inizia il secondo giro, facendo anche questa volta quello che ho detto precedentemente al ragazzo.
-Solo in tv, ma quelle importanti...così da poter imparare qualche salto- rispondo alzando le spalle e sospirando.
-Finiti i giri hai da fare?- mi chiede infine, suscitando in me una strana sensazione di sorpresa.
-Io...non qualcosa di specifico, ma puoi venire con me e le mie amiche- spiego alzando un angolo delle labbra, anche se non mi avrebbe vista.
-Loro sono venute in metro?- domanda, come se volesse sentire la risposta già un po' ovvia.
-Si, io in moto, ma penso che l'amico di DeLuca le riporterà indietro, poi dovremmo trovarci, io però andrò prima a casa a cambiarmi- spiego, facendo scricchiolare un po' la schiena.
Ad un certo punto da lontano sentiamo un rombo più forte del solito, che subito attira la nostra attenzione facendoci girare in quella direzione.
-Porca miseria- mormora Lele, rimanendo chiaramente a bocca aperta.
-Quello non è il terzo salto- dico guardando ancora in quel punto e vedendo la moto avvicinarsi man mano alla sua postazione d'origine e fermarsi.
-Deduco che sia una di quelle poche volte che non ha fatto il salto che hai detto- esclama lui, guardandomi.
-I primi due lo erano, ma l'ultimo no, non lo vedo fare da tempo, poi non so se ci ha riprovato- dico alzando le sopracciglia e annuendo, non nego che gli allenamenti mi piacciano, ma avrei voluto togliermi il casco nella pausa.
Per qualche minuto sono andata a parlare con le ragazze dove i ragazzi non ci hanno viste, mi sono tolta il casco con mio grande sollievo e prima di tornare al tendone l'ho rimesso.
-Ehi tu, 14, non è la prima volta che vieni qua vero?- domanda una voce alle mie spalle mentre osservo le mani di Lele controllare la moto.
Merda. Perché le ragazze non sono riuscite a trattenerlo?
Per fortuna che ho gli occhiali abbassati, così mi giro e scuoto la testa alla domanda di Thomas, rispondendogli senza dover parlare.
Lele, intervieni porca miseria, lascia stare la moto.
-Non male il sorpasso al semaforo, e i salti, che ne dici di...una sfida?- chiede, ancora ignaro di chi ci sia sotto al casco.
Alzo le spalle e le mani come a dire "Non saprei" e muovo di poco la testa.
-Andiamo, quello o il doppio freestyle- aggiunge, scostando finalmente Emanuele dai suoi pensieri, facendogli dare una risposta.
-Non fa doppio freestyle- dice solamente, beh, meglio di nulla.
-Ah, tu sei Lele, il meccanico, piacere- dice però senza dargli la mano, solo alzandola in un veloce cenno. L'altro risponde con un movimento della testa.
-La sfida, vediamo a che punto puoi arrivare con i salti- dice porgendomi la mano coperta dal guanto.
Giro la testa verso Lele, poi dall'altra parte e alle spalle di Thomas vedo le ragazze accanto a Dani e al meccanico di chi mi sta lanciando la sfida, con sguardo interessato e perplesso, ansioso di vedere cosa sto per fare.
Afferro la sua mano, stringendola con la mia a sua volta coperta, stringendola e facendo fare alle due un movimento secco e deciso.
Dopodiché mi allontano di qualche passo, guardo dietro di lui e volgo a quel gruppetto che ci stava guardando, lo stesso saluto che ho fatto a Thomas quando stavo per fare il primo giro.
-Martedì? Alla stessa ora di oggi- propone passandosi una mano tra i capelli.
Che tu sia dannato Thomas DeLuca.
Annuisco e poi mi volto verso Emanuele sollevando la mascherina.
-Se n'è andato, tranquilla- dice rassicurandomi, e automaticamente le mie spalle si abbassano per rilassarsi.
-In che guaio mi sono cacciata Lele- dico, senza mettere il punto di domanda, visto che non serve.
-Non penso che sia così grave, non avete scommesso nulla, puoi anche non presentarti o rifiutarti- mi suggerisce, inclinando la testa su un lato.
-Ho scelta? Se la faccio, posso anche perdere di proposito, lasciarlo vincere, ma so che posso fare di meglio, il problema si presenterebbe quando mi faranno togliere il casco in caso di vincita- ribatto girandomi e guardando il gruppetto parlare tra di loro. Incrocio lo sguardo di Anna che mi fa un segno con la mano, volendomi dire che voleva parlare, ma pochi istanti dopo vedo Dani guardare nella stessa direzione, così mi volto di nuovo.
-Puoi fare così, o dimostrare a DeLuca che non è il più bravo, devi solo valutare le conseguenze di questa sfida, sai che io e le tue amiche ti copriremmo- ammette incrociando le braccia al petto.
-Lui ha sempre fatto questo, è a prescindere più bravo, non di tutti ma di me sicuro, quel salto lo prepara da anni e lo sta perfezionando, ma io non lo so fare- ammetto scuotendo la testa.
-Quindi vuoi lasciargli vincere la gara per pietà?- domanda incredulo.
-Suona male, ma se vogliamo metterla in questo modo, allora si, lo farei vincere per pietà Lele e...vediamo anche chi ci giudicherà, così per dire- dico alla fine, dopo un breve momento di esitazione.
-Fai ancora dei giri? Hai la pista libera ora- mi chiede infine.
-Si, devo bere un po' d'acqua prima- rispondo andando verso un tavolo dove trovo una bottiglia di acqua naturale. Alzo appena il casco, in modo che solo il mio mento e le labbra siano scoperte e bevo un po', dopodiché lo riabbasso e vado verso la moto riallacciandolo.
-Ci vediamo tra poco allora- dice facendo lo stesso saluto che faccio io di solito.
Faccio un movimento con la testa e tiro fuori la chiave dalla tasca mettendola nel blocchetto d'avviamento, andando poi verso l'entrata della pista camminando al lato della moto.
Ripendo alle parole di Lele e a quelle che mi direbbero le ragazze.
"Grace sei matta", "Ma che ti è venuto in mente?" e cose del genere, figuriamoci mia madre, ma se di base sa che vengo qua sa che faccio anche questo genere di cose. In ogni caso sono pronta a sentire tutte le cose che avrà da dire Anna, prima di andare via scriverò loro un messaggio dove dico che presto avranno delle spiegazioni.
Ormai è deciso, ho accettato la sfida di Thomas e devo farla, posso perdere ma devo farla. Metto in moto facendo uscire un rombo parecchio forte, salgo in sella e senza guardarmi indietro parto, iniziando con lo stesso ordine di giri precedenti, ma all'ultimo salto lascio completamente la moto, portando le gambe al petto e tenendole ferme con le braccia, riaprendomi poi per riprendere il controllo della moto, una volta con le ruote a terra faccio un piccolo giro per poter frenare la moto, incrociando lo sguardo di Thomas da sotto gli occhiali.

|ANGOLO AUTORE|
Perché ho pubblicato così presto? Ho un corso dalle 8 alle 9 e non volevo caricare il tutto troppo tardi, quindi eccovi qua il capitolo e la playlist pronta!
Su Instagram ci sono le schede di Thomas, Grace, Anna e ho anche aggiunto quella di Riccardo, il fratello del nostro protagonista.
Spotify: Michela Sschistad
Instagram: notanordinaryday_


Not an ordinary dayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora