Capitolo 2 - Giorno 1 (Parte 2)

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- Signori, vi prego di seguirmi rapidamente. Abbiamo poco tempo per farvi uscire senza essere notati. -

I due si scambiarono una veloce occhiata ed annuirono contemporaneamente con espressione seria.
In poco più di cinque minuti si ritrovarono in un ascensore di servizio con accesso vietato al pubblico e con la commessa che li guidò fuori dal centro commerciale.
Una volta arrivati in strada, Jungkook sistemò nuovamente la mascherina sul viso ed il cappello in testa voltandosi verso Jae che si guardava in giro sperando di non vedere alcun paparazzo o fan sfegatata.
- Beh, - cominciò lei – è stato un vero spasso Jungkook. – ridacchiò lei contagiando anche il ragazzo.
- Oh sì, adrenalina, eh? – domandò ironico.
- Allora ci si ved... – fece per concludere Jae, ma gli occhi di Jungkook spostarono l'attenzione da lei per osservare qualcosa alle sue spalle.
La ragazza non fece neanche in tempo di girarsi per controllare la situazione che Jungkook le afferrò il polso e cominciò a correre per le strade di Seoul, trascinandola con sè.
Jae, che non era assolutamente fan delle corse, si voltò mentre correva per capire cosa stesse succedendo e prese a fuggire più velocemente vedendo che c'era un gruppo di giornalisti che li stavano letteralmente inseguendo.
- Ma questi sono pazzi? – domandò lei in preda al panico.
Era così presa dall'isteria che non si accorse nemmeno di aver superato Jungkook e che ora era lei che lo trascinava dietro di sè tenendolo per mano, azione che provocò una risata al minore.

D'un tratto, il braccio della ragazza venne strattonato e Jungkook la fece entrare in un vicolo pieno di cassonetti dell'immondizia, poco illuminato, sporco, ma decisamente difficile da scorgere.
Jungkook la posizionò con la schiena al muro e Jae finì con il naso nel petto del minore che si stava gonfiando e sgonfiando disordinatamente.
Anche se non era intenzione della ragazza, venne frastornata dal profumo di Jungkook che trovò essere tremendamente attraente ma scacciò il pensiero quasi immediatamente dalla testa per potersi concentrare sulle voci che riecheggiavano sulla strada principale.
A quanto pare questi giornalisti proprio non volevano mollare.
- Questi qui non ci daranno pace, lo sai vero? – sussurrò lei leggermente imbarazzata dalla vicinanza al corpo del ragazzo.
Jungkook non fece altro che annuire abbassando la testa per poterla guardare.
In quel momento, osservando il profilo della ragazza davanti a sè che guardava la strada, si disegnò un sorriso sul suo volto, che però Jae non potè notare a causa della mascherina che copriva il suo viso.
- Lo so... sono molto insistenti. –
- Insistenti? Direi maniaci più che altro. – ridacchiò lei ancora con la voce bassa per poi alzare la testa verso Jungkook e ritrovarsi praticamente coi nasi quasi incollati.

Un forte rossore invase le guance di Jae che prontamente abbassò lo sguardo e con la stessa velocità, Jungkook si portò una mano dietro la nuca alzando gli occhi verso l'alto, imbarazzato a sua volta dalla prossimità tra di loro.

"Dividiamoci! E mi raccomando la ragazza! È ancora con lui!" si udì la voce stridula di una giornalista incallita.
- Dobbiamo fare qualcosa. – Jae pronunciò tentando di superare il momento di imbarazzo.
- Sono d'accordo. Ti puoi teleportare? – domandò ironico Jungkook.
- Come siamo divertenti signor celebrità! Avrei un'idea ma... – si bloccò dal continuare la frase visto che l'idea che aveva era alquanto azzardata.
- Ma...? – intimò Jungkook che invece era così disperato dalla situazione che avrebbe accettato qualunque cosa.
- Siamo molto vicini al palazzo dove abito. Potremmo rifugiarci lì fino a quando non rinunciano ad essere gli stalker più odiosi del mondo. – concluse la ragazza ancora guardando per terra vista la proposta che poteva essere facilmente interpretatabile. Jungkook invece posò lo sguardo su di lei, impressionato dal coraggio della ragazza, e ringraziò mentalmente tutti i santi che conosceva per averla incontrata. Nessuno avrebbe potuto entrare nel suo palazzo, essendo proprietà privata la legge lo impediva e sapeva che da un posto sicuro almeno avrebbe potuto chiamare un taxi in tutta tranquillità visto che i suoi compagni non erano in città al momento. Il solo che si trovava a Seoul era Jin, ma era in una riunione e solo il Signore sapeva quando avrebbe finito.

- Jae, - il tono di Jungkook era gentile e gradevole – ti sarei eternamente grato. – disse, cercando di farle capire che non stava interpretando la proposta come qualcosa di più ma semplicemente era grato dell'immenso aiuto che gli stava dando.
Lei prese un po' più di coraggio intuendo quanto si sentisse a disagio per tutta la situazione e gli fece segno di seguirla attraverso dei vicoli non molto trafficati.
In meno di dieci minuti arrivarono davanti al suo palazzo come dei ninja, ma anche se avevano preso tutte le precauzioni, un paio di giornalisti li scorsero in lontananza come si addentravano dentro all'edificio, ma nessuno dei due se ne rese conto.
- Aaaah... casa dolce casa. – esclamò la ragazza appena entrata nell'appartamento – Non uscirò più per un bel po' dopo quest'esperienza. – ridacchiò lei facendo segno al suo ospite di entrare.
- Jae, veramente, non so come ringraziarti. – disse Jungkook sinceramente riconoscente.
- Se faccio i conti già mi devi due favori. – esclamò lei rivolgendogli un sorriso ed inarcando le sopracciglia con Jungkook che sorrise gentile, sapendo che aveva ragione.
- Credo sia il momento buono per dirmi come posso sdebitarmi. – parlò lui accomodandosi sul divano bianco dopo che la ragazza gli fece cenno di sedersi.
- Tutto a suo tempo, giovane Jungkook. – proclamò trionfante Jae con un sorrisetto che la sapeva lunga – Userò i tuoi debiti quando mi serviranno. –
- Sembri pericolosa. – commentò lui ghignando e Jae gli rispose solo facendogli l'occhiolino, azione che Jungkook trovò assolutamente attraente.

La ragazza si avvicinò alla finestra che dava sulla strada principale e sgranò gli occhi sorpresa vedendo una marea di gente davanti al suo palazzo.
- Ehm... Jungkook... penso che ci abbiano trovato. – disse lei indicando la finestra e quando il minore vide tutta la folla che si era creata sbuffò contrariato ritornando a sedersi sul divano.
- Ma non hanno nient'altro da fare? – chiese quasi a sè stesso.
- Lo sai che questo è il loro lavoro, vero? – domandò ironica Jae che si sedette su una sedia proprio davanti a Jungkook.
- Te l'ha mai detto nessuno che sei tremendamente simpatica? – interrogò Jungkook con gli occhi posati sulla sua figura e lei come risposta, fece un cenno con la mano.
- Non ci crederai, ma me lo dicono spesso. –

Un suono acuto si sentì dentro il salotto e Jae prese il cellulare per controllare il messaggio che aveva ricevuto.

28/03/2018 18:36

Nari-ah 👯❤️:

Mi hai abbandonata?😭

Io:
Mi dispiace Nari-aaaah!
Ma ti spiegherò tutto domani, mianhe!!!🙏🏼🙏🏼🙏🏼

Nari-ah 👯❤️:

Spero che tu abbia una scusa decente almeno.

XOXO


Jae bloccò il cellulare sorridendo allo schermo, cosa che fece intenerire Jungkook per qualche motivo.
- Il tuo ragazzo? – chiese lui capendo dal sorriso dolce di lei che stesse parlando con qualcuno importante.
- Oh no, è la mia migliore amica, dovevamo vederci al centro commerciale ma... – non finì la frase, però indicò il ragazzo e scoppiarono a ridere entrambi.
- Senti... so che sembrerà un po' sgarbato da parte mia, ma apprezzerei tantissimo se non divulgassi quello che è successo oggi. Cioè... si creerebbero molti casini, storie false, magari verresti addirittura aggredita. –
Jae inclinò la testa da un lato guardando dolcemente Jungkook che sembrava così indifeso per poi offrirgli un sorriso incoraggiante.
- Non preoccuparti, sarà il nostro segreto, ma questo lo interpreto come un altro favore che ti sto facendo, quindi siamo a tre! – concluse trionfante la ragazza.
Jungkook alzò le mani al cielo esasperato.
- Mi sa che facevo prima a venderti l'anima. –
- C'è ancora tempo giovane Jungkook. – rispose lei ridacchiando.
Improvvisamente, un rumore proveniente dallo stomaco di Jungkook riecheggiò nell'aria.
- Signor celebrità, mi sbaglio o ha fame? –
- Un po'... –
- Da quand'è che non hai mangiato? – domandò lei avvicinando un bicchiere pieno d'acqua alle labbra dopo averne offerto uno a anche a Jungkook.
- Da ieri alle 2 di pomeriggio. – rispose lui facendo spallucce momento nel quale la ragazza sgranò gli occhi e spalancò la bocca incredula.
- CHE COSA? Ma non lo sai che mangiare è... beh, vitale? – agitò le braccia quasi rimproverandolo – Sono quasi le 7 Jungkook, andiamo a preparare qualcosa di veloce prima che mi svieni in casa. –

Jungkook ridacchiò vedendola così alterata e si alzò dal divano per poi essere condotto in cucina.
- Faccio qualcosina di veloce. – annunciò lei aprendo il frigo e prendendo delle uova e legumi vari.
In men che non si dica, Jae aveva fatto delle omelette per entrambi con tanto di bacon affianco. Jungkook quasi voleva piangere dalla felicità.
- Bacon... – disse lui annusando il profumo e chiudendo gli occhi.
- Eh sì... la migliore invenzione dell'uomo. – commentò la ragazza a sua volta.
- Già ma... – guardò il suo piatto con dispiacere, confondendo la ragazza davanti a sè – io... sono a dieta. – disse lui facendo quasi strozzare Jae che già stava mangiando.
- Cosa? – chiese lei cercando di non ridere così tanto come avrebbe voluto – Awww, Jungkook, vuoi un'insalatina? – lo stuzzicò addentando un altro pezzo di bacon.
Lui come risposta semplicemente sbuffò per poi esplodere in una risata a sua volta.
- Dai Jungkook, mangia, prometto che non lo dirò a nessuno. – intimò lei facendogli l'occhiolino un'altra volta – E ringrazia che non conto anche questo come favore. -

Il minore non se lo fece ripetere due volte e cominciò a mangiare e a chiacchierare con la ragazza. Se all'inizio era pesantemente imbarazzato da tutta la situazione, ora invece si trovò estremamente a suo agio con lei che lo trattava come un semplice ragazzo. Non come un idol, una celebrità, ma come una semplice persona, come un quasi amico, e gli mancava tanto questa sensazione.
Certo, il fatto che la trovasse estremamente bella non gli facilitava la situazione, però non gli dispiaceva neanche.
I suoi occhi marroni erano grandi e rotondi e le sue labbra erano carnose e dolci, per non parlare del fatto che la trovava interessante e divertente.
- Vivi da sola? – domandò lui finendo anche l'ultimo boccone di omelette.
La ragazza annuì prendendo i piatti vuoti e posandoli nel lavandino.
- Non ti dispiace stare da sola? –
- Ma no, anzi... sono più a mio agio da sola che in compagnia. –
Jungkook annuì, non potendo non associarsi al pensiero che aveva appena pronunciato Jae. Anche lui aveva momenti quando avrebbe pagato per stare da solo, per avere tranquillità e pace, ma considerando il lavoro che faceva, risultava abbastanza difficile.

D'un tratto si alzò dal tavolo con un sorriso soddisfatto in volto.
- Penso sia il momento di andare. Chiamerò un taxi. – disse già col telefono in mano.


StarstruckWhere stories live. Discover now