Capitolo 30 - Notte 295/Giorno 296

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A parte Jimin e Daeshim che erano occupati a scoprirsi, il resto del gruppo si trovava ancora nella stanza di Jae sperando vivamente che il loro manager non arrivi per rovinare la festa a tutti: cioè mandarli a nanna.
Jungkook era seduto sul divano a gambe aperte, con Jae tra di esse, e tenendola legata a sè nel suo abbraccio.

- Kook-ah... Sembri una piovra omicida. – Namjoon guardò i due ridacchiando – Lasciala respirare. –
- Non voglio respirare. – rispose Jae prontamente sorridendo nella direzione di Jungkook che le posò un bacio veloce sulla tempia soddisfatto.
- Aaaaah.... Sono adorabili. – Jin si intromise con gli occhi a cuoricino – Vivete queste cose finchè siete giovani. –
- Hyung, parli come se avessi ottant'anni. – Taehyung era di parere che l'età era solo un numero e non poteva di certo definire come uno dovrebbe comportarsi.

Jungkook invece, stranamente, non rispose a nessuno dei commenti fatti dai suoi colleghi.
Era troppo occupato a godersi il profumo di vaniglia proveniente dai capelli di Jae e, a mo' di gioco, faceva il solletico alla ragazza accarezzandole il collo con la punta del naso e ad ogni contatto, lei ghignava piano, come se solo loro due potessero essere partecipi a queste coccole.
- Voglio mostrarti la terrazza della mia stanza. – sussurrò all'orecchio di Jae sentendo un calore crescente in tutto il corpo.
Solo starle vicino lo faceva impazzire, sentire la sua voce, ammirare i suoi lineamenti, vederle il sorriso... tutte queste cose, che agli altri potevano sembrare solo piccolezze, erano vere e proprie droghe per lui e cominciava a non poterne più fare a meno.

- Ma l'ho già vista. – si lamentò sempre bisbigliando Jae.
- Forse non l'hai vista bene... – ribattè lui prontamente per poi posarle un bacio leggero sul collo, essendo perfettamente consapevole dei brividi che le provocava lungo la schiena. Adorava sapere che poteva accenderla con un tocco, con un semplice bacio, così come lei riusciva a scatenare dentro di lui una tempesta di emozioni solo con uno sguardo.
Non durò molto fino a quando Jae si lasciò semplicemente guidare da lui per i corridoi dell'hotel, con un sorriso ebete disegnato in volto.

Una volta entrati nell'ascensore, il minore non perse tempo e semplicemente la sbattè al muro con poca delicatezza per darle un bacio che lasciò la ragazza senza fiato.
- Kookie... – disse quando si staccò brevemente per riprendere fiato - ... non fare pazzie, se qualcuno ci vedesse... –
- Come fai a pensare a queste cose adesso? – di nuovo unì le loro labbra, terribilmente affamato di lei – Io non riesco neanche a ricordarmi chi sono con te. –
- Sei Jeon Jungkook... – rispose affannosamente - ... parte dei BTS... – ma non riuscì a continuare perchè la mano del minore era ora infilata nei suoi jeans, indaffarata a stringerle i glutei.
- Hmmm... è così che riesco a zittirti? – domandò arrogante.
- Ci sono molteplici modi di zittirmi... – parlò maliziosamente - ...basta volerlo abbastanza. –

I due entrarono nella stanza del minore continuando a scambiarsi baci per tutto il tempo e nessuno li rivide più fino al mattino seguente quando scesero al ristorante dell'hotel per la colazione.
Quando gli altri li videro sbucare dall'ascensore, varie urla e fischietti si levarono nell'aria da parte dei Bangtan ma anche dagli amici di Jae. Nari infatti stava addirittura applaudendo.
- Uau, una notte intera eh? – disse lei facendo vergognare quelli più piccoli al tavolo.
- Sono i benefici della gioventù. – s'intromise Namjoon che fu assecondato da Jin.

Jimin e Daeshim avevano passato la notte insieme a parlare. Lacrime, risate e battutine sono volate durante ore ed ore di discorsi sulla sessualità, sul come essere sinceri con noi stessi e con gli altri, sul che cosa vuol dire essere sè stessi e finalmente, Daeshim accettò che la parte omosessuale di lui non era solo una fase, bensì una realtà.
Jimin condivise con lui le sue esperienze e paure e gli parlò di quanto fu difficile anche per lui accettarsi, amarsi, però ribadì più volte che il supporto degli amici fosse indispensabile, almeno per lui lo era stato.
Daeshim ancora non aveva deciso se condividere le novità con Jae e Nari, d'altronde aveva ancora molte cose da capire lui stesso, ma almeno aveva già fatto un passo in avanti ed aveva trovato un vero alleato in Jimin.

Dopo che Jae e Jungkook sparirono, Nari rimase insieme ai restanti Bangtan ed anche se Yoongi avrebbe voluto stare da solo con lei, decise comunque di non dire nulla e godersi la presenza della ragazza forte e decisa insieme a tutti gli altri.
Non dormì di nuovo quella notte, ma questa volta perchè non riusciva a darsi pace: si trovavano nello stesso posto, eppure sentiva come se fosse più lontano da lei che mai.

- Notte movimentata? – chiese malizioso Taehyung ai due, facendoli arrossire violentemente.
- Il bello è che ancora arrossiscono. – Hoseok commentò mordendo un pezzo della brioche al cioccolato sul tavolo.
- Mi sono dimenticato l'acqua santa in camera... –
- Jin... mi sa che neanche con un esorcismo non li calmiamo. – ridacchiò Jimin col suo solito sguardo sorridente.

Continuarono per un po' a chiacchierare sul da farsi visto che avevano la giornata libera e l'aereo per Hong Kong era programmato tra soli due giorni, per cui passarono tutto il tempo insieme, esplorando la città, mangiando ad ogni angolo di strada che trovavano ed i Bangtan si sentirono per la prima volta dopo molto tempo, come dei ragazzi normali. Una cosa di cui tutti e sette avevano bisogno.
Jungkook si mescolò tra la folla con Jae per poter stare un po' da soli e vagarono per vicoli e posti poco trafficati intenti a scambiarsi baci, coccole e sguardi pieni d'amore.

Mentre Jae sbavava davanti ad una vetrina piena zeppa di cibo, Jungkook entrò furtivamente nella gioielleria accanto e prese l'ordine che aveva commissionato qualche giorno fa.
Uscì dal posto e ridacchiò quando vide che Jae non si rese nemmeno conto della sua assenza, troppo intenta a lasciarsi ammaliata da una vitrina piena zeppa di cibo.
Un'altra particolarità che Jungkook adorava di lei.

- Non posso credere che tu abbia ancora fame. – la prese in giro dolcemente e come tutta risposta, Jae lo guardò mettendo su un broncio adorabile che obbligò Jungkook a stringerla a sè mentre i passanti non li degnavano neanche di uno sguardo.
- Non ho fame... ne ho solo voglia. – si lamentò lei.
Il minore si staccò dall'abbraccio e la guardò con uno sguardo che semplicemente rammollì le gambe di Jae.
- Ti amo. – sussurrò lui prendendola per mano.
- Ti amo di più. –
- Ti amo all'infinito. – Jae fece per ribattere ma Jungkook continuò – Per questo voglio che non ti tolga mai questo. –

Jae guardò il suo polso e notò che il ragazzo le aveva appena messo un bracciale argentato con delle strisce rosa irregolari e gravato nella parte più spessa c'erano le parole: "Nae gaseumsog-e yeong-wonhi - JK". ("Per sempre nel mio cuore – JK")

Gli occhi della maggiore diventarono subito umidi, tentando disperatamente di non esplodere dalla felicità in quel momento, ma quando incontrò lo sguardo emozionato di Jungkook non potè nè trattenere le lacrime, nè parlare e non si permise nemmeno di rifiutare il gesto: semplicemente l'abbracciò commossa e cercò di trasmettergli senza parole quanto l'avesse profondamente emozionata.
Il minore, al quale il cuore galoppava come forsennato, mai si sentì più importante ed amato come in quel momento. Tenerla tra le sue braccia sembrava come una cosa naturale, come se il solo fatto che non si fossero incontrati prima rappresentasse una blasfemia.
- Sei il mio per sempre. – mormorò infine Jae tra le braccia di Jungkook, poche parole che sembrarono far prendere ali al ragazzo.
- E tu il mio. Ti porterò sempre nel mio cuore. – rispose accarezzandole la guancia dolcemente.

Le loro dita s'intrecciarono mentre camminavano per le strade di Fukuoka innamorati come non mai, ma non sapevano che erano osservati da lontano.
Qualcuno che li conosceva bene e che non sopportava di vederli insieme e soprattutto così felici, una persona che non si faceva scrupoli nell'ottenere ciò che desidera.

Jeremy aveva assistito silenziosamente alla scena, non potendo sentire quello che si dicevano, ma capendo dalle loro espressioni tutto quello che c'era da capire.
Dentro all'americano, qualcosa in quel momento si ruppe, la sua espressione era neutra ed anche se era già convinto che tra Jungkook e Jae ci fosse del tenero, si era aggrappato fino all'ultimo alla speranza che non fosse così: aveva creduto alla propria bugia.
Ora che l'illusione che si era creato per sè stesso era stata violentemente sbriciolata, al biondo non rimaneva altro che soffrire, disperarsi, così come qualsiasi altra persona sconfitta in amore avrebbe fatto, ma il rancore si fece spazio nel suo cuore ed un sentimento che mai aveva provato prima nacque in quel momento: odio.

Odiava la situazione, odiava di non essere tornato prima, odiava Jungkook ed ora odiava anche Jae, anche se quest'ultima rimaneva il suo desiderio più profondo, paradossalmente.
Fortificò la presa sulla sua macchina fotografica; era appunto uscito per fare qualche scatto alla città ma ora non aveva più voglia di niente se non di prendere a pugni un certo Idol.
Da un lato capiva perchè una ragazza possa essere così attratta da Jungkook: a parte le ovvie doti fisiche c'era da menzionare il fatto che fosse ricco, famoso, giovane e simpatico però dall'altro lato non riusciva a credere che Jae si fosse fatta abbindolare da queste cose così superficiali.
Ritornò all'hotel dove continuò a sentirsi terribilmente solo ed abbattuto, entrò nella sua stanza d'albergo e si lasciò sprofondare nel letto dopo aver poggiato la sua fidata macchina fotografica sul tavolo.

"Che cosa sto facendo?" si chiese il biondo ad occhi chiusi "Devo lasciarla stare..." ma più si ripeteva quelle parole e più dentro di sè una rabbia incontrollabile si faceva spazio perchè nella sua vita mai aveva rinunciato a qualcosa, era il tipo di persona che doveva per forza provarle tutte prima di abbandonare un progetto.
"No... alla fine lui non è migliore di me e rimane comunque il fatto che potrei offrirle tutto quello che lui non può."
Un sorriso maniacale si fece spazio sul suo bel viso, ora imbruttito dai propri pensieri.

"Lei non riesce a vederlo ancora, ma lo vedrà...

StarstruckWhere stories live. Discover now