Capitolo 31 - Giorno 331

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Era già marzo e Jae insieme ai Bangtan si trovavano ora a Hong Kong, dove anche l'ultimo dei loro concerti era terminato, per il momento.
Nell'ultimo periodo Jae parlava molto spesso con Jungkook di Bunny: le mancava e si era dileguato dalla sua vita quasi completamente se non per i pochissimi messaggi che le mandava di tanto in tanto. Il minore ancora non si era fatto coraggio a dirle la verità, anche se a dirla tutta non era una grande menzogna, solo che s'aspettava che Jae semplicemente, col tempo, si dimentichi di questo misterioso personaggio, ma la ragazza semplicemente non ne voleva sapere di rinunciare al suo amico di messaggio ed il dubbio che l'abbia offeso in qualche modo, non le dava pace.

- Magari si sarà arrabbiato con me per qualche motivo. Tu lo conosci meglio, non potresti parlargli? – domandò lei seduta sul letto insieme al ragazzo e mangiando patatine.
- Non capisco da dove tutto questo interesse in un altro ragazzo, dovrei preoccuparmi? – domandò Jungkook con un sorriso furbesco e Jae come risposta semplicemente lo colpì col cuscino.

Stavano aspettando che le macchine siano pronte per poter andare all'aeroporto e finalmente tornare a casa, a Seoul.
- Piuttosto perchè non pensi ai modi in cui festeggiare il nostro ritorno a casa? – Jungkook si avvicinò alla ragazza, provocandole un'improvvisa tachicardia e cercando di cambiare l'argomento "Bunny".
Jae fece per prendere il cellulare posato sul comodino per mandare un messaggio al diretto interessato della conversazione, ma prontamente, Jungkook le afferrò il polso e la tirò a sè per farla cadere sul suo petto.
Ridacchiò dopo che il suo piano andò a buon fine e Jae finì col naso nel suo collo. Fece per alzarsi, ma il moro mise una mano sulla sua testa tenendola ferma in quella posizione.

- La tua colonia mi sta uccidendo. – bofonchiò lei ridendo di gusto.
- Una volta tornati non potremo più stare insieme così tanto tempo. Voglio godermi quello che rimane. – la sua tonalità diventò dolce e riscaldò il cuore della ragazza.
- Ti amo. – sussurrò lei, ricevendo un sorriso timido da parte di Jungkook.
Il minore trovò la sua mano ed intrecciò le loro dita.
- Ti amo di più. – prontamente Jae roteò gli occhi – Ed hai questo per ricordatelo sempre. – continuò ignorando i lamenti muti di lei mentre Jae accarezzò il braccialetto regalatole neanche un mese fa.
- Non me lo tolgo neanche quando faccio la doccia. – parlò lei fiera guardando l'oggetto che le adornava il polso. Jungkook posò un bacio sulla sua fronte e sussurrò un "Lo so" che fece vergognare terribilmente la ragazza, ricordandosi delle loro docce mattutine.

- Ora perchè arrossisci? – ridacchiò lui ancora – Non sembravi molto in imbarazzo quando... –
- Jeon Jungkook! – esclamò per interromperlo coprendosi il viso con le mani ma incapace di nascondere il suo sorriso, cosa che la fece sembrare incredibilmente tenera agli occhi di Jungkook, per cui le tolse delicatamente le mani dal viso e le baciò la fronte dolcemente.

- Ti adoro. – mormorò lui perdendosi nei suoi occhi per qualche istante e poi unì le loro labbra in un bacio zuccherino – Così tanto che ho quasi paura. – l'ultima parte della frase fece corrugare la fronte di Jae che prontamente mise le mani sul viso del ragazzo, scrutandolo attentamente.
- Perchè paura? –
- Di perderti. – una lunga pausa riempì la stanza e l'aria tra di loro.
Jae lo guardava incredula, non capiva come potesse essere lui quello timorato quando sarebbe stata lei quella a doversi preoccupare per più motivi.
- Non devi avere mai paura con me. – lo assicurò – Sono tua, e lo sai benissimo. –
Un'altra lunga pausa fece capire a Jae che Jungkook stava parlando dal profondo del cuore: era serio come non mai.
- Me lo prometti? -
- Te lo giuro. – parlò in modo deciso, sperando vivamente che il minore capisca quanto sia sincera, quanto lo ami e come non farebbe mai nulla per provocargli dolore.

Jungkook unì di nuovo le loro labbra, questa volta con più spinta, infilando la mano destra sotto la maglietta di lei ed entrando quindi in contatto con la sua vita. Al contatto con la sua pelle, il minore sentì una scossa elettrica passargli per tutto il corpo e si avventò di nuovo sulle labbra di Jae che semplicemente lo accolse obbediente, affamata di lui.
I loro respiri diventarono velocemente pesanti ed i loro movimenti sempre più agitati ma due bussi alla porta li fece fermare di colpo, separandosi velocemente dalla posizione compromettente in cui si trovavano ora.
Jae fuggì verso il bagno per non farsi trovare nella stessa stanza di un ragazzo, e non certo un ragazzo qualunque, ma dopo aver sentito la voce di Namjoon, fece capolino dal bagno e salutò il leader, che alla sua vista fece gli occhi grandi dalla sorpresa per qualche minuto, ma poi semplicemente ridacchiò capendo dai loro sguardi imbarazzati cosa stava per accadere.
- Kook, la macchina è pronta. Purtroppo Jae, non potrai venire con noi. – dichiarò guardando dispiaciuto la ragazza che prontamente scosse la testa.
- Oh, non preoccuparti, i miei colleghi mi faranno compagnia. –

Dopo che Namjoon sparì dalla stanza, Jungkook posò un bacio sul naso di Jae e la strinse ancora una volta tra le sue braccia.
- Ci vediamo nell'aereo. –

StarstruckWhere stories live. Discover now