Capitolo 25 - Notte 161

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- Voglio te, Jae. –

Quelle poche parole furono in grado di accendere un desiderio soppresso da troppo tempo in Jae.
Afferrò per il collo Jungkook e lo baciò con trasporto, intanto che le mani del minore trovarono automaticamente la vita di lei.
Mentre le loro labbra danzavano, Jungkook ne approfittò per farla indietreggiare e farla stendere sul letto con lui sopra.
Le sue mani vagavano sul corpo di Jae, affamato di lei, curioso e soprattutto senza mai staccarsi dalle sue labbra, come se la sua intera vita dipendesse da quel contatto.

Sotto al tocco di Jungkook, Jae diventava un'altra, come se qualcosa s'impossessasse di lei, una brama incontrollabile, un desiderio di averlo più vicino possibile, e come se non bastasse, quegli occhi che la guardavano come se fosse perfetta le regalarono una soddisfazione che mai aveva provato prima; perchè, sì, lo sapeva che Jungkook la volesse, ma quello che vedeva negli occhi del minore andava ben oltre la semplice eccitazione.

La bocca di Jungkook si staccò dalla sua per incollarsi qualche secondo dopo sul collo della maggiore che chiuse gli occhi per poter godere di quella sensazione il più possibile, fino a quando non sentì le mani di lui afferrare l'orlo della sua maglietta e con un gesto rapido la fece volare in un angolo impreciso della stanza, rivelandole il busto ancora coperto da un misero reggiseno.
Davanti a quell'immagine Jungkook si dovette fermare solo per ammirarla, non era la sua prima esperienza, anzi, però era la prima reale, vera, qualcosa che andava oltre la lussuria, che significava molto di più.

Jae si mise seduta sul letto e, quasi in antitesi con la rapidità di Jungkook, lentamente liberò il minore dalla camicia sotto lo sguardo attento di quest'ultimo, e mentre guardava con meraviglia il petto scolpito davanti a lei, inconsciamente si morse il labbro inferiore e gli posò un bacio leggero sul petto, gesto che Jungkook considerò incredibilmente spudorato.
Le afferrò i polsi con una mano e le inchiodò le braccia al tetto del letto rapidamente, posizionandosi tra le sue gambe ed a qualche centimetro dalla sua bocca.

- Come osi fare certe cose davanti a me? – domandò con un filo di minaccia nella voce, tonalità che non fece che eccitare ulteriormente la ragazza.
- Come osi aspettare quasi tre mesi per fare l'amore? – rimbeccò lei arrogante quasi immediatamente, tentando di liberarsi dalla sua presa: voleva toccarlo, più di qualsiasi altra cosa al mondo in quel momento.
- Piccola mia... – le parole risultarono come un sussurro vicino all'orecchio di Jae e non potè nemmeno concentrarsi molto sul loro senso visto che con la mano libera, Jungkook stava stuzzicando l'elastico del suo intimo - ... faremo l'amore quando lo decido io. –

Jae sospirò pesantemente davanti a questa tortura per poi roteare gli occhi impaziente, era incredibile, mai in vita sua aveva voluto andare a letto con qualcuno più di lui.
Non pensava neanche fosse possibile desiderarlo tanto.

- Kookie... ti prego... –
- Hmm... ti sto facendo soffrire? –
Jae non ebbe nemmeno la forza di parlare; annuì senza dire una parola ed il minore sorrise beffardo.

- Prima dobbiamo parlare di qualcosa. – e dicendo questo le liberò i polsi e si mise seduto sul letto, fissandola quasi imbarazzato.
Un cambiamento di 360 gradi ma lui era solito passare da uno stato d'animo all'altro, meravigliando ogni volta Jae col suo autocontrollo.
- Aaah... quanto vuoi parlare ancora? – ridacchiò lei imitandolo e mettendosi seduta sul letto per poi contemplarlo con uno sguardo misto tra la dolcezza ed il rancore.
Jungkook allungò la mano per posarla sulla sua, sul viso si leggeva un'emozione enorme: gli occhi brillanti e il sorriso timido.

- Ci ho pensato molto e potrebbe sembrare troppo presto, oppure avventato, oppure potrebbe sembrare che... –
- Che non finisci mai le frasi? – concluse Jae sorridendogli e lui abbassò la testa con una risata sapendo che aveva ragione: ogni volta che era agitato tendeva a parlare a raffica.
- Giusto... – una lunga pausa seguì e Jae sentiva quasi di esplodere dalla curiosità ma lasciò che Jungkook si prendesse il suo tempo; sembrava una cosa molto importante.
Finalmente, il minore incatenò i loro sguardi, come se una forza sconosciuta si fosse impossessata di lui.

StarstruckWhere stories live. Discover now