Capitolo 33 - Notte 332

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I ragazzi erano arrivati al ristorante ma Jungkook era ancora col pensiero fisso a Jae e Jeremy e non riusciva a darsi pace.
Era seduto al tavolo tra i suoi compagni che chiacchieravano allegramente e lui che continuava a sfregarsi le mani ossessivamente. Namjoon lo fissò per qualche secondo.
- Kookie, se non la finisci di agitare quella gamba, te la rompo. –
- Effettivamente mi sta venendo il mal di mare. – completò Hoseok con la sua solita allegria che però perse velocemente dopo aver visto l'espressione seria del minore rimanere invariata.
- Kook-ah! – Jimin richiamò la sua attenzione – Vai da lei! – e sorrise semplicemente riducendo i suoi occhi a due fissure.
- Sì Jungkookie! Se hai intenzione di stare qui con quella faccia, meglio che vai. – ridacchiò anche Jin portando un bicchiere di soju alle labbra – Anzi, bevi un po' prima, così ti fai coraggio. – scoppiò a ridere nuovamente Jin anche se al minore la questione non sembrava esattamente divertente, però accettò il bicchiere offerto dal suo hyung e lo trangugiò velocemente.
Il bicchiere fu seguito da altri e dopo un'ora e mezza, Jungkook diventò estremamente spontaneo e loquace e nel mentre ricevette anche un messaggio da Jae.

26/03/2019 22:26

Jagiya 💕:

Scusami, ero fuori ed ho dimenticato il cellulare

Io:

Dov'eri?

Jagiya 💕:

Sono uscita a fare una passeggiata

Jungkook guardò lo schermo del cellulare a lungo, sapendo che Jae stesse mentendo e quasi non riuscendo a credere quello che stava accadendo.
L'alcool dentro di lui stava mutando le sue emozioni ed i suoi pensieri, rendendolo incredibilmente nervoso e mostrò il messaggio a Jimin che si trovava accanto a lui.
Anche Jimin era alticcio ma esattamente dopo aver visto le poche parole di risposta di Jae, alzò lo sguardo e fuori dalla finestra vide Jeremy passare con le cuffie nelle orecchie e le mani dentro le tasche, per cui fece velocemente cenno a Jungkook e quest'ultimo si precipitò fuori dal locale.
Pedinò per qualche metro il biondo, sembrando lo stalker più inquiteante del mondo, che ancora non si era reso conto di essere seguito e quando entrò su una stradina secondaria, Jungkook, spinto anche dall'alcool, posò una mano sulla sua spalla per girarlo e lo attaccò al muro tenendolo per il colletto.

- Credevo di averti già detto di starle alla larga. – sibilò il moro visibilmente arrabbiato.
Jeremy mise le mani sui polsi di Jungkook tentando di liberarsi dalla sua presa ma non ci fu verso.
- Hey, calmati amico. Mi ha chiesto lei di incontrarla. – proferì con una calma che fece imbestialire ancora di più Jungkook.
- Stai mentendo. – rispose in fine, liberando l'americano dalle sue mani.
- Ne sei proprio così sicuro? – ghignò Jeremy guardandolo soddisfatto – Magari si è stancata di te. Della vostra "relazione". –
E quello fu il momento in cui Jungkook non ci vide più.

Senza minimamente pensare, colpì il biondo in pieno viso, facendogli fare qualche passo indietro, ma non reagì, anzi ridacchiò.
- Jungkook è inutile che tu abbia queste reazioni, picchiare me non le farà cambiare idea. – disse togliendosi il sangue uscito dal labbro inferiore – Forse dovresti farti da parte. –
Il minore era già pronto a colpirlo un'altra volta ma si bloccò sul posto dopo che Jeremy infilò la mano nella giacca e tirò furi il braccialetto di Jae, agitandolo davanti agli occhi sgranati di lui.
- Mi ha detto di non avere più bisogno di questo. – proferì lentamente Jeremy vedendo quanto potere stavano avendo le sue parole su Jungkook.
Il minore non sapeva cosa fare perchè non volle credergli neanche per un secondo ma quando vide il braccialetto non potè che rimanere immobile, scioccato, non riusciva a capire perchè Jeremy fosse in possesso di quell'oggetto.
Vedendo l'espressione incredula sul volto del moro, Jeremy decise di dargli il colpo di grazia.
- Jungkook, non voglio avere problemi con te, solo pensaci: magari è stanca di nascondersi, di non poter uscire ad un appuntamento normale, a dover sempre escogitare piani per potervi vedere anche solo qualche minuto e mentire a tutti quanti. Francamente è stancante. – concluse con tono melato, tentando di sembrare un amico.

Jungkook ascoltò in silenzio quelle parole che gli stavano ferendo il cuore con ogni sillaba. Sapeva che Jae gli aveva sempre detto di non essere interessata a queste cose però... in quel momento si convinse che era stato sciocco.
Come poteva credere che una ragazza non desideri quelle cose romantiche e spontanee, che non desideri qualcuno che la possa mettere sempre al primo posto, cose che lui non poteva certo permettersi. Forse era stato egoista a continuare questa storia così a lungo.
I suoi occhi punzecchiavano a causa della lacrime che minacciavano di uscire, lacrime di rabbia, di dolore e di inganno, tutto mescolato nei suoi occhi.

StarstruckWhere stories live. Discover now