39.

5.3K 287 68
                                    

"Taehyung andiamo a casa" Jimin rientrò nel locale, prese il suo amico per il braccio e lo accompagnò a casa, informando ai suoi genitori quanto avesse bevuto.

-

Era il giorno seguente e Jimin non aveva per niente voglia di andare a scuola, infatti rimase a casa.
Aveva mille pensieri per la testa, e di certo, la scuola avrebbe solo peggiorato la situazione.
Dal suo telefono arrivarono un po' di messaggi, così decise di prenderlo.

Da: Taehyungie
Jimin
Da: Taehyungie
non ricordo niente di ieri sera, ho fatto qualcosa di... strano?

Da: Jimin
Tranquillo Tae
Da: Jimin
Non è successo niente

Jimin quella mattina era davvero di cattivo umore, e sicuramente non era stato per la dichiarazione del rosso.
In più, non aveva voglia di parlarne, ma di certo non avrebbe fatto scorrere quel capitolo tanto facilmente.
Pensava ancora allo sguardo serio di Yoongi della scorsa sera, mentre l'obbligava a stare solo con lui.

Il telefono vibrò di nuovo, ma non fu Taehyung sta volta, ma bensì l'ultima persona che Jimin voleva sentire.

Da: Yoongi Hyung
Ho bisogno di parlare

Da: Jimin
Non abbiamo niente da dire, sono stato sempre gentile con te e tu mi ripaghi così

Da: Yoongi
È proprio questo che voglio chiarire.
Se hai voglia di parlare vieni a casa Jiminie

-

Si trovava davanti alla casa del grigio, e prima di bussare fece un grande respiro, pensando se fosse relativamente la cosa giusta da fare, o lasciar stare.

Inutile dire che alla fine bussò.

Yoongi appena lo vide, fece un mezzo sorriso: era davvero felice che fosse venuto, così da poter parlare.
"Cosa devi dirmi?" disse, stavolta Jimin, in modo freddo.
Gli fece segno di entrare, e lo fece accomodare, il tutto senza proferire parola.
Yoongi si vergognava, e poi non sapeva cosa dire, era, per la prima volta, realmente dispiaciuto per qualcuno e non sapeva come comportarsi.
"beh?" parlò di nuovo il moro, diventando impaziente.
"mi dispiace" disse, in un sussurro quasi inaudibile, che però Jimin riuscì a sentire.
"solo? è il minimo che tu potessi fare" quasi gridò, arrabbiato.
"capiscimi, non sono quel tipo di persona" disse, sempre con la sua solita calma.
"qualche volta, dovresti. Non pensi che con il tuo modo di fare potresti ferire la gente?" chiese il minore, guardandolo negli occhi.
"È quello il mio obbiettivo, ma non con te. Cioè, all'inizio sì, cazzo, sei davvero eccitant-"
"Sta zitto" gli occhi di Jimin iniziarono a riempirsi di lacrime dopo aver sentito quelle parole.
"Dimmi Yoongi, c-ci provi gusto a farlo?" richiese, con qualche singhiozzo uscito per sbaglio.
"Jimin non piangere, è l'ultima cosa che voglio ora"
"dimmi un po', perché con me avresti cambiato idea?" disse con un tono che sembrava voler apparire cattivo.
"non lo so" sintetizzò il grigio.
"Beh, allora lasciati baciare Yoongi" disse Jimin, iniziando ad avvicinarsi al maggiore.
"J-Jimin" disse Yoongi prendendo le mani di Jimin che stava per potare sul proprio viso.
"su Yoongi, hai detto tu che è diverso con me" disse, ad un centimetro di distanza dall'altro.
"non l'ho detto. Non voglio farti soffrire, questo è tutto" rispose il più grande, allontanando Jimin, ricomponendosi e mantenendo la sua figura fredda e senza sentimenti.
Jimin sbuffò, iniziando davvero a piangere sta volta.
"cosa vedi, Yoongi?" parlò, con gli occhi lucidi.
Yoongi esitò, poi rispose, un po' confuso: "te." poi continuò "che piangi, per non so quale motivo."
"non lo sai? come fai a non accorgertene?" sussurrò l'altro, "ok, me ne vado" e fece quello che aveva appena detto, senza che Yoongi interrompesse l'azione.
Si sentiva un po' in colpa, però.

Care. [ Yoonmin ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora