48.

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Jimin.
Jimin si sentiva un po' strano, insomma, non aveva mai visto il suo hyung in quel modo.
In più gli aveva chiesto di uscire, gli aveva chiesto un appuntamento, ed era forse felice di ciò.
Yoongi gli piaceva ancora molto, era solo ancora arrabbiato e deluso.

-

"Hoseok, è fatta! Esco con Jimin sabato!" urlò appena l'altro entrò nella casa di Yoongi.
"Si fratello, ma calmati" rise, dando una pacca sulla spalla al maggiore.
"Cosa posso fare per farmi perdonare definitivamente?" chiese Yoongi un po' nervoso. Non ne aveva idea.
"Oh Dio mio Yoongi! stai davvero pensando a questo?" parlò Hobi, un po' stranito.
Effettivamente il comportamento di Yoongi era davvero diverso: sembrava non essere più il ragazzo tanto menefreghista e cattivo.
Jimin lo aveva cambiato, in meglio.
"Aiutami cavolo! I-insomma, n-non ti è mai piaciuta una persona?" balbettò, abbassando lo sguardo.
"Oddio balbetti anche! quanto sei passivo!" ridacchiò, poi continuò.
"Si, mi piace davvero Dahyun" affermò, e Yoongi sorrise.
"Sono felice, però ora aiutami" implorò di nuovo.
"Che ne dici se... ah si! perché non gli canti una canzone?" disse Hoseok.
Era una bella idea.
"No! sei pazzo? non gli ho detto che mi piace la musica" mormorò il grigio.
"Beh, sarà un modo per dirglielo, e anche per dichiarati, cretino" gli diede una gomitata e gli fece l'occhiolino.
Yoongi, un po' titubante, annuì.
"Devo chiedere al bar dove porterò Jimin sabato sera se hanno un pianoforte" programmò.
"Gli canterò una canzone" disse infine, ricevendo un solare sorriso da parte del suo migliore amico.

"Comunque non sono passivo!"

Care. [ Yoonmin ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora