Capitolo 11

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BUONA LETTURA. XX

LUKE

"Non sono pronto."

"Si che lo sei."

"No, non penso."

"Si, invece."

Quella pacchianata che loro chiamavano discussione andò avanti per un'ora e io pregai solo che il migliore amico di Kevin si decidesse a buttargli dell'acqua ghiacciata in testa così da farlo smettere. Continuò a guardarsi allo specchio e ad aggiustarsi la cravatta che tanto poi risistemava Josh. Che razza di problemi aveva? Aveva una donna bellissima al suo fianco, si amavano come se non ci fosse un domani e aveva dubbi a dieci minuti prima del grande passo? Era un'idiota.

"Non ne sono sicuro." I suoi occhi persi verso lo specchio mi fecero alzare in aria i miei e mi alzai dalla sedia sbuffando.

"Questa rottura sta durando decisamente troppo." dissi seccato. Kevin mi guardò sorpreso mentre Josh se ne fregò di meno sistemandogli per l'ennesima volta la dannata cravatta.

Mi avvicinai a lui. "Perché non smetti di piangere come una ragazzina e fai l'uomo con le palle?" Josh guardò il suo lavoro attraverso lo specchio.

"Come credi che stia Rachel in questo momento? Per lei dovrebbe essere ancora peggio vivere gli ultimi minuti prima del matrimonio, dovresti essere forte e avere le palle di aspettarla li sull'altare per infonderle coraggio, invece te ne stai qui a piagnucolare e a sistemarti quella maledetta cravatta che comunque sistemi come una merda da più di un'ora."

Josh mi lanciò un'occhiataccia mentre lo sposo sembrò pensare seriamente alle mie parole. Se non mi fossi liberato credo sarei morto per un overdose di pensieri su tutta quella storia.

"La ami?" chiesi più dolcemente. Kevin alzò lo sguardo e annuii alla mia domanda. "Bene, perché questa sarà l'unica cosa che dovrai pensare oggi."

Lo sposo si girò nuovamente verso lo specchio, sistemò un'ultima volta la cravatta prima di sospirare profondamente.

"Okay. Andiamo." disse. Un sorriso vittorioso comparve sul mio volto mentre Josh mi guardò da sotto le ciglia. Non era mica colpa mia se non sapeva fare nodi alle cravatte. Ringraziai Dio per aver convinto il fratello di Evelyn a non comprare un papillon.

Quando percorremmo la navata c'erano già molti ospiti su entrambi i lati della chiesa. Alcuni conversavano, altri bisbigliavano guardando Kevin e altri ancora cercavano di distrarsi. Mi affiancai a Brad e Josh che si misero sulle scalinate dell'altare pronti per interpretare il loro ruolo di testimoni. Kevin salutò il prete per poi posizionarsi davanti l'altare. Man mano che i minuti passavano sempre più gente entrò in chiesa prendendo posto e attendendo proprio come noi la sposa o nel mio caso le damigelle. Durante la settimana Rachel aveva portato ad Evelyn il suo vestito da damigella. Per quanto avessi potuto insistere non volle farmelo vedere. Inventava scuse su scuse o cercava di cambiare discorso dicendomi che c'era un nuovo posto da farmi visitare in città. Ero riuscito a cogliere solo del rosa vivace ma nient'altro. Vidi entrare Rose e sedersi ai primi posti e mi diressi subito da lei.

"Evelyn?" le chiesi all'orecchio.

"E' con le ragazze. Hanno avuto problemi con la sposa."

Ma non mi dire.., pensai.

"Con lo sposo tutto okay?" chiese guardando Kevin.

"Si." apparte la cravatta orrenda.

Tornai accanto agli altri aspettando l'inizio della cerimonia. Vidi le porte principali aprirsi e come me tutti gli occhi dei presenti finirono sull'entrata. Gli ospiti si alzarono in piedi mentre una melodia cominciò a diffondersi tra le mura dipinte dell'edificio. Le prime ad entrare furono le damigelle. Avevano dei vestiti in tulle di un rosa scuro coi tacchi e i bouquet abbinati. Erano tutte bellissime ma non avrei potuto dirlo per certo perché l'unica che riuscivo a guardare era lei. Quando i suoi occhi grigi si scontrarono con l'azzurro dei miei sentii come un brivido percorrermi da capo a piedi. Improvvisamente fu come se fossimo solo io e lei e tutto cominciò a cambiare intorno a me. I testimoni sparirono, gli invitati cambiarono e io mi ritrovai davanti l'altare. Evelyn continuava a camminare a passo lento lungo la navata mentre anche il suo abito mutava. Da rosa cominciò a sbiadirsi fino a brillare di bianco. I suoi capelli lasciati lunghi e mossi sulle spalle si raccolsero in alto lasciando qualche ciocca cadere lungo il suo viso. Lei vedeva solo me e io vedevo solo lei e il suo sorriso che aumentava man mano che si avvicinava a me. Le damigelle si fermarono sugli scalini davanti ai rispettivi testimoni mentre il mio sguardo era ancora legato a quello di Evelyn. Quando entrò la sposa mi girai verso l'entrata proprio come la mia damigella e fui portato via dalla mia visione. Il karma fu abbastaza crudele quel giorno da farmi avere visioni di quel genere in una situazione al quanto opinabile.

Over Light 2 [Luke Hemmings] Where stories live. Discover now