Capitolo 16

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EVELYN'S POV



Quando rientrai a casa, vidi mia madre in cucina intenta a fare chissà cosa col telefono. Era tutta concentrata sullo schermo e cercava di premere i pulsanti in modo corretto.

Gli adulti e la tecnologia..

"Che fai?" Sussultò. Neanche mi aveva sentita arrivare.

"Oh. Niente, cerco di far funzionare questo affare."

Mi sedetti al tavolo prendendo una mela dal cestino della frutta. Avevo davvero una gran fame. Doveva essere per l'allenamento del pomeriggio.

"Con chi parli?"

"Nessuno...una collega.." divagò senza staccare gli occhi dallo schermo.

Non sapevo cosa chiederle. Cosa si doveva chiedere alla propria madre intenta a messaggiare con qualcuno? Mia madre non aveva mai messaggiato con qualcuno.

"Signore benedetto! Cos'è questa puzza?"

Corrugai la fronte e mi annusai la maglia. Per poco non vomitavo sul tavolo. Ero sul serio io? Su cosa diavolo ero caduta durante l'allenamento? Sembravo essere ricoperta da spazzatura e fango.

"Dove diavolo siete stati?" mi chiese.

Ci pensai un attimo. "Campeggio." mentii. Così almeno era giustificata anche l'assenza durante la notte.

"Se devi uscire con un ragazzo almeno fatti portare in luoghi profumati." sventolò una mano davanti al naso.

Alzai gli occhi al cielo. "Si mamma, mi sono divertita." Riposai la mela per poi alzarmi dalla sedia.

"Vado a farmi una doccia."

"Per il bene dell'umanità." gridò mentre salivo le scale.

Arrivai in camera e mi chiusi la porta alle spalle. Mi diressi in bagno cominciando già a togliermi la maglia. Passai davanti lo specchio e sgranai gli occhi nel vedere il mio riflesso. Avevo un livido violaceo sopra il gomito, provai a toccarlo e, come prevedevo, faceva male. Cominciai a guardare meglio il mio riflesso: dietro le braccia, sul collo, sull'addome. Cercavo altri possibili lividi sul mio corpo, proprio non mi ero resa conto di essermi fatta male. Avevo sentito qualche parte dolorante durante la caduta ma dopo più niente. Perfino quando Luke mi aveva controllata non sentii nulla. Mi girai di schiena e vidi un graffio che prendeva la lunghezza di quasi tutto il fondo schiena. Non fuoriusciva sangue ne' faceva male, ma era dannatamente lungo e roseo. Quando cavolo mi ero graffiata così?

Mi tolsi i jeans rimanendo in biancheria, scoprii solo un'altro piccolo livido sotto al ginocchio sinistro. Non era molto, due lividi e un graffio, mi scoraggiava il fatto che non me ne ero neanche resa conto tanto ero presa dal piano.

Luke non voleva questo. Luke non doveva saperlo.









****









"Beh, signorina Callaghan...credo che non potrò mai lamentarmi di un suo lavoro."

"Ora esagera.." arrossii.

"E' vero, non si sminuisca. Riesce a catturare più che una semplice scena, lei riesce a mettere nell'obiettivo le emozioni che si celano dietro l'inquadratura. In pochi ci riescono."

Il signor Walker mi aveva convocata nel suo ufficio per rivedere le foto che avevo scattato in Canada. Non faceva altro che farmi complimenti e cominciavo a sentirmi a disagio.

Over Light 2 [Luke Hemmings] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora