Capitolo 14

3.6K 248 39
                                    



BUONA LETTURA. XX



LUKE'S POV

Inutile dire che a me la storia non piaceva. La cosa mi era sfuggita di mano e avevo realizzato la mia più grande paura: Evelyn e il mio lavoro nello stesso posto allo stesso tempo.

Lily, che poteva capirmi più di tutti, mi aveva pugnalato alle spalle offrendo questa possibilità ad Evelyn. Ero preoccupato che le sarebbe successo qualcosa e non me lo sarei mai perdonato. Era ovvio che qualcosa di brutto sarebbe successo, e la colpa sarebbe stata solo mia. Eppure, qualcosa dentro me non mi fece obiettare all'ennesima proposta. Sarà stata la preoccupazione nel pensare che i pelle-ossa stessero diventando sempre più scaltri, o guardare giorno dopo giorno il telegiornale e scoprire che si stavano nutrendo di vittime innocenti.

Era l'ora di agire e in qualche modo avevamo realmente bisogno di un diversivo per catturarli. Non volevo ammetterlo ma Evelyn era perfetta per questo ruolo. Era l'unica umana a sapere di noi e della nostra natura, se durante il salvataggio avrebbe visto di cosa eravamo capaci non sarebbe corsa in giro a raccontarlo.

Era ovvio.

Quella sera riaccompagnai Evelyn a casa senza spiccicare parola. Sapevo benissimo che lei stava male per il mio comportamento ma cosa avrei dovuto dirle? Che mi stava bene che si facesse male per me? Che morisse? Che era una buona idea che venisse presa d'occhio dal nemico?

Non avrei mai permesso cose del genere. In quel momento, più di ogni altra volta, ero d'accordo con Lily sul futuro della relazione tra me e la mia ragazza. Evelyn si stava facendo coinvolgere e io dovevo mettere un freno a questa cosa.

EVELYN'S POV

Quando arrivai a casa trovai mia madre vestita di tutto punto. La cosa mi parve al quanto strana dato che non usciva mai dopo il turno di lavoro.

Mi ignorò completamente mentre entrai in camera sua. Stava di fronte lo specchio intenta a infilarsi degli orecchini di perle che non metteva da anni. Indossava una maglia che ha sempre considerato elegante, e aveva perfino lo smalto alle unghie. Qualcosa non quadrava.

"Esci?"

Sussultò nell'udire la mia voce. Non si era nemmeno accorta della mia presenza.

"Uhm, si. Una cena di lavoro, sai com'è.." sorrise nervosa.

"Da quando fate cene di lavoro?"

"Da oggi. E' uscito l'argomento a lavoro e abbiamo deciso di uscire."

Mi sembrò piuttosto nervosa nel parlare, non mi guardava neppure mentre spazzolava i suoi capelli di fronte al suo stesso riflesso.

"Okay...devo aspettarti alzata?" inarcai un sopracciglio. Solitamente era lei a farmi questa domanda. Era strano quel cambiamento di ruoli.

"No, tranquilla." si girò con un sorriso. Prese una borsetta abbinata alla maglia e se la mise in spalla.

"Fa' la brava." disse lasciandomi un bacio sulla guancia.

Che altro avrei dovuto fare?

Sorrisi pensierosa mentre la seguii con lo sguardo scendere le scale e uscire di casa. In un certo senso ero felice che avesse cominciato ad uscire, specialmente coi colleghi. Dalla morte di papà, la mamma non era più uscita per divertimenti o sfizi vari. Si era concentrata solo ed esclusivamente a me e mio fratello. Inutile dire che quando Kevin si trasferì in Canada, la sua attenzione fu rivolta solo a me. Mi era sempre piaciuta l'idea di riavere la mamma di un tempo, quella sempre a scherzare che prendeva le cose alla leggera, quella che usciva spesso con le amiche e mi portava con se quando ero da sola. Mi piaceva l'idea che stesse tornando quella parte di lei.

Over Light 2 [Luke Hemmings] Where stories live. Discover now