Chapter 1

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Jimin: ragazzo molto timido, 17 anni, frequentava il 4 anno di superiori ed era malato, piú che malato era una sua paura, odiava essere toccato dalle persone.
Taehyung: suo migliore amico, 17 anni, si conoscono da quando erano piccoli, dei feti, era l'esatto opposto. Lui amava qualsiasi contatto fisico con le persone, ma ovviamente rispettava Jimin, non lo toccava accidentalmente, e in quel caso Tae doveva aiutare Jimin, ogni volta che accadeva doveva fargli contare fino a tre, e Jimin si calmava.
*
Mi sveglio non appena sento la sveglia suonare incessantemente sul comodino. Non ho voglia di alzarmi, ma sono costretto, oggi ricomincia la scuola e non vedo l'ora di rivedere il mio migliore amico, Kim Taehyung, lui è l'unico che sa del mio problema, e quando mi capita di toccare accidentalmente qualcuno, lui appena mi vede capisce e mi aiuta contando fino a tre. Non so il motivo di questa mia paura, non è che mi faccia schifo toccare le persone, ma c'è tutta una storia dietro, e Tae lo sa cosa è successo, infatti quando gli ho detto ciò che era successo si arrabbiò moltissimo. Due anni fa ero fidanzato con un ragazzo, lo amavo tanto, ma a quanto pare lui no, non mi amava. Ha abusato di me, mi ha usato, sembravo una di quelle bambole di pezza tra le sue mani. Un giorno decisi di lasciarlo e me ne andai da casa e dal paese, perchè avevo paura che mi ritrovasse. Prima abitavo a Daegu adesso abito a Seoul.
Ritorno nella realtà e mi accorgo di essere in ritardo, veloce mi vesto e scendo giú a fare colazione, dopo aver finito saluto mia madre, senza abbracciarla o baciarla, ed esco di casa, dove ad aspettarmi c'é Tae. Appena lo vedo mi copro la mano con il giubbotto, così fa anche lui, e facciamo il nostro saluto, poi ci avviamo per andare a scuola.
*
Quando arriviamo in classe non è ancora suonata la campanella e ne approfittiamo per parlare un pò. "Allora Jimin, pronto per un'altro anno?"-mi chiede Tae, con il suo solito sorriso quadrato.
"Io sono nato pronto"-rispondo ironico, con un tono di voce a volerlo palesare.
"Daii, sono sicuro che quest'anno sarà diverso dagli altri, ci divertiremo"-mi sorride, e io non ho il tempo di rispondergli perché suona la campanella ed entra la prof accompagnata da un ragazzo, alto piú o meno quanto me, magro, capelli color menta. Noto che sta guardando verso di me quindi distolgo lo sguardo. "Ragazzi vi presento il vostro nuovo compagno di classe, trattatelo bene miraccomando".
"Yoongi, puoi sederti lì, accanto a Park"-continua poi la professoressa indicandomi. Io mi agito sulla sedia e guardo il mio migliore amico seduto nel banco davanti al mio, lui mi guarda e cerca di tranquillizzarmi: "Ehi, va tutto bene, stai tranquillo"-mi bisbiglia, per non farsi sentire da nessuno.
Yoongi viene verso il mio banco e si siede accanto a me. All'inizio nè io nè lui parliamo, poi lui dice: "Piacere, Min Yoongi"- porgendomi la mano.
Io la guardo ma non mi muovo, non gli stringo la mano ma gli rispondo soltanto: "P-piacere P-park J-jimin"-perchè sto balbettando?!. Lui mi guarda stupefatto e chissà cosa penserà, che forse mi fa schifo toccarlo, dovrei spiegargli che non è così, ma ritorno alla lezione senza farci caso.
Quando suona la campanella di fine lezione, Yoongi mi saluta ed io ricambio titubante, andando poi verso Tae e dicendogli di sbrigarsi.
Lui finisce di mettere le sue cose in cartella con molta calma e poi usciamo dall'aula: mentre camminiamo Tae si scontra con un ragazzo, probabilmente nuovo, dato che non l'ho mai visto, e si piega per raccogliere ciò che è caduto, venendo aiutato dal ragazzo stesso. Solo quando hanno finito di raccogliere tutto, il ragazzo, si prende il tempo di chiedere perdono e di presentarsi:
"Piacere, mi chiamo Jeon Jungkook, sono arrivato ieri"-disse premurandosi di parlare bene e non sbagliare.
"Oh ciao, io sono Kim Taehyung"-risponde il mio migliore amico stringendo la mano che precedentemente il ragazzo si è premurato di tendere, poi guarda me e prima che possa chiedermi qualcosa, Tae lo precede: "Oh, lui é Park Jimin, è un pò timido e non gli piace il contatto fisico, per questo non ti stringerà la mano".
Il ragazzo ci guarda titubante e poi sorride dicendo che non importa e che gli ha fatto piacere conoscerci.
Dopodiché continuiamo a camminare per andare a casa e decido di raccontare a Tae cosa é successo prima con quel ragazzo, Yoongi.
"Taee, hai presente il ragazzo di prima?"-gli chiedo, avvicinandomi a lui ma non troppo.
"Oh si, quel ragazzo con i capelli color menta, alto, insomma il ragazzo nuovo che si è seduto accanto a te, giusto?"-chiede sorridendo.
"Bhe si, oggi non gli ho strinto la mano e ho paura che possa pensare chissà cosa"-gli spiego io.
"Non ti preoccupare chimmy, ci penso io"-mi dice.
Tae mi è sempre stato vicino nonostante questo mio problema e ogni volta che qualcuno mi infastidiva ci pensava lui e tutt'ora continua a farlo. Vorrei tanto abbracciarlo per ringraziarlo di tutto ciò che fa per me, ma ogni volta che ci provo, sudo freddo e mi manca il respiro.
Sin dal primo giorno in cui ho conosciuto Tae non riuscivo a controllare questa cosa o a calmarmi ogni volta che qualcuno mi toccava; poi è arrivato lui e ha trovato questo rimedio:contare.
Non so perchè ma quando sento la sua voce contare, riesco a calmarmi e tornare nella realtà, poichè quando qualcuno mi tocca riesco a vedere davanti ai miei occhi quella brutta scena che non voglio mai più ricordare e non vedo più ciò che mi sta attorno. Vorrei tanto essere un ragazzo normale, abbracciare e toccare le persone senza sentirmi male.

Ciaooo armyyy. Questa storia è una collaborazione con kim_marty_94 speriamo vi piaccia e ci scusiamo per eventuali errori😊
Vi invito a mettere una stellina se vi piace il capitolo, grazie!😉

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