Chapter 27

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Sono tutti seduti nel salotto di Jimin e i 3 ragazzi sono pronti ad ascoltare ciò che i due devono dirgli.

Non si aspettavano di certo di finire a casa di un ragazzo appena conosciuto e con cui avevano avuto un inconveniente, ma è andata così.

Non lo conoscono, ma dato che si sono seduti accanto a lui al bar e si sono presentati, si sentono in dovere di capire il perché di quella reazione anche perché in parte è colpa loro. Jungkook già lo conosce e a quanto pare conosce anche il suo problema, gli sembra strano che il loro amico non gli abbia raccontato nulla.

J-hope da quando è successo quel che è successo, si è sentito tanto in colpa e Jimin se ne è accorto.

Vorrebbe rassicurarlo e dirgli che non è stata colpa sua e che lui è solo un mostro.
Che sarebbe stato meglio se non lo avesse conosciuto.

Il silenzio piombato nella stanza, un silenzio pieno di tensione, viene interrotto da Tae che chiede ai ragazzi se vogliono qualcosa. Può sembrare strano dal momento che è casa di Jimin, ma date le sue condizioni Tae ha deciso di fare la sua parte.

Tutti gli rendono le cose più facili, facendo semplicemente cenno di no con la testa.

Nam è il secondo a parlare: "Allora, cosa dovete dirci?"-sembra impaziente il ragazzo, come è anche giusto che sia.

Jimin si passa una mano tra i capelli con fare nervoso e il suo pensiero in quel momento di alta tensione va a Yoongi; vorrebbe essere lì accanto a lui in quel momento e non nel soggiorno di casa sua a spiegare a dei ragazzi, amici del ragazzo del suo migliore amico, tutti i suoi vari problemi che non interessano a nessuno. Anche perché lui si definisce solo un mostro e non una persona a cui prestare attenzione.

Certo, ha trovato Tae il quale è stato un forte punto di riferimento nella sua vita, ma si sente in colpa per lui,ad aver trovato una persona "anormale", come si definisce lui, anche se per il suo amico non è assolutamente così, anzi.

"Si, allora..."-inizia Tae, facendo un lungo discorso, in cui racconta il modo in cui si sono incontrati -" ...e alla fine ho scoperto che lui è afefobico: ha paura di essere toccato, non riesce a sopportare il contatto fisico con le persone; a dire la verità, non l'ho mai detto a Jimin, ma questo all'inizio mi ha segnato molto, non poter comunque abbracciare il mio migliore amico, la parte più importante della mia vita,una persona magnifica che ho conosciuto per caso e ringrazio il fato che ha fatto si che questo accadesse. Poi, con il passare dei mesi e degli anni, in cui comunque ha sempre provato ad avere un contatto con me, ho capito che in un rapporto che sia d'amore o di amicizia, la cosa più importante non è la presenza fisica ma la presenza mentale, essere connessi l'uno con l'altro, capirci con uno sguardo, questo è quello che ci ha tenuti legati per tutto questo tempo.."- questo discorso ha scosso l'animo di tutti i ragazzi: c'è chi si asciuga una lacrima con la manica della maglia, chi invece si asciuga con la manica del suo amico e chi appunto deve offrirsi come fazzoletto.

La storia dei due ragazzi ha fatto commuovere persino Jungkook che già ne era a conoscenza.

Potrebbe sembrare una cosa così, niente di che, ed invece è molto ma molto importante, soprattutto se si parla di un rapporto comunque d'amore tra due persone.

"Devo dire che questa storia mi ha toccato molto, a me sono sempre piaciute queste tipo di amicizie, in cui due persone ci sono sempre l'una per l'altra nonostante le mille difficoltà e i litigi che molto spesso ci sono, ma è anche normale. Se fossimo tutti uguali sarebbe un mondo di marionette"-commenta Namjoon, ricevendo in risposta un semplice cenno del capo dai suoi due amici che sono d'accordo con lui.

"Ci tengo a precisare che magnifica persona è Tae, ora posso sembrare ripetitivo, ma mi è sempre stato accanto nonostante io mi allontanavo quando voleva un abbraccio o quando, dopo un attacco di panico scappavo, perché si, all'inizio, quando ancora non ci conoscevamo molto bene, scappavo dopo aver avuto un un'attacco di panico, come quello di oggi al bar, e anche peggio. Scappavo perché mi vergognavo, non potevo sapere cosa pensava lui di me, poi però, conoscendolo ho capito che non c'era niente di cui preoccuparsi avendo un amico fantastico accanto"-finisce il tutto con una lacrima che cade sulle sue guance paffute e Tae che se ne accorge e la asciuga con il dito, toccando il suo viso.

AFEFOBIA /pjm+myg/Where stories live. Discover now