Chapter 14

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Narratore esterno
30 giorni, erano passati 30 fottutissimi giorni da quando Jimin e Yoongi erano in ospedale; Jimin aveva visto Yoongi solo una volta, di sfuggita: lo vide, su quel lettino, il corpo inerme, quasi morto, aveva un colore bianco in volto ed era attaccato a delle macchine che lo tenevano in vita.
Per Jimin era una tortura vederlo ridotto così, in quei giorni si era chiesto: "Perchè Yoongi e non io? Potevo esserci io in coma, perchè lui?".
Si incolpava di ciò che era successo, anche se in realtà quello da incolpare se ne stava a casa sua a fare la bella vita.
Mentre loro erano in ospedale, Kai era a casa sua, che si rilassava con la sua tazza di thè.
Jimin era su tutte le furie, voleva vederlo morto quel ragazzo; era per colpa sua che si trovavano in ospedale d'altronde.
Ma anche il destino è stato crudele con i due ragazzi, che volevano solo amarsi e vivere una vita felice e agiata.
Ma Jimin si chiedeva se questo era il karma: probabilmente il destino aveva fatto questo per far notare a Jimin che non stava vivendo a pieno la sua vita e che quello che finalmente aveva, poteva perderlo per un suo stupido errore. E Jimin allora capì: per far risvegliare Yoongi, doveva stargli accanto, accarezzarlo, coccolarlo, avere un contatto fisico con lui. Il destino è questo che voleva.
Perciò Jimin, dopo 30 giorni si decise ad andare in camera di Yoongi.
Tremava alla vista del suo corpo inerme sul lettino, desiderava tanto che si svegliasse.
Si avvicinò piano, continuava a tremare e iniziava anche a sudare. Aveva paura di non farcela.
Ma appena si avvicinò del tutto al lettino, gli venne spontaneo prendergli la mano.
Quel contatto lo fece rabbrividire, voleva resistere il più possibile, ma poco dopo si allontanò, con il respiro corto e il corpo che tremava; era andato nel panico ma purtroppo non c'era nessuno ad aiutarlo.

Pov. Yoongi
Dopo tanti giorni, avevo finalmente riaperto gli occhi e la prima cosa che vidi fu Jimin, che però stava avendo un attacco di panico.
Cosa avrei dovuto fare?
Provai ad alzarmi e ci riuscii anche se ero un pò aggrenzito e debole.
"Jimin, ehy piccolo, ci sono io. Adesso conterò, okey? 1....2......3"-appena finì di contare si era calmato.
Mi guardò intensemente negli occhi, poi il naso, la bocca e disse: "Scusa Y-yoongi. C-ci ho provato, m-ma non c'è l'ho f-fatta"-delle lacrime rigavano il suo viso.
"A fare cosa amore?"-gli chiesi non capendo di cosa parlava.
"E-ecco, in questi giorni ho ragionato e ho pensato che forse il destino voleva che io avessi un contatto con te, perciò ci ho provato m-ma h-ho f-fallito"-singhiozzava, era distrutto, non sopportavo vederlo ridotto così.
"No ascolta Jiminie, non è colpa tua, probabilmente il destino voleva solo fartelo capire, ma credimi non è colpa tua. La colpa è di quel parassita del mio ex-amico, come ho fatto a stare con uno così..."-dissi, deluso da me stesso.
"Non è colpa tua, alla fine si è rivelato al mondo, ha fatto vedere chi era veramente"-mi rispose.
"Jimin, per quanti giorni sono stato in coma?"-domandai curioso. In effetti non sapevo per quanto avevo perso conoscenza.
"Ehmm, 30 giorni"-rispose lui, guardando subito da un'altra parte.
"Oddio, ti ho lasciato da solo tutti questi giorni. Mi dispiace piccolo".
Jimin mi sorrise e mimò un "non fa niente" con le labbra sentendo arrivare qualcuno.
Entrò un dottore che ci sorrise e poi riferendosi a me disse: "Ti sei svegliato finalmente! Dobbiamo fare delle visite"
"Quando potremmo uscire?"-chiesi io cambiando discorso.
"Oggi stesso"-rispose uscendo poi dalla stanza.

Dopo aver fatto tutto, ci fecero uscire.
Non avendo la macchina, eravamo costretti ad andare a piedi a casa di Jimin, perchè i suoi genitori erano molto preoccupati

Ehyyy armyy, sono qui con un'altro capitolo tutto per voi. Per farmi sapere che vi piace potete lasciare una stellina e se volete anche un commento. Spero tanto che la storia vi stia piacendo😊💖

kim_marty_94

AFEFOBIA /pjm+myg/Where stories live. Discover now