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Oggi è sabato il ché significa niente lavoro. Quindi posso starmene a casa ad oziare guardando dei film o una serie tv o facendo quello che voglio perché i miei non ci sono per tutto il week-end e questo significa niente regole e soprattutto niente prediche da parte di mia madre sul fatto che non aiuto in casa. Siamo solo io, mio fratello e una casa vuota.

Quando mi sveglio trovo Dylan intento ad entrare per la finestra che ho lasciato un po' aperta ieri sera perché avevo caldo. Mi affretto ad aiutarlo ad entrare per poi sgridarlo.

-Che ci fai qui? Saresti potuto cadere dal tetto e ti saresti potuto far male-

-Mi hai detto che i tuoi non ci sono e volevo svegliarti- dice prendendo il mio viso fra le sue mani e baciandomi facendomi rilassare

-Va bene, ma non farlo più. O almeno avvisa prima- dico abbracciandolo

-Facciamo colazione?- mi chiede, il mento appoggiato sulla mia testa

-C'è Malcom. Puoi passare dopo ed usciamo se ti va- chiedo stringendolo ancora più forte.

-Ti porto in spiaggia-

-Ma io il bagno non lo faccio. Ho paura degli squali quindi al massimo sto a riva- gli dico. Una delle cose belle di Cape May è avere la spiaggia a pochi passi da qui. In pratica le case sono sulla spiaggia.

-Un'altra cosa che ho scoperto di te- non posso vederlo, ma so che sta sorridendo

-Ora va'. Ho fame e voglio fare colazione- lo spingo verso la finestra

-Okay, ho capito- mi bacia e poi esce

-Sta' attento- gli dico prima che salti giù. Mi fa cenno di stare bene così io vado di sotto a preparare la colazione e poi chiamo Malcom quando qualcuno bussa alla porta.

-Va' tu Mal, io sto preparando i waffle- gli urlo mentre sta scendendo le scale. Subito dopo vedo lui e Dylan venire in cucina. Malcom è ancora assonnato, ma non abbastanza da non intuire che Dylan è il mio ragazzo.

-Dylan, che ci fai qui?- chiedo non sapendo cos'altro dire

-Sono qui per la colazione- risponde tranquillamente

-Rilassati Faith, è tutto apposto. Abbiamo già parlato, può restare- Malcom si avvicina e mi da un bacio sulla fronte per poi prendere i waffle appena fatti e mettendoli sul bancone dove di solito facciamo colazione. Dylan si avvicina a me e cerca di abbracciarmi, ma lo allontano. Sapete quelle ragazze che non si fanno problemi a baciare il proprio ragazzo davanti ai familiari? Ecco, non sono io. Io a casa sono timida, silenziosa, quasi invisibile, l'esatto opposto di come sono fuori perché ho vergogna della mia famiglia.

-Già che sei qui, siediti e fa come a casa tua. Anche se dubito assomigli a questa- indico una sedia a Dylan. Casa mia non è piccola, ma nemmeno tanto grande, è nella norma, ma qualcosa mi fa credere che quella di Dylan sia dieci volte più grande di questa.

Dopo la colazione, come promesso Dylan mi porta in spiaggia. Non credo di essere mai stata così bene in spiaggia prima. Lui rende tutto più bello e sono grata di aver avuto la fortuna di conoscerlo.

Mentre ci stiamo rincorrendo sulla sabbia mi arriva un messaggio

-Stasera Malcom darà una festa a casa nostra. Dice che ti devo portare con me- gli leggo il messaggio

-Mi va proprio una festa- risponde abbracciandomi da dietro e dandomi un bacio sul collo

-A me no. Non posso stare da te oppure fare qualcosa con te?- gli chiedo mettendo via il cellulare e voltandomi verso di lui circondando il suo collo con le mie braccia

-Certo, ma devo andare. Tuo fratello mi vuole lì e non posso non andare. Faremo solo un salto e poi verrai da me. Neanche i miei ci sono- sorride malizioso

-Oppure potremmo uscire. O andare a trovare Sam. Ho sempre voluto vedere casa sua-

-Tutto quello che vuoi- strofina il suo naso contro il mio

-D'accordo. Ma subito ce ne andiamo- gli dico prima di saltargli addosso, le gambe strette alla sua vita. 

Solo NoiWhere stories live. Discover now