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Quando mi sveglio trovo un bigliettino di Dylan sul cuscino con su scritto: "Affacciati alla finestra in camera mia". Vado nella sua stanza e lo vedo per strada davanti a una libreria che mi fa cenno di raggiungerlo al più presto. Mi ha lasciato anche la colazione in salotto e dopo essermi vestita e truccata leggermente lo raggiungo.

-Cosa ci facciamo qui? Nell'attico hai una libreria personale molto più grande di questa- dico quando lo raggiungo

-Quando ero bambino e mio nonno stava per aprire la libreria con mia nonna venimmo qui per dare un'occhiata a come doveva essere. Per farci un'idea. Solo lui sapeva che voglio diventare uno scrittore, prima di incontrare te, e così mi portò qua. Girammo per qualche minuto fin quando non venne un autore per firmare il suo libro appena uscito. Mio nonno mi disse che un giorno ci sarei stato io seduto lì- indica una piccola scrivania e una sedia al centro della libreria

-Con il mio libro. A firmarlo ai miei lettori. Restammo fin quando non ci cacciarono. Restammo per ore-

-Tu e Sam siete molto legati. È bello il vostro rapporto-

-Lui è il padre di mia madre. Mia madre quando la prendi da sola è come lui e a volte anche come mia nonna, ma quando è con mio padre lo asseconda per non litigare-

-E il padre di tuo padre?- chiedo accarezzandogli le spalle. So che è difficile per lui parlare di queste cose e che si sta sforzando ad aprirsi con me

-È morto quando ero piccolo. Ma mia madre dice che era un brav'uomo e non sa perché mio padre sia diventato così-

-So che non sono affari miei, ma se tua madre è infelice con lui perché non lo lascia?-

-Per me e Mag. Per non farci affrontare la separazione. Penso stia aspettando quando Mag e io andremo al collage così ce ne andremo di casa e lei potrà lasciarlo e rifarsi una nuova vita senza di lui-

-E a voi sta bene?-

-Sì- risponde senza esitazione guardandomi negli occhi, ma sta mentendo. Non a me, ma a lui perché vuole bene a suo padre, com'è giusto che sia, e ne soffrirà. Inizio a fargli il solletico e a correre per la libreria così da farlo distrarre.

Ho l'ispirazione per continuare a scrivere la storia che io e Dylan abbiamo iniziato ieri così mi perdo nel mio mondo mentre scrivo senza sosta. Esco solo quando mi accordo dell'orario e trovo Dylan appoggiato alla parete di vetro in salotto che sta parlando a telefono a bassa voce

-No, non tornerò ora... Mamma torno domani... Perché gliel'ho promesso... Non è una qualunque mamma... E va bene tornerò domani mattina presto- dice lanciando il telefono sul divano e accorgendosi di me

-Mi avevi promesso tre giorni solo noi e invece ti chiama tua madre perché non vuole che tu stia con me e tu corri- dico prima di andare dritta in camera mia

-Faith aspetta- dice Dylan alle mie spalle, ma non mi segue e io non mi fermo. Inizio a mettere in valigia quelle poche cose che avevo tolto per stare più comoda e prendo una decisione. Non tornerò con lui a casa. Partirò questa notte.

-Faith possiamo parlare?- Dylan bussa ed entra con cautela nella stanza. Io sono sotto le coperte, per nascondere i vestiti che indosso, dato che per dormire metto il pigiama, e fingo di dormire.

-So che sei sveglia- si siede accanto a me così decido di aprire gli occhi e me lo trovo difronte che accende la luce

-Mi dispiace. Mio padre vuole che torni per occuparmi dell'azienda. Mi ha chiamato mamma per cercare di convincermi-

-E ci è riuscita- dico senza battere ciglio, cercando di essere il più fredda possibile

-Mi dispiace Faith. Tu non meriti questo. Non meriti qualcuno come me, con una famiglia come la mia-

-Mi stai lasciando?- chiedo immobile, con gli occhi lucidi appena percettibilmente, anche se dentro sono disperata

-No, ma se tu vuoi lasciarmi lo capisco- mi accarezza una spalla

-Ora devo dormire. Domani dobbiamo partire presto da quanto ho capito- dico spegnendo la luce e girandomi dall'altro lato dandogli le spalle

-Certo. Sei sicura di non voler mangiare niente? Ti ho lasciato qualcosa sul comodino-

-Non ho fame- mento

-Allora buona notte- dice uscendo

-Notte- dico in un sussurro mentre una lacrima cade contro la mia volontà. Sto cercando in tutti i modi di non piangere anche se è esattamente ciò che sto facendo dentro di me. 

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