Il risveglio

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 Aria si trovava in una stanza grande, si guardò attorno: era la camera di un bambino probabilmente. Il letto bianco aveva una coperta piena di orsacchiotti e per la stanza erano sparsi giochi, macchinine, bambole e pupazzi.

«Mamma!» era la voce di una bambina, che chiamava a piena voce. «Papà!?». Nessuna riposta. Sentì qualcuno piangere, si girò e vide una ragazza era sotto la finestra, da cui entrava la luce del lampione. Quella ragazza era seduta sul pavimento, le gambe al petto, la testa poggiata sulle ginocchia, i capelli blu ricadevano sulle cosce pallide. Continuava a piangere e singhiozzare, mentre teneva le gambe strette a sé, quasi cercasse un appiglio.

Tutto si sgretolò, i giochi sul pavimento diventarono neri, poi cenere, poi nulla. La stanza era vuota.

«Un essere mi sta parlando» disse una donna. «Vaffanculo!» ora era lei ad urlare «solo una persona al mondo hai chiamato così! Sono come lui quindi?!».

La stessa donna, solo più giovane, meno stanca, parlava con la voce rotta dal pianto silenzioso che le rigava il viso «mi ha puntato un coltello alla gola, lo sai? Tu dormivi. Sono felice che non ti abbia svegliato».

Camminava per il corridoio, che sembrava enorme, o forse era lei ad esser piccola. Si era così, la mano che teneva il pupazzo era di una bambina. Andò verso la camera di sua madre, piangendo disperata «ho sognata papà» diceva tra i singhiozzi «voglio stare con lui, perché non posso più vederlo?» la donna davanti a lei si rabbuiò «non ti preoccupare, ci sono io con te. Andrà bene».

◊Aria POV◊

Mi svegliai di colpo, sentendo il viso bagnato dal pianto. Di nuovo quell'incubo del cazzo.. pensai.

Ero ancora stordita per il malessere della sera prima. Come ogni mattina stavo abbracciando il mio cuscino.

Oggi è strano però

Quel cuscino era caldo, massiccio e si muoveva regolarmente, alzandosi e abbassandosi. Guardai meglio: quel cuscino era il mio professore.

Dormiva con la schiena poggiata sul letto mentre il suo braccio destro era steso verso di me e fino a qualche secondo fa io ero poggiata lì, stretta a lui. 

CAZZO! Cazzo cazzo cazzo!.. ma che ho fatto?

Ricordai della sera prima. L'avevo invitato a dormire con me.

Stupida. Poi perché non ha la maglietta?!

Mi scansai piano da lui. Non volevo svegliarlo, sembrava dormisse profondamente. Tolsi la flebo e mi misurai la pressione.

Bene, è tornata normale.

Mi sedetti piano e sgranai gli occhi: sono in mutande!

No Aria non è come pensi, deve esserci un motivo logico. Poi mi ricordai di cosa fosse successo.

Se possibile arrossii ancora di più. Ma.. io.. gli ho chiesto di spogliarmi??!

Non riuscivo a crederci. Avevo fatto decisamente troppe stronzate ieri sera. Meglio andarmi a fare una doccia, fingendo che tutto ciò non fosse mai successo.

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Dopo essermi lavata uscii dal bagno e trovai Aizawa poggiato sul muretto, senza maglietta, mentre si beveva un caffè in tutta calma, come se fosse nel soggiorno di casa sua.

Quando mi guardò sembrò arrossire leggermente. In fondo, ancora non avevo avuto modo di mettere dei pantaloni, essendo corsa subito in bagno, praticamente per nascondermi.

≈Tu per me sei aria  [Aizawa x OC]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora