~ Creep ~

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Nota: il titolo del capitolo è una canzone dei Radiohead, credo si abbini bene al personaggio. Comunque mi sta piacendo usare titoli delle canzoni e inizia a mancarmi fantasia, quindi credo che lo farò più spesso ahah

Buona lettura C:

I don't care if it hurts, I want to have control

I want a perfect body, I want a perfect soul

I want you to notice when I'm not around

You're so fuckin' special, I wish I was special

But I'm a creep, I'm a weirdo.

What the hell am I doing here? I don't belong here.

◊ Aria POV ◊

    Ripresi la solita routine: studio, lavoro e amici. Evitavo l'università perché non volevo rivedere Shota, non sarei riuscita a guardarlo negli occhi dopo essere scappata in quel modo.

Passai le due settimane peggiori degli ultimi anni. Non ricordavo uno sconforto tale da quando ero andata via di casa. A quei tempi avevo paura, non sapevo se sarei riuscita a cavarmela da sola.

Ora era diverso, avevo paura di quello che provavo, di cosa era successo. Paura di non riuscire a dimenticarlo. A volte pensavo che sarebbe stato meglio parlarci, per chiudere la 'storia' in modo definitivo, altre volte invece lo odiavo per non avermi cercata e mi dicevo che gli interessava solo il sesso. L'aveva avuto, perché cercarmi oltre?

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    Una mattina incontrai una ragazza con cui mi ero vista qualche mese, circa un anno fa. Mi baciò, davanti casa mia, così la invitai ad entrare, sperando che mi aiutasse a non pensare ad una certa persona. I nostri corpi erano pronti ad esplorarsi di nuovo. Aveva capelli ed occhi neri e la sua pelle aveva un sapore dolce.

Tuttavia, quando mi toccava con le sue dita delicate, non riuscivo a non pensare che avrei preferito il tocco deciso di Aizawa.

Quando le sue soffici labbra si muovevano abilmente sulla mia intimità, pensavo a come mi solleticava la barba di Aizawa.

Quando mosse con vigore le dita in me, leccando il mio clitoride e facendomi raggiungere l'apice del piacere, solo un nome uscì dalle mie labbra «S-shota..».

    Inutile dire che mi chiese chi fosse, poi quando lo scoprì mi insultò, mi mandò a fanculo e andò via. «E come darle torto?» dissi a me stessa, stesa sul letto guardando il soffitto.

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Ero sotto la doccia e indovinate a cosa pensavo? Shota. Al suo corpo muoversi dentro me, alle sue labbra sul mio collo.

Alzai la temperatura dell'acqua. Era bollente ed ogni volta che riuscivo a tollerarla aprivo più acqua calda. La mia pelle bruciava, ma dopo arrivava una scarica di piacere. Scottava per un po', poi mi abituavo ed alzavo ancora la temperatura. Mi abbandonai a quel piacere perverso, pensando a lui, toccando timidamente la mia intimità.

    Ma che sto facendo? pensai, guardando la carne iniziare ad arrossarsi. Uscita dalla doccia mi guardai allo specchio, non riuscendo a riconoscermi. 

Basta, è ora di finirla. Direi che non vederlo non sta funzionando affatto, tanto vale parlarci.

In automatico mi vestii, indossando solo shorts e canottiera. Ormai era arrivata l'estate e Roma bruciava sotto il sole, come io bruciavo per quella passione insana, che sembrava non volermi abbandonare.

≈Tu per me sei aria  [Aizawa x OC]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora