ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴛʀᴇ

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Yoongi si inginocchiò e iniziò a raccogliere i pezzi del piatto rotto con le mani, stringendoli con forza. Aveva la mente troppo annebbiata dalla notizia appena ricevuta per accorgersi delle gocce di sangue che dalle ferite sulla sua pelle cadevano sul pavimento, macchiandolo. Con quale coraggio Taehyung era riuscito a lasciar andare la persona che amava? E poi: per quale motivo? Lui non era egoista, non lo era mai stato, quindi non l'aveva fatto per se stesso, ma per Jimin. Ma perché? Yoongi non sarebbe mai riuscito a vivere senza poter parlare con Jungkook, senza poterlo abbracciare, toccare, sentirlo ridere, lo sapeva. Non sapeva, però, se quella casa sarebbe stata la stessa senza la confusione che Taehyung e Jimin facevano quando erano insieme.

Qualcuno lo stava chiamando, ma non riusciva a riconnettersi alla realtà. Era come se fosse stato inghiottito in un altro mondo dopo le parole di Taehyung, dove la verità era tanto vera da fare male, un dolore lancinante ovunque, che partiva dalle sue mani e raggiungeva ogni singola cellula, fino al cuore.

Jimin e Taehyung.

Taehyung e Jimin.

Taehyung. Jimin.

Ecco cosa erano adesso: due nomi divisi da un punto.

Non credeva avrebbe mai potuto reagire in tale modo a quella notizia, che era certo prima o poi sarebbe arrivata. Eppure era troppo abituato alle risate dei due migliori amici che riempivano l'appartamento, ai loro sguardi che si incrociavano, complici, e alle loro brevi liti. Anche questa poteva essere una breve lite, quindi perché preoccuparsi così tanto? Yoongi scosse la testa, senza fare caso alla dolce voce, che tanto amava, che lo stava ancora chiamando. Breve lite? Sapeva benissimo che poteva essere la loro fine. Anzi, lo era. Taehyung era stato chiaro: avevano definitivamente chiuso. Nessuno poteva fare niente, se non loro due, e non gli sembrava che avessero molta voglia di provare a riconciliarsi.

Una mano lo prese per il braccio e lo trascinò via dalla cucina, cogliendolo di sorpresa: i cocci sporchi di sangue caddero a terra frantumandosi ancora di più. Yoongi abbassò lo sguardo sulle proprie mani e, vedendole piene di sangue, si risvegliò dal suo stato di trance. Alzò la testa e vide l'espressione preoccupata di Jungkook, il quale lo stava trascinando in camera. Cercò di staccarsi dalla sua presa, ma lui lo gettò sul letto, chiudendo poi la porta della loro camera con un tonfo. In mano aveva dei medicinali.

«Mi spieghi cos'è successo?» gli domandò e Yoongi rimase in silenzio, con il suo solito sguardo freddo che osservava i lineamenti del ragazzino di fronte a lui per memorizzarli. Sinceramente nemmeno lui sapeva cosa gli era successo dopo la notizia di Taehyung. «Perché non rispondevi? Ti ho chiamato innumerevoli volte!»

Yoongi abbassò lo sguardo sulle proprie mani: dei tagli profondi solcavano entrambi i palmi e il sangue gocciolava sul pavimento con una lentezza quasi straziante. Rimase quasi incantato a quella vista: si era ferito in quel modo per due suoi amici. Se qualcuno, anni prima, gli avesse detto che un giorno si sarebbe ridotto in quello stato, sofferente e con le mani sanguinanti, per due persone che avevano litigato, ci avrebbe fatto una risata su e gli avrebbe detto di non dire scemenze, passando poi la notte a domandarsi se un giorno avesse trovato davvero delle persone a cui teneva così tanto. E, ripensando ai momenti indimenticabili passati insieme ai membri dei BTS, poteva dire di averle trovate. «Non è niente» mormorò quindi.

Jungkook prese le sue mani, ma Yoongi si ritrasse subito, spaventato da quel contatto e, soprattutto, da ciò che aveva scatenato dentro di lui: farfalle nello stomaco, gambe che tremavano e brividi che gli percorrevano il corpo. «Allora perché ti sei messo a stringere i cocci con rabbia? Guarda che ti sei fatto» Jungkook sembrava vivamente preoccupato e il corvino si sentì un po' in colpa.

Yoongi alzò lo sguardo sui suoi occhi e rimase sorpreso – ancora una volta – da quella bellezza. «Non sono affari tuoi, ragazzino» disse, freddo, sebbene il suo cuore esplodesse di dolcezza vedendo il suo sguardo ferito e in cerca di una risposta.

ho bisogno di te ; vmin, kookga ✓Where stories live. Discover now