ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴏᴛᴛᴏ

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I sette ragazzi entrarono nello studio e si diressero nella stanza che usavano per fare le riunioni, ma che i manager per quell'occasione speciale avevano sistemato. Tutti rimasero a bocca aperta vedendo il grande tavolino pieno di cibo e bottiglie di alcolici pesanti.

Yoongi, che era vestito completamente di nero, partendo dalla felpa ai pantaloni aderenti, sprofondò in uno dei divanetti. Allungò le gambe e portò la testa all'indietro chiudendo gli occhi. L'immagine della figura di Jungkook vestito in quel modo gli rimbalzava nella mente: non aveva mai visto nulla di così bello e avrebbe tanto voluto strappargli gli abiti di dosso e farlo suo.

Qualcuno si sedette accanto a lui. Aprì un occhio e vide Hoseok con il piatto e la bocca piena. Sorrise leggermente a quella scena e pensò che quel ragazzo era davvero un raggio di sole. Il rossiccio spostò lo sguardo dal cibo su di lui: sembrava uno scoiattolo con quelle guance piene. «Non mangi?» gli domandò.

Yoongi fece una smorfia. «Dopo, forse» rispose.

Hoseok sgranò gli occhi e lo spinse giù dal divano, facendolo cadere a terra. «Non ho mai visto così tanto cibo a disposizione in tutta la mia vita, e tu non vuoi approfittarne subito? Non farmi ridere!» Sorrise. «E poi c'è anche il sushi».

Yoongi ricambiò il sorriso e si alzò. Raggiunse il tavolo e prese un piatto riempiendolo con cibo coreano e tanto, tanto sushi. Vide l'ultimo nigiri e cercò di afferrarlo, ma qualcuno arrivò prima di lui. Alzò la testa e vide Jungkook infilarselo in bocca e gustarselo sotto i suoi occhi. «Ma era l'ultimo!» esclamò Yoongi, dispiaciuto.

Il minore sorrise. «Appunto. Se arrivi tardi è normale che le cose finiscano» disse e alzò le spalle con un sorriso innocente a increspargli le labbra.

Yoongi sospirò. «Ti odio» mormorò.

«Lo so che in fondo mi vuoi bene».

Yoongi sbuffò e lo guardò male, tornando poi a sedersi nel divano. Sperava di poter parlare un po' con Hoseok, ma al suo fianco adesso c'era un Jimin silenzioso, col muso lungo e il piatto quasi vuoto. Yoongi voleva capire meglio il dolore lancinante che si teneva dentro, per cercare di aiutarlo a superare quel corridoio completamente buio in cui si era ritrovato. Vedeva una piccola luce, o no? «Non sei solo», gli aveva detto il giorno prima. Era la verità, eppure sapeva benissimo come ci si sentiva quando la tua ancora ti abbandonava. Potevi avere intorno a te miliardi di persone che ti parlavano, ma se non c'era quella persona al tuo fianco tutto il resto era superfluo, invisibile.

Così fece una cosa che sorprese anche se stesso. Appoggiò il suo piatto, ormai vuoto, sul tavolino e si avvicinò a Jimin, mettendo la testa sulla sua spalla. Il più piccolo era visibilmente sorpreso da quel gesto, ma Yoongi lesse la gratitudine nei suoi occhi. Gli mancava vederli a mezzaluna mentre sorrideva o rideva, specialmente con Taehyung.

Hoseok prese un cucchiaino e un bicchiere e li fece tintinnare fra loro, attirando l'attenzione dei ragazzi all'interno della stanza. Appena Yoongi alzò la testa, incrociò gli occhi di Jungkook, che lo stava fissando. Rimase impassibile e spostò l'attenzione su quel coglione che faceva rumori inutili, irritandolo velocemente. «Direi che è arrivata l'ora di bere!» esclamò, poi indicò se stesso con un sorriso a trentadue denti. «Il vostro raggio di sole preparerà ogni drink e-» Urlo poco virile fra tre, due, uno..., pensò Yoongi. «AAAAA~ Jimin! Ci sono anche le cose per fare il Sex On The Beach!»

Il ragazzo alla sinistra di Yoongi alzò la testa di scatto. «Lo voglio pesante, Hobi» disse.

Quel raggio di sole gli fece l'occhiolino. «Aspettavo solo che tu me lo chiedessi, Jiminssi» Si schiarì la voce e tornò con lo sguardo sugli altri membri. «Tornando a voialtri, ditemi cosa volete e sarò più che lieto di farvelo, cuori miei!»

ho bisogno di te ; vmin, kookga ✓Where stories live. Discover now