ᴄᴀᴘɪᴛᴏʟᴏ ᴠᴇɴᴛɪ

800 65 80
                                    

Jungkook decise di alzarsi dal letto. Sorrise pensando a quello che lui e Yoongi avevano fatto il giorno prima al ristorante. Si erano allontanati con la scusa di una telefonata, ma, una volta fuori dal locale, avevano iniziato a baciarsi ed erano finiti a fare le solite cose, fra gli «Avevo bisogno di te» di Yoongi e i gemiti di entrambi.

E quella notte Jungkook aveva deciso che voleva fare l'amore con lui. Voleva unirsi completamente a lui, sentirlo gemere sotto le sue spinte e dirgli quelle due parole. Ti amo. Non gli importava se era presto e stavano correndo troppo. Gli avevano sempre detto di prendere le cose belle della vita al volo, prima che potesse rubargliele qualcun altro, ed era quello che avrebbe fatto con Yoongi, perché lui lo amava alla follia, ormai l'aveva capito.

Scese le scalette del letto e vide Taehyung girarsi dalla parte del muro, dandogli la schiena. Sospirò. La notte prima, quando erano entrati nell'appartamento, lo avevano trovato addormentato sul divano con un bottiglia di vino vuota accanto. L'avevano svegliato e, senza dire una parola, si era alzato ed era andato in camera barcollando. Jimin, invece, dormiva sul proprio letto. Jungkook si chiedeva cosa fosse potuto accadere tra quei due da far ubriacare Taehyung e da far fare finta di niente a Jimin, eppure non riusciva a trovare una risposta decente. Era impossibile che avessero litigato, erano tutti e due troppo tranquilli. Probabilmente si erano feriti a vicenda, un'altra volta.

Scosse la testa e aprì l'armadio. Prese un paio di pantaloni della tuta neri dell'Adidas (era stato costretto da Jimin a prenderli, per fare i gemellini) e una felpa grigia. Mise le pantofole e uscì dalla stanza in silenzio cercando di non sbattere la porta. Anche se era sveglio, non voleva assolutamente disturbare Taehyung.

Raggiunse il salotto e vide Yoongi seduto sul divano, con il cellulare fra la gambe e il mento appoggiato sulle ginocchia. Guardava un programma televisivo da solo, ridendo come un matto. Jungkook non aveva mai visto niente di così carino.

Raggiunse la cucina e vide Seokjin e Namjoon fare colazione, mentre bisticciavano per un cornetto. «Buongiorno, ragazzi» li salutò afferrando il dolce e mordendolo. Si sedette accanto a Namjoon e osservò i due guardarlo male. Alzò le spalle. «Come si dice? Fra i due litiganti il terzo gode».

Seokjin sbuffò. «Ti odio» disse.

«Ti odio anche io» aggiunse Namjoon finendo di bere il latte. Il suo fidanzato si allungò e gli pulì con un tovagliolo i baffi della schiuma. «Grazie, amore».

Jungkook ridacchiò. «Almeno avete smesso di litigare grazie a me».

Seokjin si alzò. «Almeno questo» replicò e rise portandosi la mano destra davanti alle labbra. «Comunque io e Nam adesso usciamo: andiamo a fare shopping e poi la spesa».

Jungkook annuì. «Ecco perché siete vestiti così bene!» esclamò.

Anche Namjoon si alzò e gli sorrise dolcemente. «Esattamente» disse e portò la sua tazza e quella di Seokjin in cucina.

«Taehyung dov'è?» domandò poi il maggiore, preoccupato.

«È sul letto che mi evita, ma appena mi calcolerà cercherò di scoprire cosa sia successo» promise Jungkook.

Seokjin gli scompigliò i capelli. «Grazie di tutto, Kookie. Amore, ti muovi!?» urlò poi e dopo poco Namjoon lo raggiunse. «Bene, noi andiamo. A dopo, biscottino», e, tenendosi per mano e sorridendosi, uscirono di casa.

Vorrei tanto avere una relazione come la loro: pura. Come quella che hanno i bambini. Gli basta stare insieme per essere felici, pensò Jungkook mentre finiva di mangiare il cornetto al cioccolato. Bevve la tazza di caffè e rimase a osservare la parete di fronte a lui per un bel po', fino a quando non sentì due braccia stringergli il petto.

ho bisogno di te ; vmin, kookga ✓Where stories live. Discover now