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La cena passò in silenzio; c'erano  lui, Gavin e Connor a capotavola.
La tavola era molto grande per solo tre  persone ma a suo fratello non sembrava importare più di tanto.
Sembrava, invece, che gli piaceva stare nel lusso e si trovava a suo agio tra l'altro.
Era molto sicuro di sé; aveva tanti inservienti a disposizione che avevano addirittura  timore di lui, così aveva notato il corvino.
Ma a lui Connor non faceva di certo paura.
Da quel poco che lo aveva conosciuto gli era parso gentile, forse perché era suo fratello, ma addirittura il suo ragazzo sembrava guardarlo con quello sguardo da sottomesso.
Quando finirono di mangiare, Connor se ne andò direttamente verso il salotto con una sigaretta accesa tra le labbra e lasciando lavorare una cameriera per sparecchiare tutto. 
Gavin lo seguì, tenendo il viso abbassato.
Il tempo di alzarsi dalla sedia, che Richard udì  lo schiocco di uno schiaffo e delle urla, provenire dalla stessa direzione dove erano spariti i due.
Si alzò velocemente e andò a controllare, trovando Gavin inginocchiato a terra per raccogliere dei cocci di vetro con una stampa rossa sulla guancia.
《Mi dispiace. Non l'ho proprio visto.》
Si stava scusando, mentre lo sguardo glaciale di Connor si incrociò con quello altrettanto freddo di suo fratello il quale stava caricando un calcio diretto verso lo stomaco del suo ragazzo.
Ma Richard fu molto più veloce; si interpose  tra lui e il corvino, il quale arrestò  subito la gamba.
Connor fece solo un ringhio che a malapena  poteva essere udito, poi si strinse nelle spalle e fece dietrofront  andando a mettersi seduto sulla poltrona.
Il minore aiutò  l'altro a raccogliere i cocci di vetro, ma notò  che si fosse ferito a una mano.
Prima si girò verso Connor, che stava fumando tranquillamente senza fare caso a loro e impegnato  a scrivere qualcosa sul cellulare, poi guardò  Gavin, il quale strinse le mani raccogliendo tutti i cocci di vetro e andandoli  a gettare nell'immondizia.  Lui si alzò e lo seguì; gli afferrò un polso, facendolo sussultare e voltare quegli occhi spaventati  verso la sua direzione.
Richard gli fece cenno di stare in silenzio e lo condusse subito in infermeria, che era situata  poco prima della sala in cui si potevano svagare con la pittura.
《Forse ti sembrerà strano  tutto quello che è successo, ma Connor non è mai stato così. Io ho combinato il casino e lui doveva punirmi, aveva ragione dopotutto. Ho rotto uno dei suoi cimeli antichi preferiti.》
Disse Gavin, mentre iniziò  a disinfettarsi  le ferite della mano per poi bendarla  lentamente con vari mugolii.
Richard lo guardava solo, senza accennare a nessuna parola, e si andò a sedere sul bordo del lettino. 
《Lui... vuole sposarmi... e anche un figlio. Ovviamente, vuole adottarlo.》 Sussurrò  grattandosi un braccio e alzando gli occhi chiari in direzione di quelli di Richard, il quale ebbe un brivido.
Prima di tutto: quel ragazzo aveva gli occhi così belli. Poi, perché voleva sposare Connor ?
Quasi si pentì di averlo pensato ed ebbe il presentimento che Gavin potesse leggergli nel pensiero, dato che disse:《sembra strano, vero. Ma a me tuo fratello mi piace molto, sono sicuro che riuscirebbe a cambiare.》
Richard non disse nulla, si limitò a sospirare e ,quando vide che si stava legandonle fasce in modo sbagliato, si avvicinò a lui.
Lo aiutò,  poi l'altro si allontanò, facendo un mezzo sorriso:《 Sarà  meglio che vada da lui.》 Poi sparì  fuori la stanza.

Era notte fonda,  Richard  non riusciva a dormire e, dal silenzio che c'era  nella villa, aveva intuito che gli altri fossero già a letto da un bel po'. 
Suo fratello però  si era prima divertito un po'.
Nonostante la villa fosse molto grande, le loro stanze erano vicine e le pareti molto sottili.
Non voleva fare il ficcanaso di turno, ma aveva sentito Gavin urlare, e non erano urla di piacere mentre erano seguite dai gemiti più bassi di suo fratello.
Scrollò  le spalle, non era affar suo.
Preferiva guardare fuori dalla finestra che affacciava sul giardino.
Da li, poteva vedere delle grandi piante, però  che gli offuscano parzialmente la vista.
Il giardino era circondato da un cancello, e questo era chiuso con un lucchetto. 
Non poteva vedere cosa ci fosse dentro, ma Gavin gli aveva sinceramente vietato avvicinarsi a quel giardino, anche perché solo Connor poteva entrare lì dentro.
Lui però era curioso, ma ,nonostante le avvertenze, ci sarebbe andato lo stesso la notte successiva. 
Avrebbe dato una occhiata più da vicino per vedere cosa ci fosse all'interno, o almeno per intravedere qualcosa.

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