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Una donna e un uomo si presentarono davanti ai suoi occhi, erano accovacciati a terra con quell'espressione  carica di paura.
Lui era mulatto  e rasato, con degli occhi bellissimi, erano bicromatici:uno blu e l'altro verde.
Lei aveva, invece, dei capelli corti e biondi con gli occhi chiari.

《Non voglio farvi del male.》
Subito Gavin si mise sulla difensiva andando ad alzare le mani e a fare un passo all'indietro, quando vide la donna afferrare un'asse di legno.
《Chi sei tu ?》
Chiese la bionda con voce bassa, mentre tremava appena. Aveva paura, poteva capirlo bene, perché quando stava con Connor reagiva allo stesso modo. Sapeva cosa voleva dire guardare le persone negli occhi e tremare dalla paura perché non si fidava più di nessuno.
Perché credeva che tutti fossero portatori sani del male.
Gavin abbassò le braccia lungo i fianchi e li guardò, stringendosi nelle spalle:《 io sono quello che forse vi potrà  salvare e trovare una via d'uscita.》

Richard non sembrava affatto entusiasta di quei due sconosciuti che si erano presentati davanti a lui, accompagnati da Gavin.
Non si fidava di certo di loro, quindi era rimasto in silenzio, a ispezionarli,  mentre li sentiva parlare.
Aveva scoperto che il padre di Markus era stato assassinato proprio da suo fratello, mentre Kara era stata una delle Sue  prime fidanzate.
Spostava lo sguardo sui visi dei presenti, per captare le loro espressioni e se nel caso avessero detto delle bugie.
Ma sembravano davvero sinceri.
Gavin invece aveva uno sguardo vuoto, il quale si incupì  di più quando sentì che Kara e Connor avessero una figlia, uccisa però  dalle stesse mani di quest'ultimo.
Avrebbe voluto abbracciare Gavin, ma lui sembrava così distante, nonostante quello spazio fosse davvero piccolo e si era dovuto mordere il labbro per reprimere quell'istinto.
《Quindi anche voi conoscete quel bastardo?》
Chiese Markus, sedendosi vicino al tavolo a cavalcioni di una sedia di legno e passandosi un piccolo coltellino arrugginito  tra le mani.
Guardava male Richard, forse per la forte somiglianza che aveva con Connor.
Si erano conosciuti tutti e quattro a fondo, dato che ormai condividevano quella catapecchia. Li per prima era andata Kara per sfuggire dalle grinfie di Connor, poi ci era andato Markus per sfuggire dalle autorità che erano convinte che lui fosse il colpevole  dell'omicidio  di Karl, suo padre.
《Sì,  come Kara, io stavo insieme a Connor. 》
disse Gavin, mentre la bionda rimase in silenzio:《Richard non centra assolutamente  nulla in questa storia. Si è  trovato lì per caso, non sapeva nemmeno che Connor fosse suo fratello.》
《E perché dovremmo crederci ? Dopotutto vi abbiamo conosciuti da poco.》
《Non ne avremmo motivo di mentire .》 Ribatté  subito il più basso, andando a stringere una mano di Richard  come a cercare conforto. Il corvino fu attraversato subito da un brivido  che non riuscì proprio a ignorare.
Il mulatto fece un sospiro e , dopo un attimo di riflessione, si alzò, annuendo e tendendo la mano a Gavin:《d'accordo》
Entrambi si strinsero la mano.
A Markus effettivamente  era bastato leggere i suoi occhi, in cui scorgeva il timore di quando parlava di Connor, mentre in quelli di Richard  non scorse nulla.
Erano vuoti e freddi, come l'aria che si poteva percepire intorno a loro.

Spazioautrice
Questo è  il penultimo  capitolo quindi godetevelo finché potete.
Non so quando aggiornerò  l'ultimo,  forse domani perché  ringrazio la mia sister che mi ha dato un'idea per concluderla.

ASYLUMWhere stories live. Discover now