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《Ti avevo avvertito che non dovevi avvicinarti li

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《Ti avevo avvertito che non dovevi avvicinarti li.》
Richard non rispose; lui non parlava con   nessuno, né tantomeno  con Gavin anche se era consapevole di aver preso una tremenda cotta nei suoi  confronti, ma gli sarebbe passata subito.
Gavin aveva suo fratello, che tra l'altro non lo trattava nei migliori modi, ma comunque sembrava molto innamorato di lui.
Fece un passo in avanti, allontanandosi subito dal cancello e fece un sospiro, mordendosi le labbra.

《Vorresti visitarlo ?》
Gli sussurrò l'altro, poi annuì in modo impercettibile mentre sentì un brivido di freddo attraversargli  le ossa e la nebbia innalzarsi tra di loro.
La mattina faceva un gran caldo, ma la sera si innalzavano  le temperature  di tantissimo.

《Anche a me piacerebbe, ma non possiamo. Connor ha vietato a tutti di poter entrare, solo lui deve entrare.》
Disse infine il ragazzo ma, notando i brividi di freddo che stavano  attraversando il corvino, gli fece un cenno della mano:《 dai vieni dentro. Stai morendo di freddo, ti preparo qualcosa se hai fame.》
A dirla tutta, a cena non aveva mangiato un granché limitandosi solo a spulciare nel piatto anche perché sia Gavin che Connor lo avevano rimasto da solo seduto al grande tavolo.

《Devono esserci gli avanzi della cena.》
Mormorò,  quando raggiunsero la cucina, e aprì il forno dove all'interno vi  era un piatto con del pollo.
La casa era così grande e vuota quando non c'era nessuno,  anche gli inservienti stavano dormendo in quel momento.
《Sai... a volte, quando Connor dorme, mi piace passare del tempo nel salotto a guardare fuori dalla finestra per ammirare le stelle.》
Sussurrò  Gavin  mentre mise il pollo in due piatti e diede una forchetta a Richard, il quale la prese e iniziò  a mangiare, stando in ascolto delle sue parole.
Gavin era sempre così gentile con lui e a lui invece dispiaceva non potergli parlare.
Il corvino fece per aprire la bocca, cercando disperatamente di parlare, e Gavin sgranò  appena gli occhi.
Non poteva crederci, Richard nemmeno alla  clinica cercava di parlare e invece in quel momento stava cercando di fare l'impossibile.

《Richard ?》
Chiese Gavin in un mix di ansia e felicità.
Immaginava la voce di Richard rauca, oppure  vellutata come quella di suo fratello.
Alla fine però l'altro non parlò,  nemmeno un suono uscì dalla sua bocca.
Era più forte di lui avere quella specie di mutismo selettivo che ormai lo seguiva da parecchi anni.
Gavin abbassò il viso, dispiaciuto perché credeva davvero di aver fatto un passo in più con Richard,  ma ovviamente si era solo illuso.
Si alzò dalla sedia sulla quale era seduto, sospirando mentre si morse l'interno della guancia:《va beh, io vado a dormire. Se Connor su sveglia mi sgrida.》 Borbottò  il castano, abbassando il viso verso le proprie scarpe e dirigendo i passi in direzione delle scale che conducevano al piano superiore.
Ma quello che accadde dopo passò  davvero tutto in fretta.
Si sentì preso per il polso, una presa salda che lo fece voltare in direzione del corvino.
Nello sguardo blu di Richard,  Gavin  poteva leggere tutta la determinazione.
Ci provò  di nuovo: aprì  le labbra rosse e le mosse.

《Gavin.》
Sussurrò  ed era forse il suono più bello che avesse mai sentito.

ASYLUMWhere stories live. Discover now