Capitolo 3

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Ester lavorava illegalmente in quella merceria da quasi una settimana ormai, la Signora Sonja Krämer, la proprietaria, le insegnò a cucire qualsiasi tessuto in ogni maniera, era veramente una brava insegnante.

Dopotutto era anche una brava donna, anche se aveva scoperto che il marito era un generale tedesco che lavorava al fronte, sembrava un controsenso visto che il figlio si pestava con i compagni di suo padre.

La ragazza aveva detto del suo nuovo lavoro ai genitori, all'inizio non la presero bene ma poi si abituarono alla routine che aveva intrapreso la figlia, almeno potevano godersi il lusso di mangiare qualcosa di più oltre al minestrone brodoso.

Sonja parlava costantemente del suo pargoletto, le aveva detto che Wilm aveva un carattere istintivo e giustiziere, non sopportava il regime nazista e le sue leggi e questo lo portava a mettersi nei guai, lui e i suoi amici, lei era abbastanza preoccupata per lui perché non voleva che a causa delle sue convinzioni fosse portato dietro le sbarre.

Nonostante Sonja non facesse altro che parlare di lui Ester non era riuscita a inquadrare bene il figlio, ritornava la sera tarda e si fumava un sigaro come la madre, poi passava il resto del tempo a guardarla cucire o a leggere il giornale.

Una di quelle sere la madre era ritornata per poco tempo a casa, non trovava più gli occhiali che di solito utilizzava per attaccare piccole decorazioni come perline o cose simili e Wilm, di solito silenzioso, le disse:

-Ieri quando te ne sei andata hai lasciato questo.- facendo vedere l'oggetto che teneva in mano.
Era uno dei romanzi preferiti di Ester chiamato Musica a Praga.

Raccontava di un triangolo amoroso, di solito a Ester non piacevano i romanzi rosa ma quello lo aveva catturata particolarmente per come l'autore descriveva i personaggi, tra cui Franziska, la protagonista, in cui la ragazza si rivedeva molto.

-Mi sono permesso di leggere qualche pagina, non mi sembravi così frivola.- lo disse osservando la semplice copertina di tela rossa con sguardo critico, lasciando la giovane confusa e infastidita.

-Frivola?- chiese, finendo l'imbastitura del vestito.

-E' la solita solfa, il ragazzo diviso fra due donne, una sentimentalmente e una sessualmente, e alla fine muore. Emozionante.-

-Se lo descrivi così non credo faccia una gran bella figura, ma sai, non si può giudicare il libro dalla copertina.- glielo sfilò di mano .-E grazie per avermelo ridato, ma non ti ho chiesto una recensione.-

-Infatti, sembravi una ragazza seria.- Wilm si passò la mano sulla fronte facendola scivolare dietro la testa accavallando le gambe, sfidandola con lo sguardo.

Ester sostenne lo sguardo irritata, poi con un gesto della mano lasciò cadere l'argomento, ''non ne vale la pena'' rimuginava fra se e se.

-Pensala come vuoi.- non gli diede la soddisfazione di vederla arrabbiata. -Ora devo andare, di a tua madre che ho finito l'imbastitura.-

-Domani porta un libro erotico!- sghignazzó il ragazzo facendola innervosire più di quanto aveva fatto prima.

Ester lo ignorò considerandolo più infantile di quanto si mostrava, si alzò dal tavolo sciogliendosi la crocchia che faceva solitamente per non farsi andare i capelli davanti agli occhi, per poi conservare il libro e degli spilli che si era portata da casa.
-Sei proprio noiosa.- aggiunse Wilm.

-Tu sei un bambino che vuole solo giocare.- rispose calma Ester infilandosi il cappotto.
Wilm continuò a ridacchiare mettendosi più comodo. -Non giudicare mai un libro dalla copertina.-

Ester lo guardò alzando un sopracciglio con disappunto. -Infatti non lo sto facendo, sottolineo la realtà. -

***

The Nutcracker SuiteWhere stories live. Discover now