Capitolo 8

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Anno 1942

Passò Capodanno e con lui le altre festività, ormai era passato tanto tempo e la situazione aleggiava tranquilla nel magazzino abbandonato, tranne per qualche momento di preoccupazione quando passava un treno e il terreno si smuoveva come se ci fosse in corso un terremoto o un bombardamento.

La ragazza stava sistemando i bottoni nella giacca di Daiana nella sala principale del loro rifugio mentre Karl e Salomon discutevano delle ultime notizie sentite alla radio.

Avevano acceso il camino anche se il Signor Heinrich aveva detto di usarlo il meno possibile per non essere rintracciati, una mossa sconsiderata ma necessaria visto che la caldaia aveva cominciato ad avere problemi e non potevano morire di freddo.

Mentre attaccava l'ultimo bottone nero sul piccolo indumento, entrò Helene euforica.

- L'ho trovata! - esclamò tenendo in mano la copertina di un disco, Ester la riconobbe: Le bar de l'escadrille di Marie José, una cantante Francese molto brava di cui aveva solo letto il nome nelle riviste

A quanto aveva capito Helene era una sua ammiratrice sfegatata e aveva la collezione dei suoi dischi in Polonia e tra le varie cianfrusaglie appartenenti a quel luogo aveva trovato una scatola piena zeppa di dischi, da cui aveva pescato il disco della cantante.

- Ester vieni! Ti faccio vedere una cosa. - le disse prendendole la mano e trascinandola fuori tra i corridoi scuri del deposito abbandonato.

Arrivarono in un luogo indefinito, Ester immaginò che fosse un'altra ala del rifugio che a tratti sembrava un labirinto, dove in mezzo al disordine di oggetti inutilizzati c'era un grammofono rovinato, ma forse ancora funzionante.

Helene si diresse verso esso e fece partire la musica, cominciando poi a ballare un valzer con il suo partner invisibile stando attenta a dove metteva i piedi.

Ester ridacchiò mentre la guardava canticchiare e ondeggiare, poi girandosi vide che attirati dalla musica anche Salomon e Daiana erano arrivati e la osservavano divertiti, Salomon con un cipiglio tra il divertito e l'innamorato mentre Daiana danzava insieme alla sua bambolina.

Helene vedendo il marito lo afferrò cantando in quello che doveva essere un francese abbastanza storpiato, mentre il marito rideva e la stringeva a se.

La rossa osservò divertita la bambina che aveva le braccia conserte e guardava gelosa la coppia che danzava felice, mentre anche in lei comparve un guizzo di gelosia verso la coppia maritata.

Era gelosa della loro felicità, come facevano a non pensare cosa stava succedendo fuori da quell'edificio? Ai loro parenti e amici?

La risposta era solo una, una risposta che a Ester pesava riconoscere: nonostante tutto ciò che gli era accaduto cercavano di guardare il lato positivo, erano insieme e vivi.

Una morsa le strinse il cuore quando la sua mente si annidò al pensiero che più la faceva addolorare in quei giorni, cioè la sua famiglia.

Non riusciva a essere spensierata, non riusciva a guardare il lato positivo della situazione, era completamente distrutta dai suoi stessi pensieri e insicurezze e guardando la famigliola felice non faceva altro che auto lesionarsi ripensando ai bei momenti passati con Sonja e Wilm alla merceria, all'accoglienza della propria casa vicino al fiume Elba, alle passeggiate con Sarah e la cattedrale di Magdeburg.

Ormai col morale a terra si allontanò dal luogo, avvicinandosi all'uscita sul retro, dove la neve era attecchita al suolo e la foresta era silenziosa.

Trovò Wilm seduto sulle scale che guardava silenziosamente il paesaggio, gli tocco la schiena con la punta degli stivali.

-Ciao..- sussurrò Wilm girandosi verso di lei assonnato, forse un pò disturbato dal richiamo.

The Nutcracker SuiteWhere stories live. Discover now