19. Padre

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Dario

Sono sulla sedia accanto al letto dove Lena continua a dormire, sotto chissà quale sostanza. La mia mente è un intruglio di pensieri e le sensazioni che ho addosso mi comprimono, sottovuoto.
Le stringo la mano, appoggiata debolmente sulle lenzuola pallide. Il mio sguardo cade sempre sui suoi polsi, sulle bende che proteggono la sua pelle.
Silvia mi ha spiegato a grandi linee cos'è successo, ma vedendo la sua espressione sconvolta non ho voluto insistere sui dettagli.
L'unica cosa importante è che adesso Lena sia qui e sia salva.
L'idea che avrei potuto perderla così mi tormenta: l'avrei persa senza neanche saperlo, senza aver avuto la possibilità di dirle cosa provo, di dirle quanto è importante e che non c'è niente di sbagliato in lei, che racchiude tutte le cose più belle e le eleva all'ennesima potenza.
Chiudo gli occhi più forte che posso nel tentativo di togliermi quei pensieri dalla testa, nel tentativo di fermare le lacrime che spingono per uscire.
Quando li riapro, guardando verso il corridoio, noto una sagoma che in silenzio ci osserva. Mi alzo con la scusa di andare in bagno e mi ritrovo davanti Roberto.



Roberto

- Che ci fai qui? - mi chiede impertinente.
Come se un padre non potesse fare visita a sua figlia, come se un padre non potesse fare il padre.
- Sono qui per vederla. - taglio corto, per togliermelo di mezzo. Ma lui è insistente: me lo aveva già dimostrato quel giorno, nella mia stessa casa, in cui aveva avuto la faccia tosta di minacciarmi.
"Che intenzioni hai?" mi aveva chiesto.
"Perché se sei solo un'apparizione, pronto a sparire non appena ti sarai annoiato di fare il padre, allora risparmiale l'illusione e il dolore".
Gli avevo quasi riso in faccia, dicendogli che un giorno, quando sarebbe stato il suo turno, si sarebbe reso conto di quanto sia difficile il ruolo del padre: talmente tante responsabilità pendono su di te, e nessun brav'uomo può adempiere a tutte.
Lui mi aveva detto di fare attenzione, perché non mi avrebbe permesso passi falsi.
Adesso questo ragazzo è di nuovo qui, con la sua aria minacciosa, a prendermi a parole ancora una volta.
- È colpa tua, lo sai vero? -
- Ma come ti permetti, io... -
- Mi permetto eccome - continua lui, accentuando le parole come a sottolineare la mancanza di rispetto nei miei confronti.
- Senti ragazzo, smettila di intrometterti in faccende che non ti riguardano. -
- Non hai risposto alla mia domanda. - insiste lui, l'espressione dura, ma tanto con me non attacca.
Provo ad avvicinarmi alla porta, ma lui mi blocca il passaggio. Lo guardo minaccioso, deve capire che con me non si scherza, che non ha nessun diritto e nessuna pretesa su di me.
- Se vuoi vederla, se vuoi entrare, allora entra, ma per restare. Perché se hai intenzione di abbandonarla ancora una volta, allora faresti meglio ad andartene. -
- Faccio quello che mi pare, ragazzo. - ringhio allora, in un altro tentativo di superarlo ed entrare. Quando mi imbatto nuovamente nel suo blocco, non ci vedo più e lo spingo.
Se l'è cercata.



Dario

Fortunatamente sono alto e accuso bene la spinta di Roberto. Sfortunatamente, però, non ho altrettanta pazienza oggi: senza neanche rendermene conto, accecato dalla rabbia, gli tiro un pugno sul naso, che inizia a sanguinare. Roberto si porta una mano sul viso e sembra quasi intenzionato a rendermi il "favore", ma i suoi occhi si posano dietro di me e la sua mano si abbassa, cadendo pesantemente lungo il fianco. Un'espressione abbattuta e scocciata attraversa il suo volto, poi prende e se ne va, senza aggiungere una parola.
Quando mi giro, dietro di me trovo Silvia, che con aria malinconica mi guarda e mi fa un cenno, come per dirmi: "lascia stare".
- Vai a mangiare qualcosa, resto io con lei. - mi dice poi.
Le rispondo che non voglio andarmene, ma lei insiste e alla fine cedo e vado al bar fuori dall'ospedale, dove mi sforzo di mangiare qualcosa, anche se il mio stomaco non ne vuole sapere.

Quando torno e mi affaccio nella stanza, sua mamma non c'è, ma in piedi accanto al letto di Lena c'è una ragazza dai capelli rosso fuoco, ed è in lacrime.

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Buongiorno a tutti 😘
Piano piano stiamo giungendo alla fine di questa storia, e vorrei tanto sapere cosa ne pensate, sinceramente.
In attesa dei vostri commenti, vi abbraccio da lontano 🥰

Chi può salvarciWhere stories live. Discover now