Il labbro arricciato (cap.4)

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Fecero capolino nella sala centrale, per trovare una Maggie completamente assorta nei preparativi della lunga tavolata. L'ambiente aveva già un aspetto maestoso, tovaglie lunghe fino a terra coprivano la tavola e, appoggiate sopra, vi erano finte gocce d'acqua che regalavano un tocco di freschezza alla decorazione. Pile di piatti e bicchieri pronti al loro posto. Ai margini della tavola erano già state poste le bevande, mancava solo il cibo.

Josie non era stupita dalla bravura della sorella, conosceva le potenzialità di Maggie, ma aveva paura che il suo ritardo potesse essere di nuovo causa di panico. Invece la trovò tranquillamente assorta a sistemare i tovaglioli a torre, per donar loro un tocco decorativo.

Una volta approdati in sala, Charles delicatamente fece scivolare Josie dalla sua schiena, ma senza lasciarla andare del tutto; continuò a sorreggerla con un braccio sulla parte bassa della schiena, chiedendole: «Riesci a stare in piedi?»

"Come era possibile che fosse così premuroso oltre che essere sexy da morire?!", pensò Josie, questo non aiutava affatto a restare concentrate sul lavoro, invece che sui piloti.

«Sì, grazie, Charles, grazie ad entrambi.»

Si rivolse anche a Ricciardo che molto pazientemente stava aspettando, poi azzardò: «Se non è troppo tardi vorrei presentarvi mia sorella.»

Maggie non era così esperta di Formula 1, ma Josie era così eccitata al pensiero di aver interagito con i due piloti che voleva renderla partecipe.

Charles annuì senza esitazione.

«Certo, perché no?!»

Ovviamente Ricciardo non se lo fece ripetere due volte e stava già a tre passi di distanza e con un gran bel fischio e un battito di mani esclamò: «Il più bel banchetto finora visto, complimenti, splendore!»

Josie sgranò gli occhi e guardò verso Charles che, ridendo, si era coperto la faccia con la mano libera dal sorreggere la ragazza.

«Sì, ho dimenticato di dirti dell'euforia di Daniel per la vita in generale...»

«Già, forse non lo hai detto. Be', direi perfetto per Maggie...», disse ironica. Ed infatti il leggero sguardo acido che Maggie riservava al genere maschile non tardò ad arrivare neanche di un secondo.

«E tu saresti?»

«Guardami, tesoro, con questa tuta cosa ti sembro?», disse Daniel ammiccando un sorriso sornione.

«Un idiota?»

Inutili i tentativi di Josie per far capire alla sorella che non doveva sfoggiare il lato migliore del suo carattere, perciò staccandosi leggermente da Charles, il quale aveva un sorriso davvero compiaciuto dalla risposta di Maggie all'amico, cercò di salvare il salvabile.

«Maggie, ti posso presentare Daniel Ricciardo, pilota della Renault?»

E avvicinandosi a Daniel lo indicò con la mano e sgranò gli occhi per far capire alla sorella che era un pezzo importante del puzzle e che comunque lei ci teneva a fare bella figura. Maggie spostò lo sguardo subito sulla sorella minore e poi al ragazzo dietro di lei vestito con una polo rossa, il quale si avvicinava sempre più a Josie. Vide che la sorella zoppicava e corrucciò la fronte.

«Che ti è successo? E dove eri finita? E loro chi sono?»

Josie sorrise a Maggie e iniziò a parlare per poter spiegare ogni cosa, ma la voce del monegasco di fianco a lei l'anticipò: «Ciao, sono Charles e lui è Daniel, siamo piloti e abbiamo aiutato Josie con un piccolo incidente sulle scale, ha una caviglia malconcia perciò abbiamo perso tempo per arrivare. Comunque Daniel ha ragione, è una bella tavola.»

My passion /Charles LeclercWhere stories live. Discover now