Monte Carlo (prima parte cap.8)

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N. A. Ciao a tutti, in realtà sarebbe un unico capitolo ma è un po' lungo e devo finire di dare un'occhiata alla parte finale, perciò ho deciso di spezzarlo e pubblicare una parte ora e una domani in tarda serata.
Solo un po' di pazienza 🙏🏼
Grazie e buona lettura spero vi piaccia. Fatemi sapere un bacio 💋

Domenica 26.05.2019, Monte Carlo
Giorno di gara

Josie camminava a passo svelto verso quella che era diventata la solita meta per lei in quei tre giorni; voleva raggiungere il prima possibile le quattro mura della sala e scolarsi il primo bicchiere di qualche liquido che le avrebbe permesso di fermare tutti quei pensieri nati da quella che, in parte, era stata una fantastica colazione.
Sapeva però che non l'avrebbe fatto, bensì sarebbe rimasta con la testa piena ed il cuore in gola.
Sapeva anche come gestire una situazione di ansia come quella, era un po' come per gli attacchi di panico di Maggie, doveva solo respirare e fare in modo che quel problema gigante come una mongolfiera diventasse una pallina da ping-pong e lanciarlo più lontano possibile da lei.
Più facile a dirsi che a farsi.

Una volta arrivata nella cucina del paddock, non perse tempo e si mise subito al lavoro provando a non pensare, ma, mentre tagliava i pomodorini sul tagliere, vide con la coda dell'occhio Maggie fissarla con le sopracciglia alzate ed uno sguardo divertito, Josie un po' infastidita chiese: «Che c'è?»
Maggie continuando a sorridere le si avvicinò dicendo: «Più che in pezzettini li stai facendo in passata quei poveri pomodorini, che succede?»
Josie appoggiò con poca delicatezza il coltello sul tagliere, si pulì le mani con uno strofinaccio ed emise un grande e profondo respiro; forse parlare con Maggie l'avrebbe aiutata a ridimensionare tutto il problema, così, dopo alcuni minuti di silenzio e sotto lo sguardo indagatore della sorella, sputò tutto d'un fiato: «Charles mi ha invitato a vedere la corsa ai box.»

Maggie socchiuse gli occhi e scosse leggermente la testa.
«Aspetta... Carlos ti ha invitata ai box, ieri sera, me lo hai detto...»
Josie, la sera prima, dopo che Sainz l'aveva riaccompagnata, aveva raccontato tutto alla sorella maggiore dicendole quanto il ragazzo fosse stato gentile e piacevole, ma non aveva menzionato minimante tutta "la questione Leclerc", ovvero l'incontro del pomeriggio, l'allusione alla star e, soprattutto, l'incontro scontroso di Charles con Carlos e lei durante la loro passeggiata serale.
Era più che lecito che Maggie fosse confusa.
«Sì, te l'ho detto ieri... ma diciamo che ho tralasciato alcune cose, cioè non ti ho detto che ieri ho visto Charles... più volte nella giornata e... anche stamattina l'ho incontrato...»

Maggie la guardava ancora più confusa.
«scusa, incontri il bel pilota e non mi dici niente? Dell'altro mi hai raccontato... perché?»
Josie sospirò profondamente e tentò di spiegare le sensazioni che provava ma non sapeva neanche lei come fare.
«È complicato.»
Fece una pausa e pensò che se diceva a voce alta i suoi pensieri magari la confusione nella sua testa sarebbe sparita, così raccontò tutto a Maggie.
Iniziò da quell'incontro al bar col monegasco, poi rivelò dell'incomprensione sulla parola "star", del freddo comportamento che le aveva riservato la sera prima ed infine raccontò di quella mattina e della loro colazione, con uno Charles completamente diverso, e di come l'aveva invitata ai box Ferrari per la gara.

Maggie continuava a fissarla in silenzio.
«Maggie, per favore, di' qualcosa!», l'ammonì la sorellina, non c'era niente di più brutto del silenzio in alcune situazioni.
«Vedo che hai fatto esattamente come ti avevo consigliato... tipo: "stai lontana dai piloti" ...», disse Maggie ironicamente.
Josie alzò gli occhi al cielo e attese ancora le parole della sorella con occhi speranzosi.
Maggie guardò la sua disperazione e continuò: «Tesoro, non vedo tutto questo problema che vedi tu... Anzi, io sarei molto compiaciuta e serena, due bei piloti che ti ronzano intorno... potrei quasi azzardare e dire che il miele ora sei tu!», rise Maggie per sdrammatizzare la situazione, ma non aiutò molto, perché Josie era davvero turbata.
«Josie, non capisco cosa ti sconvolge... Siamo qui, hai realizzato questo sogno, hai conosciuto quelli che pensavi fossero irraggiungibili, loro hanno simpatia per te, almeno due di loro, e invece tu sei qui che massacri dei pomodorini... non capisco, spiegami, ti prego.»

My passion /Charles LeclercWhere stories live. Discover now