Lo sguardo nei tuoi occhi (cap.18)

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N.A. Eccomi qui con il nuovo capitolo. Scusatemi per l'attesa ❤️
Non vi dico nulla solo buona lettura 😊❣️

Il sesso con Carlos non era di certo un problema.
I loro corpi che si aggrovigliavano tra le lenzuola, i gemiti e i caldi respiri, provenienti da quella camera d'albergo nella città di Verona, ne erano la prova.
Carlos sapeva perfettamente come toccarla e accarezzarla spingendo il suo corpo oltre il limite in modi che neanche lei avrebbe mai immaginato possibili.
La faceva sentire donna.
Avevano passato due giorni a visitare le campagne venete, godersi il panorama e gustare del buon vino. Tutto sembrava perfetto nella città dove il mito di Romeo e Giulietta si era consumato.
Il mito dell'amore eterno.
Ma Josie non provava questo tipo di sentimento per Carlos.
La sua mente continuava ad andare al bel ferrarista e a come l'aveva stretta fra le braccia quella domenica a Monza.
La ragazza, triste per non essere rimasta a festeggiare come lui le aveva dolcemente chiesto, gli aveva mandato un messaggio di scuse, promettendogli che al rientro a Monaco si sarebbe fatta perdonare.
Magari avrebbero potuto festeggiare insieme, se lui avesse voluto.
La risposta del Monegasco non era arrivata subito, turbando Josie per tutto il corso del lunedì. Nonostante ciò, però, fu brava a nascondere il suo malumore allo spagnolo, che, tranquillo, si godeva quelle ore di relax.
Per fortuna il messaggio di Charles arrivò il martedì mattina, regalando a Josie non solo un gran sorriso, ma anche una gradita sensazione di buonumore.

Da: Charles
Grazie ❤️
Non vedo l'ora testolina.

Al termine di quei giorni in Italia, Josie sarebbe tornata a Monaco e Carlos sarebbe partito per la Spagna.
Non sapevano di preciso quando si sarebbero rivisti, quella perciò era la loro ultima notte insieme.
Dopo il sesso passionale, restarono accoccolati in silenzio e Josie si perse nei suoi pensieri.
Pensò a Maggie e a tutto il lavoro che doveva fare da sola, ora che lei non c'era.
Pensò a suo padre e a quanto le mancava.
Pensò a Charles e al suo sorriso.
Chiuse gli occhi cercando di riportare la mente in quel letto dove il ragazzo con cui era appena stata in intimità la stringeva a sé.
Un ragazzo dolcissimo che l'aveva portata nella romantica città di Giulietta.
Pensò quindi a Giulietta. Cercò di ricordare se nella sua adolescenza avesse mai sognato di essere come lei. Forse no, ma di sicuro aveva sognato di trovare, un giorno, il suo Romeo.
In passato aveva pensato di averlo trovato, ma si era rivelata solo una dolorosa illusione. Nonostante quel dolore però, un po' lo sperava ancora.
Sognava ancora di incontrare il suo dolce Romeo.
Ascoltò il respiro di Carlos dietro di lei.
Lui era fantastico, ma non era il suo Romeo.
«A cosa stai pensando?», le sussurrò Carlos tra i capelli.
«A niente...», mentì lei.
Carlos sorrise e disse: «Bugiarda!»
Lei non rispose, così lui parlò di nuovo: «Perché non mi parli mai di te?»
Josie rise, fingendo di ignorare il vero significato di quelle parole.
«Perché sai già tutto!»
«Non è vero, non mi parli mai della tua famiglia.», precisò lui.
Josie non parlava mai dei suoi genitori e della sua infanzia, lui aveva capito che non amava l'argomento, ma la curiosità di sapere era più forte.
A quelle parole il sorriso di lei sparì e asserì: «Maggie è la mia famiglia e ti parlo sempre di lei.»
Il tono serio della sua voce gli fece capire che l'argomento era chiuso perciò deluso smise a farle domande.
Sapeva che c'era qualcosa che non gli diceva e sperava che un giorno lo avrebbe fatto, ma non era quello il giorno.
Provò a spostare l'argomento sulla sua di famiglia, magari era più fortunato: «A proposito, il prossimo weekend sarà il compleanno di una delle mie sorelle, mi piacerebbe se tu mi facessi compagnia.»
Josie ascoltò attentamente le parole di Carlos e tremò alla sua richiesta.
Con un gran peso sul petto, disse: «Carlos ti prego...»
«Perché, Josie?! Non ci sarebbe niente di male!», esclamò stringendola di più a sé, sperando di calmare l'ansia che aveva percepito nelle sue parole.
Ma fece solo peggio, perché lei si liberò dal suo abbraccio e avvolse il suo corpo nudo con il lenzuolo.
Si allontanò da lui e in preda al panico disse: «Io non voglio conoscere la tua famiglia, Carlos! Non so neanche se voglio un rapporto serio con te, come puoi pensare di portarmi dalla tua famiglia?!»
"Merda, ho esagerato...", pensò.
Carlos ferito da quelle parole si alzò dal letto, infilò di nuovo i suoi boxer e, voltandosi verso di lei, urlò con rabbia: «Certo, vado bene per scopare, ma non come ragazzo, vero, Josie?»
Lei si spaventò per quella reazione, ma non poteva dargli torto.
Lei stessa si era sentita una stronza non appena aveva pronunciato quelle parole.
Si avvicinò a lui e lo abbracciò.
«Scusami.», gli disse.
L'ultima cosa che voleva era ferirlo.
«Non sono brava con i rapporti. Non voglio ferirti, Carlos, ma al momento posso darti solo questo. Perché non può bastarti?!»
«Perché non voglio solo il tuo corpo, voglio anche il tuo cuore, Josie.»
Lei fissò tristemente i suoi occhi senza dire niente.
Guardandola, capì che lei non era pronta ad amarlo, ma, nonostante ciò, non era pronto a lasciarla andar via. La voleva più di ogni altra cosa al mondo e tutto ciò che poteva dargli doveva farselo bastare.
«Se non sei pronta, posso aspettare.», disse dopo alcuni attimi di silenzio.
Josie chiuse gli occhi e baciò il suo petto.
Non sapeva cosa provasse realmente per Carlos, era iniziato come un gioco per lei, ma ora era tutto diverso.
Carlos voleva il suo cuore, ma il suo cuore era pieno di confusione.
Avrebbe voluto amarlo, ma non ci riusciva, "Forse un giorno...", pensò.
L'unica cosa che sapeva era che in qualche modo aveva bisogno di lui.
Carlos le prese il viso tra le mani alzandolo verso il suo, guardò i suoi occhi spaventati e sorridendo disse: «Non ci mettere troppo, però, ti prego.»
Josie si limitò a sorridere.

My passion /Charles LeclercWhere stories live. Discover now