Amici (cap.13)

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Ciao a tutti, scusate se mi sono presa un po' più tempo ma ho riletto questo capitolo tante e tante volte perché avevo bisogno di sentirne il suono,capire se mi piaceva. È leggermente diverso dagli altri, un po' lontano dalle piste.
Spero vi piaccia!!

Erano passate da poco le sette, ma, nonostante ciò, il sole non era ancora sceso e il suo calore continuava ad accarezzare la pelle

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Erano passate da poco le sette, ma, nonostante ciò, il sole non era ancora sceso e il suo calore continuava ad accarezzare la pelle. L'aria era completamente calma e il rumore del mare cullava i pensieri, allontanando ogni tipo di stress dal corpo.
Questo, almeno, era quello che ci si sarebbe aspettato da ogni componente di quella bizzarra comitiva che si trovava ormai da due ore in mare aperto sul maestoso yacht di Gasly.
Ma per Charles non era esattamente così, appoggiato alla balaustra al piano superiore della barca a fingere di guardare il mare, faceva fatica a scacciar via dalla mente ciò che lo ossessionava.

Sotto ai suoi occhi, al piano inferiore, a prua, c'era la ragazza che negli ultimi due mesi aveva occupato i suoi pensieri.
Josie era appoggiata al parapetto e si lasciava baciare il viso dai raggi del sole, indossava il costume e sopra a coprirla un semplice parasole.
Charles non poteva vedere il suo viso perché lei era di spalle, ma poteva giurare che i suoi occhi erano chiusi e le sue labbra sorridevano silenziose.
Tutto avrebbe immaginato tranne di rivederla su quella barca, e con Sainz per giunta.
Quasi rimpiangeva il disagio degli appuntamenti al buio combinati da Pierre.

Se ne stava lì, fermo, a cercare di non attirare l'attenzione di nessuno.
Faceva finta di guardare il mare ma i suoi occhi erano solo per lei.
Avrebbe voluto scendere e parlarle, ma l'indecisione lo stava mangiando vivo.
E poi spuntò Sainz.
Si avvicinò a lei e le avvolse con le braccia la vita sottile.
Fu una pugnalata per lui, nonostante fosse perfettamente al corrente che si frequentavano.
A Carlos era permesso toccarla.
Al solo pensiero gli ribolliva il sangue nelle vene ed ora vederlo era devastante.
Ma questa era la prospettiva che lo aspettava fino alla domenica, quando sarebbero rientrati.
Avrebbe fatto bene a restare a dormire come aveva pianificato.

La voce di Mia, l'amica di Caterina di cui aveva parlato Pierre il giovedì precedente, lo distolse da quella scena

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La voce di Mia, l'amica di Caterina di cui aveva parlato Pierre il giovedì precedente, lo distolse da quella scena.
«Allora, mi ha detto Cate che tu sei il gioiello Ferrari! Scusami, ma non sono esperta di Formula 1... Per la verità non conosco proprio quel mondo.»
«Oddio, non so se sono un gioiello. Ma faccio il pilota e lo faccio per la Scuderia Ferrari, sì.»
Charles sorrise, augurandosi con il cuore che Pierre gli avesse dato ascolto e non gli avesse combinato l'ennesimo appuntamento, ma poi le sue speranze si infransero quando Caterina si avvicinò a loro dicendo a Charles: «Mia ti ha detto che è una dottoressa?»

My passion /Charles LeclercOù les histoires vivent. Découvrez maintenant