Lascialo andare (cap. 10)

3.3K 82 17
                                    

NA: ciao a tutti, pensavo di riuscire a pubblicare prima ed invece 🙈...solo oggi. Spero vi piaccia questo capitolo che è leggermente più lungo, ci tenevo a descrivere alcune situazioni ai fini della storia 😊.
E lo so lo so... forse sono stata un filino cattiva 😬. O magari no.. ditemelo voi! Fatemi sapere cosa ne pensate un bacio 💞

Josie stava preparando il secondo caffè della giornata al signor Gustavo, un uomo di mezza età, il quale tutti i giorni occupava il secondo tavolo a destra del bancone

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.



Josie stava preparando il secondo caffè della giornata al signor Gustavo, un uomo di mezza età, il quale tutti i giorni occupava il secondo tavolo a destra del bancone. Era abituato a venire allo CHERIE per i suoi caffè mattutini presi rigorosamente alle 8:00 del mattino, ovvero all'apertura della loro tavola calda e alle 11:00.
Lei e Maggie erano molto legate al signor Gustavo, sia perché era il loro cliente più assiduo e poi perché era molto paterno nei confronti delle ragazze, si preoccupava per loro e spesso si occupava di tutti i lavori di manutenzione che c'erano da fare al locale e a casa.
Quell'aiuto maschile che a Josie e Maggie mancava ormai da un po' di tempo.
Di qualsiasi cosa si occupasse non voleva neanche un centesimo e quando le ragazze insistevano lui rispondeva: «Mi offrirete un caffè!».
Il signor Gustavo era decisamente un amante della bevanda dal caldo colore nero.
Mentre sorseggiava la sua tazzina di caffè, guardò la ragazza completamente assorta nei suoi pensieri, senza il solito sorriso che donava dolcezza al suo viso. Sembrava stanca e triste.
L'uomo si guardò intorno e poté notare che non c'erano molte persone in sala, ma di lì a poco quel venerdì apparentemente tranquillo si sarebbe riempito con il trambusto del pranzo. Cercò di guardare in cucina per vedere se intravedeva Maggie ma da quella zona non veniva nessun rumore, nella sala si udiva solo una piacevole musica di sottofondo. Guardò di nuovo Josie e le domandò: «Sei sola stamattina?»
Josie gli sorrise gentilmente e rispose: «Solo per qualche ora, Maggie è andata al mercato a prendere un po' di verdura.»
«Capisco. E tu come stai?»
«Bene, Gustavo... perché me lo chiedi?», disse lei sorridendo di nuovo.
«Non lo so, ti vedo un po' stanca.»
«Oh... stanotte non ho dormito molto bene.»
«Per la verità è un po' che ti vedo stanca... forse stanca non è la parola giusta... spenta... sì, questa è la parola più adatta.»
Josie sorrise allo spiccato spirito di osservazione del caro Gustavo.
Effettivamente il suo umore non era dei migliori da un po', passava le giornate con un pizzico di costante malinconia nel cuore.
«Forse hai ragione, ho un po' di cattivo umore ultimamente, ma sono sicura che passerà presto.», disse Josie cercando di rincuorare lui e anche se stessa, ma l'espressione che si dipinse sul viso dell'uomo non fu per niente l'espressione di un uomo rassicurato.
Lei sorrise ancora e si allontanò mettendo fine al discorso.
Erano passate esattamente tre settimane dal Gran Premio di Monte Carlo, e da quella famosa serata in discoteca non aveva più visto Charles.
A volte quando ripensava a quei momenti con lui aveva l'assurdo pensiero che non fossero stati reali, ma solo una creazione della sua mente.
Aveva continuato a seguire le sue prestazioni nel Gran Premio del Canada quando era arrivato terzo ed era stata così fiera di lui, ma nella routine delle sue giornate cercava di tenerlo lontano dalla sua testa ed evitare che il suo ricordo incidesse sul suo umore.
Ma l'osservazione di Gustavo le fece capire che forse non era poi così brava a farlo. 
Naturalmente il GP di Monte Carlo, oltre a portare il pensiero di un ragazzo dagli occhi verdi nella mente di Josie, portò anche tante note positive per il loro CHERIE, come il budget economico aumentato a dismisura e la popolarità del luogo. Dopo quell'incredibile weekend, c'era stata una maggior affluenza di clienti, monegaschi e non. Inoltre, avevano conosciuto molte persone del mondo della Formula 1, meccanici, ingegneri, piloti e giornalisti, e molti di loro non mancavano mai di fare un saluto alle ragazze e mangiare qualcosa se passavano di lì.
In quell'ambiente erano conosciute come "le sorelle".
Maggie era così felice che da quel week-end il suo umore era alle stelle, completamente in contrapposizione con quello di Josie, ma alla sorella minore andava benissimo così perché il sorriso di sua sorella era decisamente più importante delle sue paturnie.
Carlos era andato allo CHERIE già un paio di volte a mangiare qualcosa con degli amici e si erano sentiti diverse volte dopo la serata in discoteca, avevano scambiato messaggi e passato intere ore al telefono.
Per la maggior parte del tempo, lui le aveva raccontato della sua vita, delle sue abitudini e della sua famiglia. Lei era un'ottima ascoltatrice ma, quando lui le chiedeva di raccontargli qualcosa, lei era sempre vaga dicendo che la sua routine non era poi così interessante e che la cosa più importante della sua vita l'aveva conosciuta: era Maggie.
Lo spagnolo faceva finta di crederle e ogni tanto la prendeva in giro scherzando con frasi tipo: "Non sarai mica una serial killer?!", oppure: "La verità è che fai parte dei servizi segreti e non me lo puoi dire, vero?".
Josie rideva alle sue battute ma non dava mai ulteriori spiegazioni. Lui era davvero molto dolce e divertente e la sua compagnia era piacevole. Stare con lui era semplice, non provava delle emozioni particolari nei suoi confronti, nessun tremolio alle gambe, né aritmie particolari, né tantomeno sensazioni anomale alla bocca dello stomaco.
L'ideale.
Carlos le aveva chiesto di uscire per ben tre volte in quelle tre settimane e lei aveva declinato l'invito due volte.
Alla terza richiesta però - e sotto costante pressione di Maggie - aveva deciso di accettare ed uscire con lui, a patto che lo avrebbero fatto dopo il GP del Canada. Il ragazzo puntuale come un orologio svizzero il lunedì sera aveva scritto un messaggio.

My passion /Charles LeclercWhere stories live. Discover now