Solo noi (cap.25)

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N.A. ciao a tutti :-) perdonatemi sono in un terribile ritardo, la routine delle mie giornate lavorative hanno impegnato la maggior parte del mio tempo e ho dovuto rubare a singhiozzi i minuti per scrivere questo capitolo.

Ma ce l'ho fatta ed eccolo qui, tengo particolarmente a queste righe e non vi nascondo che sono un pò nervosa sapendo che leggerete anche voi (e spero sarete in tanti a leggere) perciò vi prego ditemi cosa ne pensate, se vi piace, se non vi piace, va bene tutto. Mi fa piacere leggere i vostri messaggi.

L'unica cosa che Josie riusciva a scorgere di fronte a lei, seduta sul sedile della Stelvio, era il lungo tratto di strada di brecciato.
Si guardava intorno cercando di captare un qualsiasi indizio per capire dove il monegasco di fianco a lei la stesse portando, ma il sole stava calando ed il buio della sera albergava ovunque e stava diventando praticamente impossibile intravedere qualcosa.
Affranta si lasciò cadere allo schienale rubando una dolce risata a Charles, intento ad osservare la strada.
«Non ami molto le sorprese, vero?»
Lei si voltò a guardarlo per niente sorpresa dal suo tono ironico, per tutto il tragitto aveva cercato di strappargli una confessione, ma lui, tenace all'inverosimile, non aveva lasciato trapelare alcun dettaglio. Divertendosi inoltre della sua impaziente curiosità.
«No... non è questo, è che non mi piace non sapere cosa mi aspetta... lo so, è sciocco.»
«Ergo, non ami le sorprese!», precisò lui ridendo.
Dopo un lasso di tempo infinito, Charles parcheggiò l'auto in un grande cortile costeggiato da alberi e quasi completamente pieno di altre vetture.
Non appena il monegasco spense il motore, la guardò sorridendo.
«Siamo arrivati!»
Togliendo le chiavi dal quadro e afferrando il cellulare tra le mani, scese dall'auto e si apprestò a raggiungere l'altro lato della macchina, ma la sua piccola e impaziente curiosona era già scesa impedendogli così di manifestare le sue doti di gentiluomo aprendole la portiera.
Sorrise compiaciuto però quando vide i suoi grandissimi occhi nocciola illuminarsi di fronte allo spettacolo che aveva davanti.
Il cortile che per quell'occasione fungeva da parcheggio era completamente decorato da piccole e infinite luci appese i cui fili pendevano da un albero all'altro, illuminando una stretta strada poco distanti da loro.
Ma ciò che fece davvero incantare Josie fu la vista del piccolo paese che s'innalzava sulla collina di fronte a loro, immerso nel buio della notte.
Era completamente illuminato dalle luci calde delle abitazioni, gli alti lampioni posti ai lati delle strade indicavano il sentiero da percorrere per raggiungerlo e le infinite stelle dall'alto del cielo creavano una dolce e surreale atmosfera.
Sembrava uno di quei paesaggi imprigionati in quelle palle di vetro che si regalano a Natale, Josie si sarebbe aspettata di vederlo avvolto da un turbinio di neve.
A rendere tutto ancora più utopico c'era la strana musica che, leggera, arrivava da lontano.
Charles non le toglieva gli occhi di dosso, voleva catturare ogni singola espressione del suo viso e tenerla per sé.
Era bellissima. Era stato il suo primo pensiero non appena l'aveva vista varcare la soglia del portone di casa sua quel tardo pomeriggio, con il suo candido vestito bianco con decorazioni in pizzo, stretto in vita e morbido sui fianchi. Due fili intrecciati facevano da spalline dell'abito, lasciandole le braccia e il décolleté scoperti.
Una graziosa collanina le decorava il collo sottile.
Aveva lasciato i capelli sciolti, e lui li amava decisamente di più di quando erano legati, le davano un tocco selvaggio contrastando tutta la sua dolcezza.
Ma ciò che lo faceva impazzire completamente era il colore bianco sulla sua pelle, risvegliava in lui ogni tipo di fantasia.
Ed iniziava a credere che lei lo avesse capito vista la frequenza con cui lo indossava, torturandolo piacevolmente.

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My passion /Charles LeclercDonde viven las historias. Descúbrelo ahora