Capitolo 16: Il rientro a scuola

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Mentre sono in macchina ho i brividi nel rivedere i miei amici dopo tutto questo tempo. Arrivo fuori scuola ed il dolce suono della campanella mi accompagna fino all'aula...

*apro la porta dell'aula*

Io: "Buongiorno..."

Professoressa: "Finalmente sei tornato!"

Asia: "Oddio, sei vivo, cioè faceva strano vederti in TV ma da vicino fa ancora più strano..."

*gli altri mormorano "che razza di fine ha fatto", "ma lo avevano rapito...?" peccato che nessuno saprà mai la verità*

Professoressa: "Ragazzi questa settimana ripeteremo il programma così Nik potrà recuperare, inoltre il consiglio di istituto ha deciso che in onore del suo ritorno fra 9 giorni ci sarà una festa qui a scuola"

"Come? Una festa in mio onore, beh presumo che non ci verrà nessuno"

*suona la campanella della ricreazione*

Professoressa: "Okay ragazzi potete fare merenda!"

Asia: "Mhh... sono indecisa su cosa mettermi alla festa..."

*e mentre la gente discute su cosa mettersi alla mia festa...*

"Mi è venuta un idea... l'unico modo per far uscire fuori la verità su cosa mi è successo, è... scriverci un libro, narrato in prima persona così lascerò tutti con il dubbio..." -penso.

*suona la campanella di uscita*

Mamma: "Tutto bene con il tuo primo giorno di scuola?"

Io: "Non poteva andare meglio! Fra 9 giorni ci sarà una festa in mio onore, sono molto emozionato!"

Mamma: "Wow, mi fa piacere!"

Io: "Mi è venuta un idea..."

Mamma: "Dimmi!"

Io: "Voglio scrivere un libro"

Mamma: "Su che cosa?"

Io: "Sulle avventure di un adolescente..."

Mamma: "Fantastico!"

*torniamo a casa*

Finirò il libro fra 9 giorni, così potrò presentarlo alla festa scolastica in mio onore...

"LA MIA SECONDA VITA" -gli do come titolo.

Deve chiamarsi esattamente come il libro che ho trovato sugli scaffali di casa, in fondo questa è la mia seconda vita!

"Capitolo 1"... Le parole mi escono senza alcun problema, riesco a scrivere in tempo reale, non ho niente su cui riflettere, non ho una storia da creare ma solo qualcosa da raccontare...

"Capitolo 3"...

"Capitolo 7"...

"Capitolo 12"...

"Capitolo 15"...

"Capitolo 17"... e finalmente finisco il libro, mancano solo 48 ore alla festa che si terrà a scuola, devo semplicemente portare il testo in tipografia per poi poterlo stringere tra le mie mani.

Mi riviene da pensare solo ora a tutte le persone che ho incontrato e che mi hanno aiutato, ancora adesso mi fa strano, è tutto così fantascientifico che risulterei poco credibile ma poi mi ricordo che agli occhi degli altri non sarò mai il Nicolas che ha attraversato mondi e paesi per salvare la galassia, ma semplicemente il Nicolas che ha scritto un banale libro di categoria Fantasy.

Io: "Dovrei stampare questo libro"

Grafico: "Certo, fammi vedere"

Io: Sarà pronto per dopodomani?

Grafico: "Sì, passa domani verso le 17:00 a ritirarlo!"

Io: "Grazie mille, Ciao!"

*mi dirigo verso l'opposto passaggio pedonale attraversando la strada... una macchina mi sfiora*

Io: "Hey, Stai più attento che diamine!"

Autista: "Ti è caduto qualcosa!"

*dirigo il mio sguardo verso l'asfalto nel bel mezzo della strada bloccando il passaggio*

"Di chi diavolo è 'sta foto!" –penso.

Ma poi metto a fuoco meglio...

"Ci sono io, sono davanti alla casa di Greece" -mormoro in mente...

Oddio, questa è la prova che conoscevo Greece da prima, e ciò potrebbe annullare la mia testimonianza... verrò rinchiuso in una clinica psichiatrica... che faccio?

Sto andando nel panico più totale ma nonostante tutto ciò, decido di non soffermarmi su questo argomento... prendo la foto e torno a camminare.

La mia seconda vita 1: Un incubo che diventa realtàTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon