Quando piove e piove...

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Alex cercava si stargli accanto camminando abbastanza velocemente e dicendo tutto quello che in quel momento gli passava per la testa.
A : "Giorgio...fermati"
Giorgio camminava a passo molto veloce, noncurante dei mezzi che passavano e delle persone avanti a lui.
La sua testa era costantemente bassa, mentre le sue orecchie erano come chiuse ermeticamente.
Non sentiva minimamente quello che Alex cercava di digli, spiegargli.
In quel momento non voleva sentire niente e nessuno.
Alex cercava di tenere il suo passo, gesticolando e parlando sempre più velocemente nella speranza di risolvere qualcosa.
A : "Piccolo, ti prego...devo spiegarti tante cose, fermati e ascoltami"
Era più o meno questo che Alex ripeteva a Giorgio, lungo tutto il tragitto dal parco a casa del castano.
Giunti alla porta di ingresso dell'abitazione, Alex continuava a seguire Giorgio, senza rendersi minimamente conto di dove fossero.
Giorgio prese le chiavi dalla tasca dei suoi jeans scuri, le infilò nella serratura e girò di poco la testa verso Alex.
G : "Lasciami in pace, ti prego."
Un'ultima lacrima percorse la guancia di Giorgio, mentre un'espressione malinconica regnava sul suo volto.
Sconforto e avvilimento presero il posto della spensieratezza che il castano sentiva in petto solo poche ore prima.
Il ragazzo varcò la soglia di casa, chiudendo la porta dietro di se, lasciando Alex immobile avanti ad essa.
Posò le chiavi sulla libreria e senza far uscire un minimo suono dalle sue piccole labbra, andò in camera sua.
Spinse leggermente la porta, lasciando che quest'ultima si chiudesse da sola.
La poca luce che riusciva ad entrare nella camera di Giorgio proveniva dal corridoio.
Il ragazzo ora era immerso nelle tenebre, ma era l'ultima delle cose che in quel momento lo preoccupavano.
Senza accendere nessuna luce si stese sul letto, portando le gambe all'altezza del busto e nascondendo la testa fra le scarne ginocchia.
Si lasciò andare alla tristezza, mentre il suo cuore pulsava sempre più velocemente.
Dopo poco il respiro affannato del ragazzo si placò, lasciando la stanza nel più totale silenzio.

Alex's Pov

Alex rimase immobile avanti alla porta dell'abitazione del ragazzo di cui, ormai, si era innamorato.
Aveva sbagliato.
Ma non era stata colpa sua, non poteva sapere che quella pazza si trovava lì in quel momento.
Non riusciva a non darsi la colpa dell'accaduto, tremando leggermente con la gamba per l'agitazione.
Si allontanò dalla porta, lanciando un ultimo sguardo indietro, nel disperato tentativo di scrutare gli occhi del suo topolino dalla finestra.
Alex si incamminò verso casa, torturando la sua mente con pensieri e paranoie.
Aveva ferito Giorgio.
Come poteva fare per sistemare le cose ?
I suoi pensieri caotici e turbati vennero bruscamente interrotti da un tuono.
Quest'ultimo risuonò assordante nelle orecchie di Alex, liberando la sua mente per pochi secondi.
Ora il ragazzo dai capelli celesti si trovava sotto la pioggia, con varie ciocche avanti al viso e gli indumenti bagnati.
La maglia che aveva scelto per il suo piccolo topolino aveva aderito perfettamente al suo petto, scendendo lungo le curve del suo bacino, rendendolo molto sexy.
I suoi capezzoli ora si vedevano perfettamente e le scanalature del suo petto lasciavano poco all'immaginazione.
I suoi occhi, però, erano perennemente abbassati e quella lucentezza che emanavano le sue iridi celesti era sparita.

Piccolo Grande Amore Where stories live. Discover now