Nero

3.2K 165 66
                                    

ATTENZIONE :IN QUESTO CAPITOLO SONO PRESENTI EPISODI VIOLENTI.
SE VUOI PRESERVARE LA TUA INFANZIA ,NON LEGGERE c:

Alex continuò a camminare fino ad arrivare al parco del quartiere.
Quando era lì la sua mente tornava ai momenti in cui lui e Giorgio non erano ancora assieme.
Era così felice che fosse successo tutto questo.
Il suo volto prese un'espressione contenta; forse la maggior parte dei problemi che scombussolavano la mente del suo ragazzo erano spariti.
Avrebbe voluto fare così tante cose con lui, dirgli così tante volte 'ti amo' da farlo sembrare strano.
Però doveva veramente parlare con sua madre; le poche spiegazioni che le aveva dato con Giorgio in braccio non le erano bastate.
Alex pensava ad un discorso efficace per giustificare il fatto che aveva fatto bere un ragazzo.
Mentre la sua mente era impegnata in pensieri tutti suoi, un tremendo e fitto dolore lo colpì alla nuca.
Nero.
Completamente nero.
Gli occhi sbarrati prepotentemente non ne volevano sapere di aprirsi.
Un fitto dolore al capo.
Uno spiraglio di luce illuminava le iridi celesti.
Voci.
Indistinte voci.
Il rumore del suo cuore, che batteva ad una velocità esorbitante, era l'unica cosa che sentiva chiaramente.
Gemiti di dolore risuonavano nelle sue orecchie.
Erano i suoi.
Le voci si fecero più chiare.
X : "HAHAHA"
X : Colpiscilo di nuovo dai!"
Ad un tratto si sentì trascinare verso l'alto.
Gli occhi ancora chiusi di Alex non permettevano alle pupille di mettere a fuoco le figure che gli si erano parate davanti.
Parole.
Tante parole, che nella mente di Alex erano ancora troppo confuse.
Il suo volto percepì del freddo.
Acqua sgorgava fuori dalle labbra del ragazzo.
Alex aprì gli occhi del tutto.
Una figura si trovava avanti a lui e con fare minaccioso muoveva le bracci, come per spaventarlo.
Il dolore alla nuca si fece più fitto.
Alex non riusciva a muoversi.
Due ragazzi lo tenevano saldamente per le braccia, mentre la figura avanti a lui aveva iniziato a...
Lo stava prendendo a pugni ?
Alex stette pochi secondi incassando ogni singolo colpo, senza poter reagire.
Quando riuscì a percepire quello che stava accadendo cercò di parlare, ma dalle sue labbra uscirono solo farfugli e borbottii, seguiti da colate di sangue rosso scuro.
T : "Cosa c'è checca, non riesci più a parlare ora ?"
Alex sgranó gli occhi.
La figura avanti a lui si rivelò all'istante.
Era il ragazzo che aveva preso il telefono di Giorgio.
Alex girò di poco la testa alla sua sinistra.
Una sedia giaceva al suolo con una gamba spezzata.
In quel momento realizzò tutto.
A : "C-cosa..."
Il ragazzo di fronte a lui lo guardò.
T : "Salutami quel gay del tuo fidanzato."
Delle pesanti nocche bianche latte colpirono il viso di Alex.
T : "Chi cazzo è adesso che ride?"
Un calcio sugli stinchi.
Alex caddè al suolo.
T : "Sono io che rido adesso!"
Un calcio colpì lo stomaco di Alex.
Un dolore lancinante percorreva l'intero corpo del ragazzo al suolo.
Numerose scarpe colpivano il suo corpo, ormai distrutto.
Uno strattone.
Il ragazzo si ritrovò in piedi, nuovamente trattenuto dai due.
T : "Questo è quello che meritano i froci come te."
Il ragazzo riprese la sedia dal suolo, la alzò sopra la sua testa e disse:
T : "Ci vediamo all'inferno"
Il cranio di Alex venne colpito dallo schienale della sedia in legno.
Silenzio.
Nero.
Di nuovo tutto nero.

okay ,ammetto che non sono così cattiva da far finire una storia così.
questo NON è l'ultimo capitolo *happy face*

Piccolo Grande Amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora