"Non devi urlare"

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Quando Giorgio terminò il suo racconto la sua voce era ridotta a piccoli intervalli strozzati tra un singhiozzo ed un altro, mentre cercava di resistere alle numerose gemme trasparenti che avevano un disperato bisogno di uscire dai suoi occhi.
Alex non parlava.
Non sapeva cosa dire.
Non avrebbe potuto nemmeno immaginare i sentimenti di Giorgio.
Non sapeva come far sentire meglio il suo topolino.
Dopo minuti di silenzio interminabili, Alex si accucciò affianco al ragazzo castano e come solo lui sapeva fare iniziò a baciare la sua guancia ancora rossa, per poi passare alle labbra, con tutto l'amore che il suo cuore custodiva.
Giorgio si lasciò coccolare da Alex, avvolgendo le braccia attorno al collo di quest'ultimo.
A : "Ci sono io piccolo, ti proteggerò da tutti."
Alex sussurrò all'orecchio del castano con voce calda, tringendolo a se più forte che poteva.
Giorgio spinse dolcemente la testa contro il petto del suo ragazzo; si sentiva al sicuro tra le sue braccia.
G : "Alex.."
A : "Piccolo"
G : "Devo dirti una cosa .."
A : "Tipo che tua madre ti ha cacciato di casa?"
Disse Alex con in volto un'espressione a metà fra il dispiacere e la rabbia.
G : "Come fai a saperlo?"
A : "In vino Veritas, topolino!"
G : "L'ho detto ieri, vero ?"
Disse Giorgio portando la mano sugli occhi e muovendo due dita sulle palpebre.
A : "Eh già! Avresti potuto dirmelo prima, non ti avrei fatto bere e avremmo trovato una soluzione."
G : "Non volevo che avessi paranoie inutili"
A : "Beh, non ha funzionato. Ora usciamo e pensiamo a qualcosa."
Alex mise la gamba fuori dal letto e il suo piede fu invaso da un freddo congelante.
A : "Cazzo che freddo!"
Giorgio scoppiò a ridere.
Alex rise sotto i baffi; amava la risata del suo ragazzo, con quelle piccole fossette che trovavano spazio sul suo volto.
Si fece forza e mise i piedi sul pavimento.
Iniziò a camminare sulle punte per evitare il più possibile il contatto con il pavimento, che sembrava ghiacciato.
La visione agli occhi di Giorgio in quel momento era alquanto buffa.
Iniziò a ridere prendendo scherzosamente in giro il ragazzo sofferente, mentre lui era ancora steso nel letto al caldo.
Alex quando sentì il castano ridere della sua situazione, anche se per scherzo, tornò indietro e si buttó nel letto spaventando Giorgio.
G : "Cazzo che paura Alex ..."
A : "HAHAHA, ti do tre secondi per scappare..."
Disse Alex con voce molto più che inquietante.
Giorgio sgranò gli occhi, con un'espressione che diceva palesemente "sei serio?"
Quando il ragazzo iniziò a contare, Giorgio precipitò giù dal letto ed iniziò a correre per cercare un nascondiglio efficiente.
Quando il conto alla rovescia terminò, Alex si alzò dal letto ed emulando la voce di non si sa quale entità con la tonsillite, iniziò a vagare per tutta casa.
A : "Topolinooo, dove seiii?"
Giorgio si fece piccolo piccolo, infilandosi in un angolo tra il frigo e il lavello in cucina.
A : "Va bene, allora ti sfido! Se non ti trovo entro due minuti io farò una cosa per te, se invece ti trovo faremo un giochino!"
Alex alzò notevolmente la voce assicurandosi che Giorgio, ovunque sia, lo sentisse.
Il castano notò immediatamente il tono malizioso del suo ragazzo.
A : "Ma guarda chi c'è qui!"
Giorgio tirò un urlo che fece spaventare addirittura Alex.
Il ragazzo accucciato si portò una mano al petto per verificare il battito del suo cuore.
G : "Alex...vaffanculo!"
A : " Ti ho trovato topolino, i due minuti non sono passati"
Disse il ragazzo mordendosi il labbro.
G : "Va bene, che gioco vuoi fare"?
Alex fece alzare il castano e per mano lo portò sul retro dell'abitazione.
G : "Cosa facciamo qui ?"
Disse Giorgio con le braccia incrociate tra di loro per prendere calore.
A : "Giochiamo! Se qualcuno ti sente, perdi.."
Il castano era parecchio inquietato e non stava capendo veramente niente.
G : Ehm, va b- "
Giorgio non fece nemmeno in tempo a terminare la frase che si trovó con una guancia contro la parete.
Il corpo di Alex era attaccato al suo, mentre il ragazzo gli sussurrava all'orecchio:
A : "Ricorda, se urli, perdi."
Giorgio sentì il suo ragazzo portargli le mani contro la parete, bloccate da una delle sue.
Alex abbassò i boxer e il pantalone di Giorgio facendoli cadere al suolo.
Sbottonò i suoi jeans facendo fuoriuscire il suo membro e senza esitare lo infilò.
Giorgio sussultò, portando la fronte contro la parere e stringendo i denti.
A : "Sei pronto a giocare, piccolo?"
G : "S-sono pronto."
Alex non aspettò altro e iniziò a fare avanti e indietro con il bacino tenendo Giorgio fermo alla parete.
G : " C-cazzo..."
A : "Shh, non devi urlare"
Giorgio non riusciva a trattenere i gemiti; il suo ragazzo andava forse troppo veloce.
Alex prese con una mano il fianco del castano, continuando a sbattere violentemente.
Il ragazzo si avvicinò al collo del suo topolino bloccato e baciandolo disse:
A : "Dimmi che mi ami.."
G : "T-ti a-amo.."
Alex morse il collo di Giorgio e prese i suoi fianchi con entrambe le mani.
Il castano portò le mani dietro la schiena e il suo ragazzo le intrecciò con le sue.
G : "Ahh..."
A : "Non devi urlare!"
G : "È t-troppo forte.."
A : "Ti piace?"
G : "Non s-smettere..."

HEY GUYS ,TUTTO BENE ?
okay, questo capitolo mi piace molto ,hehehe.
spero piaccia anche a voi c:

Piccolo Grande Amore Where stories live. Discover now