Come puoi...

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I due si fermarono al primo bar che videro per la strada.
Giorgio era il classico ragazzo che aveva vergogna anche di chiedere un bicchiere d'acqua, invece Alex era più a suo agio con le persone.
Quando misero piede nel bar, una nuvola di fumo invase le loro narici e sfortunatamente, anche i loro polmoni.
A : "Pff, fumo passivo, ma non è meglio il vino?"
Disse Alex sventolando la mano avanti al viso per cercare di proteggersi un minimo da quella nuvola grigia.
G :" Non sarebbe meglio nessuno dei due ?"
Disse il castano dando una pacca sul braccio del suo ragazzo.
A : "Ho capito, devo farti bere"
G : "Scordatelo, non sono abituato, finirei sotto sopra in un attimo."
A : "Ci sarò io con te, non ti farò fare cazzate"
Disse il più audace alzandosi dalla sedia occupata in precedenza e andando ad ordinare la colazione.
A : "Buongiorno, due cornetti, un cappuccino e un caffè zuccherato, siamo seduti lì grazie"
Alex indicò il loro posto al barista e tornò accanto a Giorgio.
A : "Avanti, prendila come un Achievement di Minecraft, un traguardo."
Disse Alex al castano per spronarlo ad alcolizzarsi assieme a lui.
G :"Non lo so, ci devo pensare"
Disse il castano guardando il ragazzo nei suoi occhi cielo.
Non sapeva proprio resistere a quel celeste chiaro.
A : "Perfetto, allora stasera!"
Disse Alex bevendo il suo caffè strapieno di zucchero.
G : "Ahh e va bene. Ma stasera è domenica, davvero vuoi bere di domenica ?"
Chiese Giorgio sorseggiando il suo cappuccino caldo da vera signorina, con le maniche che coprivano le nocche delle sue mani.
A : "Topolino mio, l'alcol non vede ne tempo ne orari, imparalo!"
Disse Alex soddisfatto per l'approvazione del castano.
Quando Giorgio si ritirò a casa aveva un gran brutto presentimento.
Aprì la porta più delicatamente possibile, cercando di attirare il meno possibile l'attenzione di sua madre su di lui.
Ma sfortunatamente la donna, da brava pettegola, aveva un udito perfetto.
M : "Giorgino della mamma?"
Disse lei con tono che dire spocchioso era poco.
M : "Vieni qui in cucina, ti devo chiedere una cosa"
Il ragazzo riversò le braccia lungo il corpo nell'espressione della noia più assoluta.
G : "Cazzo.."
Borbottò il castano posando le chiavi sulla libreria.
Quando Giorgio si avvicinò alla donna, questa lo guardò con uno sguardo gelido.
Il castano non era abituato a questo sguardo da parte della madre; a dire il vero l'unico sguardo che ricordava di aver mai visto nel suo volto era quello della superficialità.
G :"Dimmi, cosa c'è?"
M : "Io posso essere davvero tante cose, ma non sono stupida Giorgio."
La donna si alterò notevolmente, tenendo in mano un lenzuolo che il ragazzo riconobbe subito.
Era il lenzuolo nel quale lui e Alex avevano dormito, quello in cui avevano fatto l'amore.
Giorgio sbiancò ricordandosi dei numerosi "residui" lasciati su quel lenzuolo.
G : "M-ma io lo avevo messo a lavare.."
M : "E io ti ripeto che non sono stupida, ora dimmi la verità, lo stress non fa bene alla pelle!"
Giorgio cercava nella sua mente ogni modo possibile per uscire da quella situazione disastrosa e imbarazzante.
G :"Vedi, ehm...ieri sera eravamo molto raffreddati e forse abbiamo starnutito sul lenzuolo, scusa."
Il sudore freddo scendeva dalle tempie del ragazzo come una cascata, mentre il suo tic alla gamba aveva ripreso a vivere.
M : "Basta! Mi sono stancata! Dimmi la verità oppure quel coso che usi per giocare scompare dalla tua vista!"
Giorgio abbasso gli occhi e li piantò sul pavimento.
G : "Cosa devo dirti...io e lui...st-stiamo insieme.."
La madre del ragazzo diventò bianca in viso.
La sua espressione non aveva un significato preciso; l'unica cosa che Giorgio riusciva a scrutare negli occhi di sua madre era il disgusto.
Ma come poteva ?
Era suo figlio, suo figlio!
Giorgio rimase in silenzio, mentre sua madre si toccava la fronte con due dita facendo un movimento circolare con esse.
M : "Quindi tu saresti ...gay..?"
Dalle labbra della donna quella parola uscì accompagnata da un tono di ribrezzo, di vergogna...
Giorgio si limitò a scuotere il campo in segno di affermazione, continuando a fissare in basso.
La madre portò la mano sulla bocca ed emise un lieve urlo.
G : "Alla fine.."
Iniziò a parlare il castano :
G : "Alla fine cosa ti importa ? Non ci sei mai e quando ci sei l'ultima cosa che fai è la madre"
Silenzio tombale.
Dopo poco, un rumore stridulo risuonò ricomprendo l'intera cucina, mentre la guancia di Giorgio diventava sempre più rossa.
Il ragazzo si portò una mano sul volto, cercando di trattenere le lacrime il più possibile.
Lo schiaffo datogli dalla madre era stato totalmente indifferente per lui.
Ma lo sguardo della donna rimase impresso nella mente di Giorgio, come una gomma sotto la scarpa.
M : "Esci da questa casa."
Giorgio non alzò neppure lo sguardo verso la donna, si diresse verso l'uscita e senza lasciare nemmeno un segno, lasciò l'abitazione.
Iniziò a vagare per la città, cercando nella sua mente i pensieri più belli che aveva, per sovrastare quelli brutti.
Alex.
Lui era il suo pensiero più bello.
Avrebbe dovuto dirglielo ?
E se poi avesse iniziato a farsi paranoie ?
Il castano decise di tenere questo argomento per se, almeno fino a quando non avrebbe trovato il modo di digli che sua madre lo aveva cacciato, per un periodo indeterminato, di casa.
Giorgio era stralunato: davvero sua madre aveva fatto questo ?
Dopo tutto quello che avevano passato ?
Il ragazzo cercava di giustificare sua madre ed il suo comportamento, ma la sua mente non portava a nessuna soluzione.

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