CONTRA SPEM

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Jungkook avrebbe dovuto smettere di sorprendersi ogni volta che lo vedeva entrare da quella fottuta porta, ma il suo corpo parlava più chiaramente di quanto avesse mai fatto la sua bocca.

«Jungkook.» Taehyung lanciò il borsone a terra e ignorò lo sguardo scettico e forzatamente ripugnato che gli rivolse il ragazzo dai capelli corvini, sul suo volto si specchiava quella sensazione di panico che gli impediva di badare a questioni meno importanti. «Devi ascoltarmi. Ho saputo che—»

«Non me ne frega un cazzo,» Jungkook sbatté la porta dell'armadietto e si passò una mano tra i capelli, obbligando il proprio corpo a superare il pugile. Aveva finito con le moine e le preghiere, doveva porre un punto a quella patetica fase sentimentale che aveva attraversato la sua vita.

Lo scontro che avrebbe visto loro due come protagonisti sarebbe stata la battuta d'arresto definitiva a quella piccola deformazione dolorosa della sua personalità.

«Ho sentito che oggi tu e Jin vi scontrerete.»

Jungkook si girò a guardarlo con gli occhi spalancati. Il volto di Taehyung era sinceramente stravolto dal terrore, in nessuna occasione lo aveva visto così spaventato.

«Che cosa?»

«Ne stavano parlando gli uomini di Jimin, li ho sentiti mentre arrivavo.» La sorpresa era così intensa che Jungkook non si accorse delle mani di Taehyung striscianti sulle sue braccia, determinate a non lasciarlo uscire dagli spogliatoi.

«Io... Jimin mi aveva detto altro.» Lui e Jimin si erano accordati per quello, gli aveva dato la sua parola.

Taehyung aggrottò la fronte. «Che cosa...? Non fa niente, non abbiamo tempo per parlarne. Devi fingere di stare male e saltare l'incontro.»

Il caos non fece altro che diramarsi ulteriormente nella sua espressione. «Sei impazzito?» Lo chiese con voce stridula, confusa, incapace di leggere fra le righe.

«Seokjin non è come me o come te, Jungkook. Lui ci vuole bene, ci vuole bene davvero, ma lui ama Jimin e non lo deluderebbe mai.»

Le labbra di Jungkook si ritrovarono impossibilitate ad articolare una parola. «Ama?» Fu l'unica cosa che riuscì a dire. «Sei impazzito?» Ritenne la domanda lecita, perché immaginarsi Seokjin e Jimin insieme era letteralmente impossibile.

«Perché dovrei mettermi a scherzare proprio adesso? Io, che non scherzo mai?!» Taehyung gli afferrò il volto tra le mani, costringendolo a guardarlo negli occhi. Jungkook era talmente sconvolto da non provare nemmeno a districarsi da quella presa. «Ti farà male, molto male. Jin non si trattiene quando sa che Jimin sarà lì per premiarlo.»

«Premiarlo...» Jungkook percepì la bile risalirgli nella trachea. «Non mi starai dicendo che...»

«Non lo so se lo premia in quel modo, Jungkook, onestamente non me ne frega un cazzo!» Persino la voce bassa di Taehyung stava raggiungendo note acute inimmaginabili. «Ti sto chiedendo di ritirarti. Non ufficialmente. Fingi di star male, non lo so, posso spaccarti il naso.»

Quelle parole fecero rinsavire Jungkook, i cui occhi smisero di proiettare scene agghiaccianti ritraenti Seokjin e Jimin e si incollarono al volto di Taehyung. Con un balzo fu libero dalle sue mani. «Ritirarmi sarà l'ultima cosa che faccio, Taehyung.»

«Oh, andiamo!» Il biondo aggrottò la fronte, incrociando le braccia al petto. «Non è un dispetto che fai a me, ma a te stesso. Lo dico per la tua salvaguardia personale.»

«Pensi che io ne abbia una?»

«A questo punto penso che tu sia solo un coglione, Jungkook.»

LA LEGGE DEL PIÙ FORTE // vkookWhere stories live. Discover now