3. Colpo di fulmine

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Giovedì pomeriggio, 15:30.
Hyunjin era steso sul divano a guardare la sua serie TV preferita, Changbin a lavoro, e Chungha riposava accanto a lui.

Poteva essere una splendida giornata, ma un pensiero continuava a gironzolare nella mente del castano: il corso di cucina di quella sera.

In più, l'idea che quello sconosciuto potesse essere una persona alquanto sospetta, non l'aveva ancora abbandonato.

Quella inquieta sensazione che provava da quando al locale aveva sentito la voce dello strano ragazzo che, tra meno di tre ore, avrebbe dovuto incontrare, si era piazzata sul suo stomaco come un macigno.

Basta Hyunjin, datti un contegno! Non è nemmeno detto che fosse lui, in fondo Binnie non ha riconosciuto né lui, né la voce...

Con questo tentativo di autoconvincersi, Hyunjin si decise a spegnere il televisore e cominciò a prepararsi... Ben due ore in anticipo rispetto all'orario di inizio delle lezioni di cucina.
Spostò con delicatezza la testa di Chungha, che dormiva beata sulle sue gambe, la coprì con una coperta e si diresse verso la sua camera.

"Bastardo, ero comoda"

Biascicò assonnata la maggiore.

"Stronza, anziché ringraziarmi... Comunque mi preparo ed esco"
"Va' al diavolo Jinnie"

Che abbia il ciclo?

"No, non ho il ciclo se te lo stai chiedendo, ho solo avuto una brutta nottata al lavoro"

Gli rispose la mora, leggendogli nel pensiero.

A volte infatti, capitava che qualche cliente ubriaco importunasse lei o Sunmi, e allora, tornata a casa, la più grande voleva starsene in disparte a sbollire la rabbia e la stanchezza della nottata.

Il minore non le badò, sapeva che quando accadeva doveva semplicemente lasciarla riposare.

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"Ci siamo... E pensare che ho anche saltato palestra per venire in questo lugubre condominio... Scommetto che pullula di universitari squattrinati"

Disse ad alta voce il ragazzo, osservando il palazzo che si erigeva di fronte a lui.

"Ora che faccio? Sono soltanto le 16:30, il corso è alle 17..."

Proprio in quell'istante, la voce che lo stava tormentando da giorni, urlò squillante da una qualche finestra del condominio.

"Eddai perché non possoooo~!?"

È luiiiiii!! Stavolta lo becco!

Hyunjin premette l'indice sulla targhetta con scritto 'Kim S.', e, non appena il portone emise un leggero click, venne posseduto dallo spirito di Usain Bolt.

Cominciò a correre a più non posso per le scale, ignorando l'ascensore e il casino proveniente dall'appartamento numero 3.

Giunto senza fiato al quinto piano, non citofonò nemmeno, spalancò la porta della presunta casa di Seungmin e gridò a squarciagola: "Eccotiiiiiiii!"

Un ragazzetto dai capelli rossi e con un paio di occhiali neri sul naso, lo guardò con aria interrogativa.

"Prego?"

Cazzo, la voce è diversa, completamentamente diversa!! Eppure sul citofono c'è scritto Kim Seungmin! Ma aspetta un attimo... Questo qui sarebbe Seungmin? È bellissimo!

Il cuore del castano fece un enorme balzo.
Nella sua testa, già si vedeva accoccolato sul divano, le sue mani tra i capelli rossi del ragazzo che aveva davanti.
Ora stavano scegliendo dove trascorrere le vacanze estive.
Ed eccoli di nuovo ad un bar a mangiare un'unica coppa gelato con due cucchiaini.

"Stai bene?"

Seungmin si avvicinò a Hyunjin, e vedendolo disorientato, gli poggiò una mano sull'avambraccio, rivolgendogli un sorriso preoccupato, ma dolcissimo.

"S-sì, scusami... Sei Kim Seungmin?"
"Beh, sì, il nome sul citofono non mente"

Hyunjin si sentì avvampare a quel contatto, ma cercò comunque di fare finta di nulla e di tenere un atteggiamento decoroso, anche se il boom boom nel suo petto, stava iniziando a dargli addirittura fastidio.

"Sono Hyunjin, sono iscritto al tuo corso di cucina"
"Mi fa piacere, Hyunjin! Io sono Seungmin, ma questo già lo sai"

Disse il più basso tra i due e gli porse la mano che Hyunjin, non perse tempo a stringere.

"Sei in anticipo, il corso inizia tra una ventina di minuti. Prego, accomodati pure"
"Oh, non volevo essere invadente, è che mi trovavo già da queste parti, perciò ho pensato... Hey, perché non passare a salutare lo chef?"

Il rosso rise, stringendo leggermente la mano sul braccio del castano, causandogli un enorme scompiglio sia nel cuore, che nella testa.

"Posso chiederti come mai sei entrato in quel modo irruento in casa mia?"

Il tono di Seungmin era cambiato, ma Hyunjin non ci fece caso, dato che era completamente assuefatto dal profumo che emanavano i suoi capelli rossi e dai suoi occhioni marroni protetti dagli occhiali carini che indossava, i quali lo facevano assomigliare più che ad un universitario, ad un liceale del primo anno.

"Ehm, è una storia buffa, te la racconterò più in là"

Scherzò il più alto, giocherellando con le sue dita.

Le prima signore iniziarono ad arrivare, e Hyunjin, volendo essere sicuro di poter guardare Seungmin da vicino, occupò il primo posto in prima fila.

Vecchie megere, una bellezza così delicata deve essere mia e solo mia!

"Bene, sono le 17, possiamo incominciare! Salve a tutti, io sono Kim Seungmin e oltre ad essere uno studente universitario, a partire da oggi sarò il vostro insegnante di cucina! Non temete, questo è un corso per principianti, perciò ci andrò leggero con voi!"

Le signore ridacchiarono, intenerite dal tentativo di rompere il ghiaccio del ragazzo, mentre Hyunjin, ammaliato dalla sua voce dolce e dal suo aspetto molto innocente, rimase senza parole.

"Detto questo, diamoci da fare!"

Il rosso fece sbucare da sotto un bancone, una bacinella.

"Ecco qui un impasto salato! Ebbene sì, nella prima lezione di oggi, impareremo come fare la pizza fatta in casa!"

Seungmin si rimboccò le maniche, tolse l'impasto dalla ciotola e iniziò ad affondarci le mani.

Eh sì, è proprio un bel bocconcino! Avanti Seungmin, fammi vedere come impasti quella pizza!

A FIREPROOF love 🔥~ SungjinWhere stories live. Discover now