12. Rimpatriata

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"Sono sottopressione e mi sudano le mani. Mi sento come se dovessi presentare la fidanzatina ai miei genitori"
"Beh, in un certo senso è così"

Hyunjin, dopo essere sceso dal taxi, si precipitò all'interno del locale, raggiungendo i suoi due coinquilini che già si trovavano al loro solito tavolo, quello tondo, accanto alla ringhiera.
Il ragazzo adorava La Terrazza, lo faceva sentire qualcuno di importante e il fatto che il proprietario fosse un amico di un'amica di Chungha e che quindi fosse in grado di tenergli -quasi sempre- un posto per loro, alimentava quella sensazione di importanza.

"Su, su, se piace a Hyunjin deve essere per forza un bravo ragazzo! Ma secondo me non è di questo che ti devi preoccupare"
"Cioè?"
"Si dal il caso che io sia riuscita ad invitare lui"
"Nah, non ci credo"
"Oh, tempismo perfetto"
La morettina indicò qualcuno alle sue spalle, e dopo aver fatto cenno al castano di voltarsi, sussurrò all'orecchio di Changbin "È ora dello spettacolo"

Un ragazzetto, con indosso una camicia stropicciata e un cappellino bianco con la visiera al contrario, si stava facendo spazio tra la folla che, come uno stormo di avvoltoi affamati, si era lanciata a capofitto al bancone del bar che offriva il solito aperitivo a buffet.

Dopo qualche tentativo visivo di adocchiare i suoi amici, il biondo, riconobbe Hyunjin, che non appena il suo amico spalancò gli occhi e alzò la mano per farsi notare, scattò in piedi.

"TU!? CHE DIAVOLO CI FAI QUI?"
"BRUTTO FIGLIO DI UNA BUONA DONNA, PENSAVI DAVVERO CHE MI SAREI PERSO L'APERITIVO IN TUO ONORE???"
"SEI UN COGLIONE!"

I due si abbracciarono forte e si scambiarono pacche cameratesche sulle spalle, poi fu il turno dei saluti per Changbin e Chungha, rispettivamente una stretta di mano amichevole al primo e un bacio sulla guancia alla seconda.

"Come hai fatto a portare qui il suo culo da Incheon?"
"Gli ho semplicemente detto che avevi trovato un lavoro e una nuova fiamma"

Hyunjin, a metà tra l'essere scocciato e in ansia per cosa avrebbe fatto il suo amico, con una mano si massaggiò la fronte.

"Oddio no"
"Oddio sì! Amico, avrei voluto saperlo da te, non dalla tua coinquilina figa che purtroppo non è interessata alle zucchine"
"Se anche fossi interessata alle zucchine, non lo sarei comunque a quelle dei poppanti, nel caso non te ne fossi accorto Han, puzzi ancora di latte"

Alla battuta della ragazza, scoppiarono tutti a ridere.
Erano trascorsi mesi dall'ultima volta in cui loro quattro, avevano avuto occasione di vedersi e scherzare spensieratamente.
Han Jisung, era un altro amico di liceo di Hyunjin.
Si erano conosciuti per caso in una caffetteria vicino la scuola e, grazie ad una bustina di zucchero cascata dal vassoio del castano, avevano cominciato a chiacchierare e da lì, scoprirono non solo di frequentare lo stesso istituto, ma qualche tempo dopo, di essere come cane e gatto, anche se, nel bene o nel male, tornavano sempre l'uno tra le braccia dell'altro.

"Si può sapere esattamente che ti è passato per la testa per venire alla Terrazza conciato così? Ti potrebbero tranquillamente scambiare per un rapper uscito dalle scuole medie. E poi perché sei biondo?"
"Il biondo fa molto bad boy... comunque ero già in giro, ringrazia che sia venuto, scemonjin"
"Kim Seungmin all'ingresso"

Changbin richiamò la loro attenzione e per far capire loro dove si trovasse, puntò il dito verso una chioma rossa tirata all'indietro.

"O cazzo, sono agitato, non credo di farcela"

Jisung prese in mano la situazione e, alzando il viso di Hyunjin dal mento, lo obbligò a guardarlo negli occhi.

"Ricordi quando hai dovuto invitare la più popolare della scuola alla festa di fine anno?"
"Come scordarselo"
"Ricordi come è andata a finire?"
"Di merda, le ho vomitato sul vestito"
"E poi hai incontrato Donghyuck, il tuo primo fidanzato... Quello che voglio dire è, sei Hwang Hyunjin, anche se dovesse iniziare male, la fortuna è sempre dalla tua, perciò non farti paranoie inutili e goditi il momento ok?"

Il castano fece un bel respiro e sorridendo, commentò il gesto del suo amico.
"Come ai vecchi tempi eh?"
"Già, ora presentaci il tuo Gordon Ramsay"

Seungmin, camicia bianca infilata in un paio di pantaloni neri, stretti da una piccola cintura, fece il suo ingresso trionfale, accompagnato da Hyunjin, che, cercando di trattenere l'enorme sorriso che spingeva gli angoli della sua bocca verso l'alto, si alzò di nuovo per presentare il nuovo arrivato.

"Ragazzi, lui è Kim Seungmin, lo studente universitario che tiene il corso di cucina che frequento. Seungmin, loro sono Changbin, Chungha e Jisung"
"Ci siamo già incontrati noi"
Disse il rosso al moro, per poi stringere la mano alla ragazza sorridente e al ragazzo, decisamente fuori luogo per quel locale.

"Tu Hyunjin che fai? Non mi saluti con un bacio come ieri?"

Seungmin amava provocare, e non aveva scordato il bacetto che Hyunjin gli aveva dato sulla guancia il giorno prima.

"Ehm-"
"Seungmin! Vieni siediti, ora che ci siamo tutti direi che possiamo dichiarare questa festicciola iniziata!"
Jisung, come sempre, intervenne per salvare le chiappe al suo amico, seguito da Changbin che fermò subito un cameriere per ordinare il primo giro.

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"Inizio domani"
"Wow, Jinnie, non l'avrei mai detto"
"Credo che nessuno l'avrebbe mai lontanamente pensato"

Tutti risero, tutti tranne Hyunjin, che incrociando le braccia mise il broncio, cosa, che attirò l'attenzione di Seungmin.
Aveva notato che, in compagnia dei suoi amici, senza che se ne accorgesse, tirava fuori il suo lato infantile e più spontaneo.
Pensò che aveva fatto davvero bene ad accettare il suo invito, altrimenti, non avrebbe potuto scoprire anche questa sua sfaccettatura.
A differenza di quanto avesse creduto, non si sentiva affatto fuori luogo, ma anzi, tutti avevano fatto in modo di farlo sentire parte del gruppo, e lo stesso Hyunjin, aveva premura di inserirlo in ogni discorso.

"Jisung, posso farti una domanda?"
"Dimmi pure chef"
"Come mai i capelli biondi?"
"Crede facciano molto bad boy..."
"Ti stanno molto bene, mi piacciono"
"Hey, grazie amico! Tu mi piaci, sei approvato"

Jisung appoggiò il braccio sullo schienale della sedia di Seungmin, che gli sorrise sincero.
Se da una parte c'erano il biondino e il rosso che sembravano essere amici di vecchia data, dall'altra, il castano, stava architettando un piano che prevedeva un paio di guanti usa e getta e una tinta biondo chiaro.

A FIREPROOF love 🔥~ SungjinWhere stories live. Discover now