15. Rivincita

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Il giorno seguente, Hyunjin, con ancora il suo cappellino in testa, si era recato al lavoro.

"Che muso lungo, giornata nera?"
"Non è la giornata di oggi che vorrei dimenticare"

Triste e affranto, si cambiò le scarpe e le ripose nel suo armadietto.

La sera precedente dopo essere rientrato dal corso di cucina, appena aprì la porta di casa, si fiondò sul suo migliore amico, in lacrime.
Gli raccontò di cosa avesse fatto 'quello schifoso bastardo' e di come l'avesse usato per i suoi 'porci comodi'.

Data la situazione, Changbin decise di fare uno strappo alla regola, così fece una scappata al conbini sotto casa e acquistò tutte le schifezze preferite di Hyunjin e una volta rientrato, si sedettero davanti alla tv, su un vassoio una birra e delle patatine.

Chungha rincasò verso le 22:30 e, notando il più piccolo spalmato sulle gambe del maggiore, capì al volo, perciò, senza dire una parola, corse a sdraiarsi vicino a loro.
Quando Hyunjin cercava in quel modo attenzione e coccole era perché qualcosa di importante l'aveva scosso e, visto che quel giorno, non solo c'era stato il suo primo turno di lavoro, ma anche il corso di cucina, dedusse che la causa fosse per forza una delle due.
Aspettò per circa una ventina di minuti che lui fosse pronto a parlarne e finalmente, raccontò tutto anche a lei.

"C'entra il corso nel mio palazzo?"
"Eh? E tu che ne sai?"
"Non sono affari miei, ma ti ho sentito piangere per le scale"

Non poteva negare l'evidenza, così vuotò il sacco anche col suo nuovo collega.
Minho gli trasmetteva fiducia, sentiva di potersi fidare, in fondo, il giorno prima gli aveva praticamente confessato di essere gay e lui, oltre a non aver fatto un piega, gli aveva risposto in totale tranquillità, di essere bisessuale.

"Seungmin... Mi piace. Mi sono già dichiarato e lui mi ha detto di non piacergli, anche se a volte mi sembra sia interessa a me, dal modo in cui mi guarda. Poi, l'altra sera per festeggiare questo lavoro, siamo usciti insieme con alcuni amici e ha fatto un complimento riguardo i capelli biondi ad uno di loro... Così io... Ho convinto proprio quel biondino a farmi la tinta... Solo che..."

Hyunjin, si tolse il berretto, rivelando il disastro che Jisung aveva combinato.

"Cazzo, ora capisco il cappello. Tesoro, bisogna darti una sistemata"
"Non ho mica finito! Ieri, alla fine del corso, mi ha baciato"
"Ti ha baciato???"
"Sì, ma solo per farmi abbassare la guardia e levarmi il cappello"
"Non ci credo! Che stronzo"
"Lo so! Nonostante questo a me lui piace tutt'ora... Però voglio fargliela pagare!"

Minho gli sorrise malizioso e gli passò le dita tra un ciuffo di capelli.

"Ti fidi di me?"
"Sennò non avrei raccontato la mia vita ad un ragazzo incontrato da due giorni"
"Bene, allora, devi sapere che il blu sulla mia splendida chioma, sono stato io a farlo! Domani è sabato e non dobbiamo lavorare, perciò procurati una tinta corvina, nero pece! Copriremo l'orticello che hai su quella tua testolina!"
"Dici sul serio???"
"Assolutamente! Ora, rimettiti il cappello, abbiamo ospiti"

Il blu si sistemò il grembiule e andò ad accogliere il cliente, mentre Hyunjin, avrebbe voluto battere le mani, urlecchiare esaltato, ma tutto ciò che potè fare, fu schiarirsi la voce e raggiungere il suo collega, aiutandolo a sollevare una pianta grassa per la signora appena entrata.

___

"Che ve ne pare??"
"Devo dire che ero scettica, ma tu, Lee Minho, sei un mago del colore!"

Chungha, osservò il lavoro concluso del parrucchiere improvvisato e scappò a lavoro.

"La boss ha approvato, su apri gli occhi e dimmi che te ne pare"

Hyunjin, in piedi di fronte allo specchio all'ingresso, lentamente e con un po'di timore, fece come ordinato.

"O cazzo"

Si voltò verso Minho, per poi tornare sulla sua immagine riflessa.

"Sono bellissimo"
"Lo sei!"

Rimase con la bocca spalancata a contemplarsi.
Si mise in posa più e più volte, si toccò ogni centimetro dei suoi capelli tenendo gli occhi incollati su di sé.

"Direi che stasera offri tu"
"Stasera??? Minho, dovrò offrirti da qui per il resto della mia vita"
"Esagerato! Mi basta un panino!"

Il moro corse ad abbracciarlo, lasciandosi andare a gridolini striduli, gesticolando come suo solito.

"Ora, non ti resta che aspettare giovedì!"

E quel giovedì non tardò ad arrivare, un po' grazie alla compagnia di Minho e un po' grazie alle chiamate insistenti di Han, che imperterrito, dal giorno del disastro, ad intervalli di tre ore, non mancò di chiedere scusa a Hyunjin che alla fine, stremato, decise di perdonarlo, anche se in realtà, l'aveva già fatto.

"Sono quasi le 17, sei pronto alla tua rivincita?"
"Certo!! Sono carico, sono il leone dalla nera criniera pronto ad azzannare la gazzella dal manto rosso, sì, sono io il re della savana! Però... Ti spiace accompagnarmi fino al suo appartamento?"

Il maggiore scoppiò in una fragorosa risata, afferrò la sua mano e ancora divertito per la scena a cui avesse appena assistito, sospirò.

"Andiamo re della savana!"

I due arrivarono di fronte alla casa di Seungmin e dopo un lungo respiro, proprio quando Hyunjin fosse in procinto di citofonare, Seungmin, con in mano un barattolo di sugo, aprì la porta.

Il rosso, non salutò nemmeno, guardò le mani dei ragazzi ancora intrecciate e con un sorriso più falso di una leggenda metropolitana, appoggiò la mano libera alla maniglia.

"Ciao, Minho che ci fai qui con Hyunjin?"
"Ciao Seungmin! Niente, l'ho accompagnato al tuo corso"
"Aggià, ora lavorate assieme no?"
"Sì beh, non solo, siamo diventati ottimi amici! Lui è una persona fantastica, mi fa morire"
"Vero, ha solo qualche piccolo difetto, ad esempio la sua cucina e il fidarsi troppo degli estranei"

Hyunjin che fino a quel momento era rimasto muto ad osservare quel dialogo di botta e risposta, tornò in sé, aprì la bocca per parlare, ma Minho fu più veloce di lui.

"Eh sì, quel lato è da migliorare, ecco perché da oggi frequenterò anche io il tuo corso, almeno lo aiuterò a non fidarsi più delle persone sbagliate"
"Non puoi"
"E perché?"
"Il corso è già avviato, e non hai un modulo di iscrizione"

Finalmente il moro intervenne.

"Ma la signora Choi non viene più da un pezzo, Minho potrebbe semplicemente prendere il suo posto"
"Giusto, i soldi te li posso dare tranquillamente più tardi, sai dove abito"

Seungmin, socchiuse gli occhi e strinse i denti.
Dopo l'ennesima occhiata alle loro mani, si diresse verso l'appartamento di Chan.

"Va bene, Minho, benvenuto. Andate ad accomodarvi, io devo portare questo a Chan"

I due si sorrisero e complici, entrarono in casa.
Hyunjin si posizionò al suo solito posto, Minho, accanto a lui.

Attenzione, al corso di questa sera, si prevedono fuoco e fiamme!

A FIREPROOF love 🔥~ SungjinWhere stories live. Discover now