14-Sherlock

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Il mio piano era semplice, sfruttare le doti da ladro di Arsène e gli addestramenti di Irene per creare un effetto sorpresa tale da riuscire a salvare gli ostaggi e magari far scappare i boemi.

Arrivati davanti a loro con un leggero ritardo per le paure di Lupin, mi ero ormai convinto che il mio piano fosse quello giusto.

Subito ci controllarono e trovarono le pistole mia e di Irene, ma non si accorsero di quella che teneva dentro la tasca della divisa che sarebbe destinata alla madre, dato che anche lei sapeva sparare. Passando ad Arsène non trovò niente e stranito se ne andò senza accorgersi che le nostre pistole non le aveva più. Seguì tutto con lo sguardo e sorrisi nel vedere che, nonostante le sue paure, il francese ce l'aveva fatta.

"Che cosa vuoi da noi?" chiese Irene seguendo il piano.

"Lo sai benissimo, principessa Maria!" rispose l'uomo incappucciato in inglese con un pesante accento boemo.

Quello accanto al capo fece un cenno con la testa e tutti ci puntarono i fucili contro.

Provai a prendere le pistole dentro alla sua tasca ma tentennai un po' temendo di toccare dove non devo. Sentii lei spazientirmi e dire ai ribelli:

"Non riuscirete così facilmente!" disse convinta, estrasse la pistola e ne lanciò una a me che sparai per primo al più vicino a me.

Mi girai verso gli altri ma erano già andati a nascondersi.

Mi misi dietro a delle casse di merci dove avevo un buon punto di riparo e per mirare.

Arsène scivolò velocemente verso le tre persone imbavagliate e riuscì a liberare la madre di Irene ed il suo accompagnatore di quella sera al teatro. Quando andò a liberare suo padre, il loro capo si avvicinò piano a lui e lo colpì alla testa con la pistola. Cadde in acqua a peso morto. Io e Irene ci guardammo, lei lanciò la sua seconda pistola alla madre e corse verso l'acqua. Uscii anch'io dal mio nascondiglio e la coprì dagli spari. Si tuffò in acqua e recuperò il nostro amico, allungai la mano verso di lei per farla risalire ma uno dei ribelli mi colpì nel braccio sinistro e soffocai un grido. Sophie lo uccise, gli altri scapparono con Theophraste Lupin ed io tirai su Irene senza problema.

"Come stai? Ti esce tanto sangue?" mi chiese la mia amica preoccupata.

"No tranquilla, la pallottola è ancora dentro." risposi velocemente cercando di non pensare al dolore.

Guardai Lupin con una tempia grondante di sangue e completamente bagnato fradicio.

"Dobbiamo tornare a casa." disse la donna aiutando la figlia con il vestito bagnato.

"E Max?" chiese lei?

"Lui è scappato, meglio così." rispose seccata. Prese sua figlia per mano e la strattonò via a passo spedito.

Io, nonostante fossi ferito, caricai il mio amico francese sulla schiena e le seguì come mi fece segno Irene.

𝖀𝖓 𝖆𝖒𝖔𝖗𝖊 𝖒𝖔𝖗𝖙𝖆𝖑𝖊 - 𝓢𝓱𝓮𝓻𝓵𝓸𝓬𝓴, 𝓛𝓾𝓹𝓲𝓷 𝓮 𝓘𝓸Where stories live. Discover now