Capitolo 11: Il Bacio

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●Thinking out Loud - Ed Sheeran
●Moonlight - Ariana Grande
●Carry You - Ruelle ft Fleurie

"We had the stars
You and I
and this is given only once"

Alla fine la ebbe vinta Louis. Aveva insistito per trovare qualcosa da fare durante le mattine in cui il riccio non sarebbe stato a casa, per via dell'Università o per i pochi turni alla caffetteria dell'Accademia. L'istituto offriva infatti lavoretti occasionali per i ragazzi disponibili, in modo che potessero portarsi anche qualcosa a casa di soldi oltre ad un immenso carico di lavoro. Perciò Harry quel pomeriggio decise di accompagnarlo in giro, in cerca di una qualsiasi cosa che potesse catturare la sua attenzione e che naturalmente non fosse troppo costosa. Pensandoci Louis non aveva nemmeno un telefono, ma quando Harry gli aveva spiegato a cosa servisse, il liscio aveva sorriso e con la sua tipica leggerezza aveva scrollato e le spalle dicendo
<<Non credo possa servirmi un mezzo di comunicazione quando non devo comunicare con nessuno>>.
Il riccio non aveva insistito oltre.

Quel pomeriggio non era proprio soleggiato. Le nuvole di marzo lasciavano poco spazio al calore dei raggi giallastri, avvolgendo ogni cosa di uno strano filtro grigio, nostalgico. Harry si strinse nel suo cappotto quando una folata di vento gli colpì il volto. Quegli sbalzi di temperatura non li avrebbe mai apprezzati. I negozi erano aperti, ma erano davvero poche le persone che passeggiavano nel marciapiede tantomeno quelle interessate a fare compere. Occhi verdi non potè non notare quanto tutti fossero seri, sicuri, diretti verso una meta a lui sconosciuta. Sembrava quasi che quel grigiore del cielo coinvolgesse anche l'umore della maggior parte di quella gente. Si voltò al suo fianco trovando il più basso sorridente e beato. Passeggiava dondolando le sue braccia, con fare spensierato. Quasi come se si trovasse sotto una parte di cielo diversa, dove solo il sole e l'azzurro potevano raggiungerlo. Non si accorse di aver cominciato a sorridere solo guardandolo. La sua pelle bronzea che veniva carezzata dai suoi occhi verdi appariva morbida e intoccabile, troppo bella per essere vera.

Troppo bella per essere vera.

Harry abbassò lo sguardo sulle sue mani, ficcate nel cappotto. Aveva pensato questa definizione così spesso da quando lo aveva visto per la prima volta. Ogni cosa che lo riguardava sembrava troppo semplicemente per essere. Lasciò scivolare una mano fuori dal calore del tessuto lasciandola libera lungo il fianco. Le sue dita vennero sfiorate dalla brezza fredda, finché un calore familiare intrecciò le dita con le sue. Louis incontrò il suo sguardo e aumentò l'intensità del suo sorriso, facendo comparire le tipiche rughette attorno ai suoi occhi. I suoi anelli freddi contrastavano con la pelle liscia e calda del più piccolo, ma questo non sembrò importare a nessuno dei due. Fu in quel momento, che ritornando a volgere l'attenzione in modo parziale sulla strada che capì dove doveva andare.
Si fermò di colpo, facendo quasi cadere Louis dallo strattone che per errore gli dette. Non ebbe tempo di scusarsi, virò a destra dentro un vicolo quasi abbandonato, se non per un bar quasi vuoto.

<<Dove stiamo andando?>> chiese allora Louis, corrucciato dalla confusione.

<<Fidati>> sussurrò Harry, concentrato nel ricordare la strada da percorrere. Girò un altro paio di vie a passo veloce prima di fermarsi di nuovo di botto. Questa volta il liscio gli finì di sopra, sbattendo sulla sua schiena. La sua statura era differente dal riccio anche per la lunghezza delle gambe e sicuramente per lui non era stata una "camminata veloce", ma più una corsa. Si scostò imbarazzato e Harry gli sorrise.

<<Scusa, dimenticavo che per te è difficoltoso stare al mio passo>> ridacchiò. Una nuova scintilla nei suoi occhi pieni di vita. Per la prima volta, pensò Louis, lo vedo vivo. Ma quando si voltò per guardare dove Harry lo avesse portato rimase interdetto.

𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐧𝐝  𝐓𝐡𝐞 𝐏𝐚𝐢𝐧𝐭𝐢𝐧𝐠// LARRY STYLINSON Where stories live. Discover now