CALORE

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Guardò la ragazza con un ghigno irrimediabile in volto, la stava bruciando con lo sguardo

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Guardò la ragazza con un ghigno irrimediabile in volto, la stava bruciando con lo sguardo. Quella pelle femminile, morbida come carne di un coniglio, era tutta del demone. Nel calore, la gelosia si faceva sentire a grande voce. Era davvero tremendo, non riusciva ad essere cauto, rozzo e violento. Diventava volgare e più pervertito del solito, ma quella era la sua natura madre, non ci poteva fare nulla. La fece sbattere contro le pareti della casa, nascosta nella boscaglia. Iniziò ad annusarle il collo, stuzzicando la propria erezione con quel bel profumo. Era ormai una droga, che lo faceva sfuriare da ogni pensiero.

-Sono così da sta mattina- ghignò, affrontando i denti nella morbida pelle del collo. Rivoli di sangue caddero giù copiosi, facendola gemere dal dolore. Gli occhi del demone, erano appannati dalla lussuria, che non gli facevano vedere chiaramente. Al momento, avrebbe fatto le cose più folli, che potessero esistere sul pianeta. Abbassò la testa, con tutto il corpo, verso la femminilità della ragazza, coperta da una gonna nera. Addentrò il capo sotto il tessuto, mordendo la pelle da sopra il tessuto degli slip. La ragazza sussultò, sentendo l'umida lingua esplorale le pareti intime. La ragazza continuò a gemere, stringendo le ciocche di capelli corvine, spingendolo più in profondità. La lingua, diventò più calda, grazie al potere del ragazzo, che la provocava.

Massaggiò per poco, prima di rialzarsi e baciarla. Guardò giù verso il cavallo dei pantaloni, dove Dabi si sentiva sempre più stretto. Un ghigno si dipinse sul volto, porgendole brividi che le percorrevano la schiena, come insetti sulle foglie. La calda mano demoniaca, iniziò a massaggiare i morbidi seni, che era ripagato da urla di piacere. Era quel vortice continuo, che la portava alla vera funzione di quel ruolo, che si stava rivelando più che utile. Ormai, lei stava diventando più di un oggetto e forse, era proprio una cosa buona.

-Dabi- chiamò la ragazza fra un mugolio e l'altro, lui la bruciò con lo sguardò.
-Papino- si corresse, ricordando le parole della mattina, che doveva sicuramente eseguire.
-Dimmi piccola umana- disse spogliandola per intero, facendo lo stesso a ruota con i propri panni. Lei lo guardò insicura di tutto.
-Perché proprio a casa mia?- chiese la ragazza, con un fare perplesso in viso. Lui ghignò.
-Godiamoci il momento- si limitò a dire, trasportandola verso il tavolo. Con i soliti modi di fare, bruschi dati dal calore, la stese su tavolo, dandole poche opportunità di scelta. Dallo sguardo del volto, aveva capito che non avesse intenzioni buone o gentili. Ma lo giustificava anche, era la sua natura e lei non poteva farci molto ormai. Erano ordini divini che lei non poteva sovrastare.

Le mani bruciate dal tempo, che alzavano quel bizzarro velo di mistero, dicevano più di mille parole alate. Il viso baciato da un sorriso di malizia, la stava consumando da tempo. Le sprangò le gambe, con poca delicatezza, prima di avvicinare il viso al punto di incontro tra le gambe. Passò la lingua nell'interno coscia, prima di iniziare a massaggiare l'interno delle labbra femminili. La bocca, si riaprì un'ennesima volta, dando più di qualunque consenso al demone. Una mano, si abbassò verso la propria intimità, [Nome] era insoddisfatta quasi quanto Dabi, quindi decise di azzardare per una volta. Iniziò a massaggiare la parte superiore dell'intimo, dove c'era il punto g, il suo punto debole. La stimolazione della propria mano assieme alla lingua del demone, la fecero arrivare presto al culmine.
-No piccola, arriviamo prima la parte migliore- disse addrizzandosi, abbassando l'elastico dei boxer, seguiti da tutto il tessuto.

Con un rude e persistente affondo, penetrò la ragazza che urlò per dolore e piacere. Non aspettò che lei si abituasse, continuò con le energetiche spinte, giocherellando con la sua temperatura corporea, stimolandola di più. Non ci volle poco tempo, prima che anche lui arrivasse al termine. Lui era una roccia, non era come lei di certo. Dovette combattere molto, per non arrivare al culmine prima di lui. Forse per orgoglio, ma anche per non farlo arrabbiare. Alla fine, riuscì a sopravvivere ad un lungo round, che si sarebbe seguito per quelli a seguire, fino alla fine del calore.









Salve ragazzi, ho fatto una riflessione, ed ho deciso. Se continuo a scrivere molti capitoli e pubblicarli giorno dopo giorno, finirò il libro in 20 capitoli (al massimo 25) anche perché, un libro che in ogni capitolo fanno cosacce, sempre, mi sono anche resa conto che diventa noioso. Quiiiiindi, si vi voglio dire che il libro, fra più o meno 7 capitoli, verrà al termine.

❝ 𝐃𝐄𝐌𝐎𝐍 ❞ dabi , lemon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora