CASA

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Il corvino entrò nella corteccia, con un leggero ghigno sul volto

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Il corvino entrò nella corteccia, con un leggero ghigno sul volto. Le bruciature sparse per il corpo, sembrava più scure sotto quella luce naturale. Fra le mani teneva qualcosa in ferro, che [Nome] non riusciva bene a definire. Il tintinnio metallico, faceva una suonata alquanto fastidiosa. Il demone sorrise, vedendo la ragazza sistemare tutti gli abiti nei borsoni. Non riusciva a capire come mai dovessero partire, sopratutto con un'imminente festa che sarebbe stata svolta quel weekend. Non se lo sapeva spiegare, ma ovviamente ubbidiva. Sopratutto in quel periodo, in cui il suo calore gli faceva capire poco. La puzza di feromoni, inebriava, anzi faceva puzzare, tutta la casa. Era intrattabile, una persona irascibile ed antipatica.

-Piccola umana, c'è una maglia lì- disse indicando un punto davanti alla ragazza, lei che già era piegata a metà, si ripiegò ancor di più. Dabi si morse il labbro inferiore, vedendo con completezza il fondoschiena. La ragazza scosse la testa, non trovando alcun capo.
-No Dabi, non c'è nessuna maglia- disse la [colore capelli] volta il capo verso il demone. A passi pesanti, si avvicinò alla ragazza, che rimaneva ancora piegata per sistemare la roba. Si mise in ginocchio, poggiando con persistenza il cavallo dei jeans sul sedere della ragazza. Iniziò a strusciarsi con persistenza, muovendosi lentamente con molta voglia.
-Per questo viaggetto, chiamami papino o amore- disse in un ghigno il demone, con la voce roca. Lei si limitò ad annuire, chiudendo la bocca, mutandosi.

Si incamminarono nel bosco, avanti camminava il demone, che sapeva perfettamente tutte le scorciatoie. Guardò il corvino mantenere i pesanti borsoni, con fare impaziente di arrivare ed adoperarsi. La boscaglia, iniziava a disperdersi, mostrando il mondo esterno a quell'apparente paradiso, che era di natura demoniaca. La luce filtrava fra le foglie degli alberi, mostrando una luce, che non era di natura magica, di qualche creatura.
-Non vedo l'ora di arrivare- cinguettò camminando più velocemente, seguito dalla ragazza, che aveva ormai un po' di curiosità, che le faceva venire molte domande alla testa.
-Posso avere un indizio?- chiese la ragazza, cercando di indovinare dove stessero andando, lui si limitò a ridere compiaciuto.

Si ritrovarono davanti ad una casa, la sua casa. La ragazza, iniziò a tremare, credendo che il demone avesse orrende intenzioni per i suoi familiari. Lo guardò con molto timore in viso.
-No, loro sono fuori per lavoro- rispose il ragazzo, alzando le gambe, per camminare tra l'erba alta che divideva il bosco dall'urbanizzazione. La ragazza, non parlò più, si limitò a seguirlo, assecondandolo in ogni follia. Il fiato corto e la voglia di reagire a quella pazzia, era poca. Lo vide carbonizzare il pomello della porta del retro, entrando nella casa. Il corvino, aveva un ovvio viso pieno di soddisfazioni, mentre vedeva i gatti miagolare, vedendo la loro padrona. Vide Dabi accomodarsi, come se fosse casa sua. Si levò il giubbotto, rimanendo in canotta bianca.
-Mi faccio un tè- disse calmo di demone, che doveva prendere le erbe antidepressive per il calore.

❝ 𝐃𝐄𝐌𝐎𝐍 ❞ dabi , lemon Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora